Il viaggio d'inverno
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Amore e illusione
«”Un giorno che le ho recitato un intero rosario di elogi su un suo paragrafo, ha chiuso gli occhi. "Come mai questa reazione?" ho chiesto. "Mi rannicchio nelle tue parole" ha risposto.»
Perché continuare a vivere quando non hai più nulla che ti sproni a farlo e quello che era il tuo grande amore non è più tale? Perché allora non sedersi in quella sala d’attesa di quell’aeroporto scrivendo le proprie memorie e attendendo di prendere quel volo così da poter finalmente farsi esplodere? Perché Zoile dopo l’incontro con Alienor e Astrolabe è profondamente cambiato, è rimasto segnato. Astrolabe è una giovane donna di cui egli si innamora e che conosce per caso durante una sorta di sopraluogo. Alienor, famosa scrittrice affetta da una particolare e grave forma di autismo e non di bell’aspetto anche a causa di un labbro leporino che ne deturpa il volto, è colei a cui l’altra ha deciso di dedicare la sua vita e che arriverà a condizionare anche il rapporto tra gli altri due.
In questa opera della Nothomb ritroviamo tutti quelli che sono i temi a lei più cari e che vanno dall’estetismo alle apparenze, passando per la metafora, alla poesia, alla filosofia. Lo stesso titolo ne è una riprova che si ricollega alla stagione invernale in cui lo scritto è ambientato e, ancora, a quel freddo radicato nelle ossa delle due donne che vivono in una casa priva di riscaldamento con tanti abiti a strati sul proprio corpo e allo stesso Zoile che deve, dal suo canto, dissipare quella freddezza interiore che lo accompagna da tanti anni, da quando ha deciso di accontentarsi e farsi andar bene una esistenza ordinaria. Lo stesso tentativo di circuire l’amata è un viaggio d’inverno.
Non mancano ancora quei contenuti anche un po’ grotteschi ma che permettono al lettore di soffermarsi sul componimento e farlo proprio.
“È come se non avessi mai visto la stanza…” disse Astrolabe.
“È come se non avessi mai visto niente. Il blu del cuscino: è come se non avessi mai visto un colore.”
“Hai recuperato la visione delle cose di quando avevi un anno o due. In metropolitana hai mai notato come si guardano attorno i neonati.”
“Viviamo in mezzo a un simile splendore e non lo vediamo!”
“Ora lo vediamo, è questo che conta.”
“Perché smettiamo di vedere, crescendo?”
“Esattamente perché cresciamo. Impariamo le dure leggi della sopravvivenza che ci costringono a concentrarci su quello che è utile. I nostri occhi disimparano la bellezza.”
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Innamorarsi a Nothomb
Finalmente una bella storia d’amore…
Beh, insomma, una bella storia d’amore tipicamente nothombiana
Conoscendo l’autrice, possiamo dire questa sia una delle sue maggiori espressioni sentimentali, lo stesso soggetto rivalutato con la sensibilita’ del sommo Shakespeare per esempio, non sarebbe altro che una tragedia inequivocabile.
Ma dimmi che autore leggi e ti diro’ che troverai, con Amèlie che scrive si sa, le carta abbandona ogni particella di cellulosa per ricomporsi di cellule al vetriolo.
Ambientata in una Parigi gelida, la temperatura contrasta col calore di un amore che non trova sfogo e preferisce l’algida vicinanza di due corpi resi informi da cappotti e berretti alla solitudine di un caldo appartamento.
Ma innamorasi d’inverno non e’mai una buona idea…
Tra i suoi terribili romanzi questo spicca per benevolenza, a tratti la caustica strega Amèlie mal cela sfumature di un cuore palpitante, di buoni sentimenti verso un’anima sfortunata.
Scrittura forbita ed elegante , affilata e sarcastica, raffinata ed estrosa impone tempi lenti ma leggeri. Lenti perche’ punzecchia in continuazione con interessanti spunti di riflessione, leggeri perche’ e’ un piacere calarsi in questa storia di pseudo amore e assenzio.
Nothomb ti possiede, al contatto delle pagine del libro con le dita ti si inocula nel sangue, scorre nelle vene, sale ed elettrizza il cervello.
Ed i nomi ? Posso sottolineare la scelta dei nomi ?! Ne godo grattandomi la pancia soddisfatta, come un orso beato che ha appena svuotato un ghiotto favo di miele, strega mattacchiona ma come te le inventi ?
Se mi concedete di osare l’inconsueto accostamento a quest’autrice del termine “poesia” , ebbene questo e’ il suo libro piu’ lirico e ovviamente non posso che consigliarlo.
“Io sono il freddo,e se regno nell’universo e’ per un motivo talmente semplice che nessuno ci ha mai pensato : ho bisogno di essere sentito. E’ il bisogno di ogni artista. “
Buona lettura
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Metafora
Seduto nella sala d'attesa di un aeroporto, Zoile, il protagonista del romanzo, aspetta.
Vuole fare esplodere un aereo e aspetta il momento giusto per farlo. Intanto scrive le sue memorie. Una piccola parte di esse è dedicata alla sua infanzia e alla sua vita, ma il tutto si concentra principalmente su una vicenda che ha segnato profondamente la sua esistenza: l'incontro con Alienor e Astrolabe.
Astrolabe è una giovane donna di cui Zoile s'innamora ricambiato... Peccato che la costante presenza e i bisogni di Alienor, famosa scrittrice mentalmente ritardata assistita da Astrolabe, rovinino sempre ogni momento d'intimità. Così il protagonista escogiterà un piano particolare per poter stare insieme e da solo con la sua amata, solo che le conseguenze saranno piuttosto deludenti e disastrose....
A mio parere, uno dei migliori libri di questa scrittrice che ormai amo alla follia.
A dispetto della trama, "Il viaggio d'inverno" è un libro molto profondo e perfino poetico: è tutto pieno di metafore, quasi una metafora unica, colma di riflessioni esistenziali.
Lo dimostra il titolo stesso del romanzo: un viaggio d'inverno è tantissime cose.
La stagione invernale in cui è ambientato, il fatto che la casa in cui vivono Alienor e Astrolabe sia freddissima (in quanto priva di riscaldamento) e Zoile debba attraversare questo posto, ma anche dissipare la sua freddezza interiore, per insinuarsi nel mondo delle due donne...
Persino il metodo adottato dal protagonista per circuire la sua amata è un viaggio d'inverno.
Dietro ogni gesto, parola, azione c'è sempre una motivazione nascosta, un senso e un significato che illuminano la mente e il cuore, e perfino nei contenuti assurdi e grotteschi tipici dello stile letterario della Nothomb, si trovano giustificazioni che, per quanto possa sembrare strano, non fanno risultare così terribile un fatto che lo sarebbe senz'altro.