Il viaggio di Felicia
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70thriller30altro
Trevor scrive benissimo, i personaggi sono sfaccettati e ben delineati come in un buon romanzo non di genere. La storia ha un incipit piacevole, con la solita ragazzina di provincia bella ma che non sa di esserlo, che si innamora di un compaesano che lavora in Inghilterra. Dato che siamo in Irlanda, ovvio che chiunque lavori in Inghilterra specie se nell'esercito, è guardato come un traditore della patria. Ovvio che il ragazzo non dica di lavorare nell'esercito ma inventi un impiego da qualche altra parte. Felicia, innamorata e incinta, parte per ritrovare il ragazzo ma... Da qui inizia la storia che è al 70% un thriller, ma che è troppo ben scritta per essere solo un thriller. Trevor avrebbe potuto spingersi oltre lasciando ancora di più il sentiero sicuro del thriller mozzafiato. E' comunque un libro in cui non ci sono buoni e cattivi. Il ragazzo amato da Felicia sparisce senza preoccuparsi di eventuali conseguenze del loro rapporto e non le lascia modo di contattarlo. Invece il maniaco che si occupa di lei ha anche tratti teneri e infantili, il suo rapporto con la madre induce il lettore alla compassione. Resta meno freddo dell'altro, protetto da una madre schierata al suo fianco senza esitazioni. In un certo senso la persona che ama di più non è quella che più è gradita all'amata, ma quella che più si sacrifica per lei, che rinuncia a parte del suo piacere o interesse. Per questo il finale è giusto, nel senso che un amore così strano deve incidere nella vita dell'amata qualcosa all'altezza di tanta sofferta originalità. Il finale è decisamente buono.