Il selvaggio Il selvaggio

Il selvaggio

Letteratura straniera

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Messico profondo, fine degli anni Sessanta. Fin dalla primissima infanzia, Juan Guillermo sa cosa è accaduto prima che nascesse: il suo fratellino gemello è morto durante la gravidanza, e solo un cesareo d’urgenza e molte trasfusioni hanno permesso a lui di sopravvivere. Con l’ombra della morte sulle spalle e litri di sangue altrui nelle vene, Juan Guillermo cresce giocando con il fratello maggiore Carlos tra i tetti della città. Fino a che Carlos viene ucciso e anche i genitori muoiono: e a lui non resta che cercare una vendetta per tutto questo dolore. Ma i giovani estremisti religiosi responsabili della morte di Carlos sono feroci, armati fino ai denti e godono di protezioni illustri... Solo un amore immenso e struggente potrà salvare Juan Guillermo dalla spirale di morte in cui la vita sembra trascinarlo. In parallelo corre la vicenda di Amaruq, un ragazzo il cui destino si lega in modo indissolubile a quello di un lupo nei boschi ghiacciati dello Yukon. Le due linee narrative di questo romanzo sfolgorante di storie, di pathos, di violenza e tenerezza, di avventure e del febbrile entusiasmo di raccontarle, si uniscono nel nome di Colmillo, l’animale fiero e indomito, lo spirito che vibra dentro di noi quando non ci lasciamo assoggettare: il Selvaggio.



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Il selvaggio 2018-12-27 18:02:49 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    27 Dicembre, 2018
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Un vero capolavoro.

Non conoscevo Arriaga come scrittore fino ad un mese fa, ma solo come sceneggiatore (per chi non lo sapesse infatti lo scrittore messicano è stato lo sceneggiatore della Trilogia della Morte con Inarritu: Amores Perros, 21 Grammi, Babel) e devo dire che non solo mi ha sorpreso ma è stata probabilmente la più bella sorpresa letteraria dell’ultimo anno. Il romanzo è corposo, oltre 600 pagine, ma si legge veramente bene ed è difficile staccarsi dalle pagine.

Il romanzo ci racconta la storia di un giovane, Juan Guillermo, che nasce da un parto gemellare nel quale il fratello perde purtroppo la vita. Questo è solo un oscuro presagio di quello che sarà la morte per il nostro protagonista nel corso della sua vita. Infatti Guillermo vedrà morirà praticamente tutti i suoi parenti, dalla morte tragica del fratello assassinato al suicidio dei genitori, passando per quello della nonna, del cane e dei pappagalli.
Cresce da solo Guillermo, come un selvaggio appunto, gli unici suoi compagni di vita sono tre amici ed una ragazza, Chelo, che non lo abbandonerà mai, nonostante i mille problemi.
L’unico altro fido compagno di Guillermo è Colmillo, un lupo vero e proprio che inizialmente era stato scambiato per un cane e che, proprio come Guillermo, non ama gli esseri umani e aggredisce tutto ciò che si muove intorno a lui.
La storia si sviluppa con il tentativo di vendetta di Guillermo nei confronti dei “bravi ragazzi”, un gruppo di esaltati che con l’aiuto della polizia e la scusa della religione si fanno giustizia da soli.
Il racconto principale è intervallato dalla storia di Amaruq, un giovane cacciatore canadese alle prese con un selvaggio lupo nelle gelide terre dello Yukon. Solo alla fine scopriremo il legame tra le due storie.

Il romanzo è scritto in maniera sublime. Bellissime le scene di alta tensione dove lo scrittore con frasi brevi e a volte singole parole mantiene altissimo il pathos. Strepitosi anche i racconti che inframezzano i vari capitoli con racconti su tribù locali o storie varie che poi scopriremo essere attinenti al racconto principale.

Insomma un libro fantastico, una storia stupenda, scritta in maniera sublime. Bellissimo anche il finale dove Guillermo dopo aver trovato una famiglia, un amore e un po’ di civiltà decide di non abbandonare la parte selvaggia che è in lui ma di farla vivere in “qualcun altro”. Uno dei libri più belli del 2018 forse.

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