Narrativa straniera Romanzi Il tabaccaio di Vienna
 

Il tabaccaio di Vienna Il tabaccaio di Vienna

Il tabaccaio di Vienna

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Nel 1937 Franz, a diciassette anni, si trasferisce a Vienna per cercar fortuna. Un amico di famiglia lo prende a bottega come apprendista nella sua piccola Trafik, una rivendita di tabacchi dove un giorno conosce Freud. Ed è proprio a lui che Franz chiede consiglio quando per la prima volta scopre l’amore nel movimentato Prater: ma dovrà presto ammettere che anche per il famoso psicanalista l’universo femminile è ancora un enigma. Intanto, la drammatica situazione politica nella quale si trovano li opprime entrambi, incapaci come sono di comprenderne la portata. Tra l’antisemitismo dilagante e l’Anschluss alle porte, il vortice degli eventi non tarderà a trascinare nel gorgo Franz e tutti i suoi affetti.



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Il tabaccaio di Vienna 2015-10-09 16:23:10 ant
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ant Opinione inserita da ant    09 Ottobre, 2015
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Franz, Freud e gli anni dell' Anschluss

Siamo alla fine degli anni 30 e un ragazzino diciasettenne, Franz, si trasferisce da un borgo di campagna a Vienna, dove trova impiego come aiuto tabaccaio. Inizia così un romanzo intenso e allo stesso tempo interessante e scorrevole, è abile l'autore a far sì che le storie di crescita fisica, interiore e soprattutto di pensiero riguardanti Franz , catturino l'attenzione del lettore. Tra i tanti avventori della tabaccheria c'è addirittura Freud e nasce un bel legame d'amicizia con Franz, così come la burrascosa storia sentimentale tra il protagonista e la boema Anezka è una delle componenti essenziali del libro; tutte queste digressioni personali si abbinano poi perfettamente alle narrazioni riguardanti il periodo storico in cui è ambientato il libro, con l'imminente annessione dell'Austria alla Germania. Concludo estrapolando un passaggio in cui Franz, dilaniato interiormente dall'abbandono di Anezka chiede consigli a Freud, che a sua volta si appresta a scappare a Londra per sfuggire ai nazisti, su come affrontare le sue traversìe sentimentali. Il prof risponde così(p197):
..""il nostro destino non è di conoscere sentieri. Il nostro destino è di non conoscerli. Non veniamo al mondo per trovare risposte, ma per porre domande. Avanziamo a tentoni in una persistente oscurità, e solo con molta fortuna avvistiamo di tanto in tanto un lume che balugina in lontananza,e solo con molto coraggio o perseveranza o sventatezza, o anche tutte queste cose insieme, riusciamo a lasciare un segno qua e là""
Bello

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Il tabaccaio di Vienna 2015-01-30 21:35:08 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    30 Gennaio, 2015
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Un romanzo di iniziazione nella Vienna dell’Anschl

La vicenda ha inizio alla vigilia dell’annessione dell’Austria al terzo Reich. Il giovane Franz è costretto da sua madre, rimasta sola e senza risorse economiche, a trasferirsi dalla campagna in città. L’impatto con la capitale austriaca è abbastanza traumatico. Egli dovrà essere d’aiuto nell’esercizio di una tabaccheria di proprietà di un vecchio reduce della prima guerra mondiale, mutilato d’una gamba in combattimento. Le prime esperienze di Franz sono sensoriali: ciò che coglie nell’immediato è il rumore, fatto di “un’accozzaglia di suoni”, è la luce, fatta di uno sfavillare di vetrine e specchi, è l’odore di grasso stantio, di fogna, di fumo, di catrame. È la città con il suo olezzo che si contrappone ai profumi di una campagna idealizzata nei ricordi di un adolescente.
L’incontro con il vecchio Otto, il tabaccaio, abituato a trascorrere la sua vita dietro a un banco e a fare solo i passi indispensabili per muoversi, appoggiandosi alle vecchie stampelle, lo intimidisce. A poco a poco, tra i due si instaurerà un rapporto affettivo profondo. Otto gli insegna come diventare un competente tabaccaio, gli fornisce i primi rudimenti per riconoscere un buon sigaro ed apprezzarne il profumo e il gusto, curarne le foglie di tabacco con cui vengono arrotolati dalle donne cubane. Un’arte.
La vita monotona del giovane Franz nella capitale viene movimentata da due eventi importanti: l’incontro con il Professore, il noto psicanalista Sigmund Freud, che ama i buoni sigari e gli spiega qualche concetto fondamentale dello studio del subconscio, e l’incontro con Anezka, la ragazza boema di cui si invaghisce e che lo inizia all’amore.
Il fanatismo nazista, tuttavia, dilaga nella città austriaca. La persecuzione degli ebrei si fa sempre più serrata. In questo clima, attraverso il dolore e la perdita Franz trova la giusta strada dell’onestà e del rispetto per il prossimo.
È la solitudine il vero protagonista di questo romanzo. La solitudine d’un giovane che impara a crescere con la sola guida di alcune figure carismatiche, alle quali deve le sue scelte definitive. La sua crescita è rapida e dolorosa. È, ancora una volta, la città, con tutte le sue allettanti e ingannevoli seduzioni, la città contrapposta alla semplice vita della campagna che lo aiuta a superare la soglia dell’adolescenza e lo introduce nel tempo della conoscenza e della consapevolezza.

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