Il sole ci verrà a cercare
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Ramona Ausubel è nata a Santa Fe. Ha studiato scrittura creativa e ha pubblicato numerosi racconti su prestigiose riviste, tra cui il New Yorker e The Paris Review; uno di questi è apparso, nel 2008, fra le «100 storie più belle» segnalate da The Best American Short Stories. È stata finalista al Pushcart Prize, prestigioso premio letterario statunitense che annovera tra i vincitori autori del calibro di Raymond Carver e Joyce Carol Oates. Il sole ci verrà a cercare è il suo primo romanzo, un immediato successo di stampa e di pubblico negli Stati Uniti.
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Stelle, stelle, stelle
Questo libro è strano, strano, strano.
Mi sono ritrovata a leggero a voce alta tra me e me per riuscire a capire veramente quelo che c'era scrtto.
La trama, la storia, è bellissima. La storia di una bbambina che continua ad andare aventi, che continua a ricominciare.
Questa storia è come una rosa: un fiore profumato e bellissimo, ma con le spine che predatrici riescono sempre a distruggere gli attimi di felicità, i mondi della piccola Lena.
I personaggi principali sono piccoli cofanetti di emozioni e pensieri. Racchiudono una profondità e una saggezza millenaria e nuova.
Gli altri personaggi sono tipici e conservatori: il fruttivendolo, il gioielliere, la vedova... essi immergono i protagonisti in mondi incomprensibili, duri, immutabili, ma anche sinceri benevoli e silenziosi.
La vita di Lena è come il libro, è il libro: un continuo cambiamento, una continua fuga, un continuo inizio ed una continua fine.
Il centro di tutto è proprio lei, al continua ricerca di di se stessa è ciò che la fa andare avanti, nonostante tutti i pezzi, tutte le persone che ha perso lungo la strada, la sua fede incrollabile la fa proseguire.
Come una nuova Bibbia: con un nuovo esodo, con una nuova epoca da narrare, con nuove persone che Dio cerca di salvare, con nuove vite spezzate dai potenti... così questo libro ci insegna a vivere, ad accontentarci, ad amare la famiglia e gli amici, ad aiutarsi l'un con l'altro e sopratutto a ricominciare, a diventare sconosciuti per poter rinascere in un modo, in un mondo migliore...
Indicazioni utili
IL SOLE CI VERRA' A CERCARE
Se noi ci dimentichiamo del mondo, il mondo si dimenticherà di noi?
Questo è il concetto che ha ispirato la neo scrittrice statunitense ma di origini rumene Ramona Ausubel.
Il racconto non è altro che una lettera che una mamma scrive alla sua bambina a pochi giorni dalla sua nascita, per raccontargli con quanta fatica è riuscita a sopravvivere alle prove che la vita gli ha riservato.
Siamo nel 1939, allo scoppio della seconda Guerra Mondiale; l’Europa si sta preparando ad una catastrofe di proporzione colossali.
In un piccolo e sperduto paesino, fra la Romania e l’Ucraina, una decina di famiglie ebraiche vivono la loro umile vita. Le giornate scorrono da decenni sempre allo stesso modo, in una sorta di equilibrio perfetto per tutta la comunità.
Iniziano però ad arrivare, anche in questo villaggio, le voci di “un uomo con i baffi squadrati che vuole rifare il mondo”. Tutti però sperano che la cosa non li riguarderà, pur essendo consapevoli di essere anche loro di religione ebraica.
Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando un giorno vedono un aereo da combattimento passare proprio sul loro piccolo villaggio e dirigersi poco distante. Le detonazioni in lontananza, e l’arrivo dopo qualche ora di rottami trasportati dal fiume, fanno capire che le cose potrebbero presto cambiare anche per loro. Il fiume, per loro sempre sinonimo di vita, porta questa volta rottami e distruzione, ma anche una donna sopravvissuta al bombardamento.
Nel giro di poco questa donna diventerà il loro punto di riferimento e la loro ancora di speranza, portando cambiamenti di vita per tutta la comunità.
Da questo momento il romanzo si spoglia di quel senso di “realistica normalità” per vestire i panni di una favola, raccontata con molta naturalezza, come se gli eventi narrati fossero del tutto normali.
La sconosciuta diventa la custode dei loro sogni, a cui ogni cittadino si rivolge nei momenti difficili, una sorta di intermediario fra loro e Dio. Decidono innanzitutto di mettere tutte le risorse in comune ed abbandonare le comodità, iniziano una nuova vita fatta di cose semplici ed essenziali. Stringono un patto di fratellanza, tanto da scambiarsi anche qualche componente familiare, per dimostrare ancor di più la loro determinazione al cambiamento. Chi non ha avuto figli potrà diventare finalmente genitore, prendendo un figlio da un altra famiglia o addirittura approfittarne per cambiare moglie o marito.
Naturalmente vengono bandite tutte le cose “moderne” coma la radio e soprattutto interrotto ogni contatto con il mondo circostante. Insomma rimanere isolati dal mondo è secondo loro l’unica ancora di salvezza per evitare il baratro. Le cose sembrano funzionare fino a quando……
Mi fermo qui!; perché non voglio rivelare altro per non rovinare il gusto di questa lettura, particolarmente profonda ed intensa che sfiora argomenti che meritano un approfondimento ed una riflessione sincera.