Narrativa straniera Romanzi Il signor Kreck
 

Il signor Kreck Il signor Kreck

Il signor Kreck

Letteratura straniera

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Ambientato nella metà degli anni Settanta, ai tempi della dittatura militare e dei desaparecidos, il romanzo si incentra sul personaggio di Rodolfo Kreck, marito e padre esemplare, impiegato modello, buon vicino e uomo amabile ma anche persona riservata e gelosa del proprio privato. Rodolfo Kreck ha una vita trasparente, ma il suo desiderio di solitudine e l'affitto di un appartamento di cui conserva le chiavi nella scrivania dell'ufficio lo portano a essere prelevato dalla polizia, tradotto in un commissariato, lungamente trattenuto senza accuse definite. Il libro appare come la metafora della complessità e ambiguità di ogni vita, anche la più apparentemente limpida, e della prevaricazione del potere che si arroga il diritto di entrare nel privato del cittadino, di distruggere ogni libertà di evasione privata e di rovinare una vita in nome della tutela della "sicurezza".



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Il signor Kreck 2016-04-24 08:47:29 AsiaD
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AsiaD Opinione inserita da AsiaD    24 Aprile, 2016
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UN INCONSAPEVOLE RIVOLUZIONARIO

All’interno del quadro storico del periodo tra i più tristi della storia sudamericana , ossia quella dei desaparecidos nella terra argentina ferita tante volte da innumerevoli colpi di stato, si insinua la storia del misterioso Signor Kreck irreprensibile agli occhi della sua famiglia, dei suoi colleghi e della comunità tutta ma che forse nasconde un’anima ribelle e sconosciuta ai più, compresa la sua devota moglie Rosario.
Dalle prime pagine ha tutta l’aria di essere un romanzo coinvolgente da cui ti aspetti risvolti diversamente tristi che richiamano ad una pagina nera della storia argentina, ed anche se questo a tratti è vero , è anche assolutamente riconoscibile l’ironia sottesa (alle volte anche palese) con cui l’autore affronta questo ambiguo personaggio che io ho amato moltissimo. Tutto quello che si dice lo si deve sussurrare, non si deve addirittura pensare a determinate cose se non si vuole incorrere in guai con la “giustizia” che poi tutto è fuorché giustizia che si arroga il diritto di accusare senza prove, di togliere agli individui la libertà con l’unica pretesa del sospetto. Di questo sarà vittima anche il nostro irreprensibile Signor Kreck che fino alla fine del libro ci lascia con il dubbio della sua colpevolezza. È una storia che mi ha strappato moltissimi sorrisi ma che mi ha fatto anche riflettere molto sulla bellissima ricchezza che abbiamo e alle volte sottovalutiamo ossia la libertà di espressione, di parola e di pensiero che in tantissimi periodi storici ed ancora oggi in tantissimi luoghi del mondo non è scontata.
Se si può fare un parallelo, il personaggio del Signor Krech mi ha ricordato molto il Pereira di Tabucchi , altro personaggio tra i miei preferiti. In comune hanno l’essere solitari nella loro quotidianità di incontri casuali e non, ma mai approfonditi anche se l’uno è sposato e l’altro single, mi hanno fatto pensare entrambi a persone con un vita interiore molto forte ma molto privata che non vogliono condividere con nessuno anzi sentono, soprattutto il signor Krech, in domande da terzi,anche quando a fare domande è una moglie giustamente preoccupata che cerca solo di capire, una violazione del proprio IO. Entrambi in due contesti dittatoriali l’uno in Argentina l’altro in Spagna affrontano la mancanza di libertà e si trovano chi più chi meno , chi apparentemente chi volontariamente travolti dallo spirito rivoluzionario. Personaggi molto divertenti nella loro stranezza.
Consiglio fortemente questa lettura, soprattutto per l’inaspettata svolta della storia che inizia con una prospettiva e finisce con un’altra. Una storia personale e privata il cui contesto storico rimane una cornice.

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