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Il ritorno del giovane principe Il ritorno del giovane principe

Il ritorno del giovane principe

Letteratura straniera

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La trama e le recensioni di Il ritorno del giovane principe, romanzo di A.G. Roemmers edito da Corbaccio. Un uomo viaggia solo lungo le strade desolate della Patagonia, quando incontra un ragazzo accasciato sul ciglio, mezzo morto di fame. L'uomo lo soccorre e lo fa salire sulla sua automobile. Ancora non sa che questo incontro è destinato a dare inizio a un'avventura straordinaria. I due viaggiatori, così diversi, instaurano un dialogo profondo e sorprendente che tocca tutti i grandi interrogativi dell'esistenza umana. E così il viaggio si trasforma in un percorso spirituale che va dall'innocenza dell'infanzia alla consapevolezza della maturità, dalle piccole cose quotidiane al trascendente, dalla tristezza all'allegria e all'entusiasmo di vivere.

A.G. Roemmers è nato a Buenos Aires e ha compiuto i suoi studi a Madrid. Ha cominciato a scrivere da ragazzo, e ha pubblicato poesie che hanno vinto numerosi premi, fra cui il premio del Pen Club di Spagna e il premio Miguel Hernández. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per meriti culturali dal governo della città di Buenos Aires e dalla Camera dei deputati argentina. Attualmente è vicepresidente della Fondazione argentina per la poesia, Presidente onorario dell’Associazione americana di poesia ed è stato nominato Embajador de las Letras Argentinas dalla Società argentina degli scrittori. Alejandro Roemmers ha saputo coniugare la sua attività di industriale, che lo ha fatto viaggiare in tutto il mondo, con la sua più profonda vocazione per la scrittura, di cui è espressioe Il ritorno del giovane principe, pubblicato in quindici lingue, un romanzo spirituale che affronta tematiche universali e profondamente umane, tese alla riconquista di valori che la nostra epoca ha smarrito.



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Il ritorno del giovane principe 2013-06-22 19:43:12 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    22 Giugno, 2013
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Acronimo e aforismi

L’ACRONIMO

“Irradiava innocenza” il giovane principe.
Lo ritrova il poeta-viaggiatore argentino Roemmers:

Riverso sul ciglio di una “sperduta strada della Patagonia”
Il “giovane principe è
Tornato e questa volta per rimanere a vivere con noi”.
Obiettivo del ragazzo:
Risalire al precedente incontro con Saint Exupéry,
Nel deserto, per chiedere ragione di un inganno
O per confermare una verità. E un’amicizia importante.

Deve infatti fugare il dubbio che una petulante
Erba, sul suo pianeta, gli ha insinuato: che l’aviatore
Lo abbia truffato con il disegno della pecora.

Guardano, autista e passeggero, durante il viaggio, “le
Immense pianure agresti” argentine
O “gli spettri blu delle Ande”
Vedendo
Anche che il “crepuscolo in Patagonia è lungo e silenzioso”
Nella “ampia gamma di tonalità tra il rosa, il lilla, il viola.”
E si discute, durante il viaggio, di pregiudizi, di Dio e di

Persone che “sono come le ostriche” perché “ci
Regaleranno la perla che racchiudono all’interno”.
Inoltre si parla del pianeta del piccolo principe
Necessariamente
“Costretto a ripartire la distanza
In sette fermate su altrettanti asteroidi”
Principe nell’animo si conferma il giovane
E non può mancare lei: il fiore, la rosa.

LE MIE FRASI PREFERITE

La promessa iniziale: “Leggendo queste pagine potresti scoprire che le stelle sono tornate a sorriderti e forse le sentirai suonare come fossero cinquecento milioni di sonagli”.

Una constatazione: “E’ davvero curiosa la facilità con cui decidiamo che gli altri debbano procedere nella nostra stessa direzione”.

Il carisma del giovane principe che “era capace di scuotere come un terremoto le fondamenta del sistema di conoscenze che io avevo ereditato.” Un carisma irradiante, universale: “Mi accecò con lo splendore bianco della sua luce e capii che l’universo intero sorrideva con lui”.

La fedeltà all’amore come ideale: “Quello che gli interessava era salvare un unico fiore, e quando un fiore è unico, tutte le statistiche e i libri di giardinaggio del mondo offrono ben poca consolazione”.

La scoperta del viaggio: “Sentivo diminuire sempre più la voglia di arrivare, perché cominciavo a godermi ogni istante di quel lungo viaggio”.

Una conferma della promessa iniziale: “Fu come se le stelle mi sorridessero dall’alto, e quando si alzò la brezza si misero a suonare come cinquecento milioni di sonagli”.

Bruno Elpis,
innamorato del “Petit prince” e di ciò che rappresenta.

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... Le petit prince!
E le Sacre Scritture.
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Il ritorno del giovane principe 2013-04-29 09:26:31 Susanna
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Opinione inserita da Susanna    29 Aprile, 2013

non un ritorno,ma un'eterna presenza

Si perdona totalmente all'autore l'aver rubato il personaggio a Saint Exupéry perché la trovata che Il Piccolo Principe ritorni è geniale o per lo meno incuriosisce. Tuttavia la vera grandezza di queste poche pagine sta nelle ali che mette al cuore del lettore. Ci si sente davvero leggeri e pronti ad aprirsi almeno alla speranza di un piccolo personale cambiamento interiore. E' come se ci venisse regalata la possibilità di essere anche semplici e ignoranti,ma grandi e felici. Non è un testo di alta filosofia o teologia, ma un bellissimo racconto intriso di ottimi consigli e trasudante speranza. E chi non ne ha bisogno...non ci credo che esista!

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consiglio questo libro a lettori da 6 a 100 anni che amino ogni tipo di lettura poetica, fiabesca e spirituale
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Il ritorno del giovane principe 2013-04-27 09:46:55 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    27 Aprile, 2013
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IL PRINCIPE E’ TORNATO

Eccoci al secondo episodio che vede come protagonista il piccolo principe proveniente da un asteroide lontano anni luce dalla terra, sia parlando in termini di distanze, sia in termini di ideali e modalità di pensiero.

Il piccolo principe è cresciuto, non è più un bambino, ormai è un ragazzino ma nulla in lui è cambiato: sempre animato da sete di conoscenza e da curiosità nei confronti del mondo su cui è tornato, incontra, o meglio, viene fortuitamente trovato a bordo strada dal narratore di questa storia, che si ritrova un essere alquanto bizzarro come compagno di viaggio.

Attraversando la Patagonia si ritroveranno a parlare della vita, del modo giusto di affrontare i problemi che quotidianamente si prospettano, di non temere il dolore e la sofferenza e di non smettere mai di essere se stessi, anche se questo a volte significa trovarsi isolati dal resto della gente… ogni persona è diversa: basta solo avere il coraggio di essere e non di apparire e il resto verrà da sé; l’importante è la fiducia nelle proprie capacità, sempre e comunque!

Non eguaglia certamente la bellezza e la “favola” che il primo libro emana, ma l’autore è stato bravo a proseguire la storia sullo stesso filone, con un bambino cresciuto che si pone domande esistenziali e con un adulto che cerca di rispondere e che a volte trae lui stesso insegnamenti dal comportamento del ragazzino… a volte l’ho trovato un po’ troppo forzato nel voler fare la morale, mi sembrava una sorta di indottrinamento cattolico… ma a parte ciò si traggono piccole perle di saggezza anche da questo libro, forse più per adulti che per bambini.

Buona lettura!

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Il ritorno del giovane principe 2013-01-02 19:49:07 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    02 Gennaio, 2013
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Perchè dura così poco?

Antoine De Saint-Exupéry è ancora vivo, e scrive con lo pseudonimo di Alejandro Roemmers. Per forza, perché altrimenti risulta complicato spiegare da dove provengano la profondità, l'incisività e il sentimento che l'autore sudamericano trasmette nel testo.

E', a tutti gli effetti, il "sequel" de 'Il piccolo principe'. E non esistono abbastanza aggettivi nella lingua italiana per poterlo definire appieno.
Perché il Principe è un po' cresciuto, ma la purezza di cuore è sempre la stessa e ogni capitolo fornisce infinite lezioni di vita quotidiana.

Mi ha commosso più di una volta, anche per il linguaggio semplice del "Giovane" che colpisce nel profondo del cuore ed è capace di smuovere anche l'animo più freddo, austero e apatico dell'universo. E confesso apertamente di aver riscritto tutto il libro su un documento di testo del computer perché penso che ogni riga valga la pena di essere classificata come aforisma.
Il mio consiglio è di leggerlo e rileggerlo più volte, perché non finisce mai di stupire.

Peccato duri solo 114 pagine, ma l'ultima è straordinaria. Ed io aspetterò un ulteriore seguito sino alla fine dei miei giorni.

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Il ritorno del giovane principe 2012-10-19 14:20:23 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    19 Ottobre, 2012
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Il principe dei nostri valori perduti

Sì, è proprio come pensate, si tratta del romanzo che fa da sequel a “Il piccolo principe” di Saint-Exupéry.
Questo “ritorno” però non è stato scritto dallo stesso autore de “Il piccolo principe”, ma da Roemmers, il quale ha saputo dare il giusto carattere e poesia alla continuazione di quel libro tanto amato.

Il piccolo signorino è cresciuto, ora è un ragazzo, un adolescente e ha lasciato il suo amato asteroide per venire tra noi sulla Terra.
Il principino però non è cambiato, con gli anni ha mantenuto i suoi bei capelli color del grano, i suoi occhi azzurri, il suo dolce viso ed il suo carattere gentile e generoso con tutti anche se ha dovuto soffrire.

Lo scrittore ha mantenuto uno stile molto semplice ed adatto a tutti.
I brevi capitoli con cui è diviso il romanzo invogliano il lettore a terminare prima la lettura.

Passiamo alla trama di questo dolce libretto.

Uno dei protagonisti è lo stesso autore che si trova alla guida della sua auto tra i paesaggi sconfinati della Patagonia. Ad un certo punto vede sul ciglio della strada il protagonista principale, il giovane principe.
Dopo averlo caricato in auto ed averlo aiutato, il loro viaggio continuerà per parecchi chilometri e tutto ciò li farà conoscere meglio.
Insieme avranno la possibilità di aiutare molte persone.
Lo scrittore grazie al percorso che ha intrapreso con il principe riscoprirà i valori più puri.
Lo stesso lettore attraverso queste parole ricche di emozioni e poesia si troverà in un mondo ricco di valori e purezza.
Questo principe puro di cuore, ricco di innocenza e di buoni propositi ci accompagnerà per solo 114 pagine, troppo poche, ma bellissime e da leggere tutte in un fiato.

Perciò se avete amato il libro di Saint-Exupéry non potete non leggere questo insieme di dolcezza e poesia.
Lo consiglio a tutti, sia ai grandi che ai piccini, per riscoprire i valori puri da tempo perduti.

“Forse esiste il dolore del mondo perché così possiamo amare e apprezzare la felicità. Forse esiste l’odio perché così possiamo sperimentare la grazia spirituale del perdono. La verità è che, senza difficoltà, sarebbe impossibile migliorare come esseri umani e scoprire il nostro vero io. Sono proprio i momenti più critici a tirar fuori il meglio che teniamo nascosto dentro.”

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Il ritorno del giovane principe 2012-06-12 11:17:40 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    12 Giugno, 2012
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Un piccolo libro pieno di amore e di poesia.

Un plauso va sicuramente all'autore di questo piccolo "contenitore" di pillole di saggezza. Non siamo al livello dell'originale (quello è quasi pericoloso da quanto è potente), ma certamente il messaggio che contiene è un velato monito ad arire gli occhi e guardare oltre l'ovvio e ciò che siamo convinti ci spetti di diritto, sia in termini materiali che spirituali. Come dice l'autore, questo è un libro che potrebbe essere letto anche al catechismo....e tra le righe è spesso ricorrente il riferimento alla religione e a Dio. In questo momento di incertezza globale, questo libriccino potrebbe essere il punto di inizio di un bel viaggio interiore per le nuove generazioni di adolescenti.....come per me fu il romanzo illuminante di James Redfield La profezia di Celestino (risalente ormai all'anno 1994 e edito sempre dalla Corbaccio).
Come fu per l'aviatore allora, così è oggi per questo viaggiatore ignaro di essere lui stesso l'allievo e non il maestro di vita. L'incontro con quel fagotto sul ciglio della strada, mette in moto un viaggio non solo lungo le strade della meravigliosa Patagonia ma anche nei meandri dell'animo umano, quelli più profondi e quasi sconosciuti a noi stessi, che abbiamo perso la capacità di raggiungere perchè non riusciamo più a vedere oltre il materiale....abbiamo perso la parte spirituale di noi, quella che ci rende diversi e speciali per chi ci ama e per chi ci trova sul proprio cammino. Il viaggiatore dispensa consigli da uomo navigato ad un ragazzino che viene da un mondo intonso, privo di violenza e diffidenza, di ovvietà e prevenutezza. Alla fine del viaggio il giovane principe lascerà un messaggio indelebile nell'animo di colui che pensava di aver capito o appreso tutto dalla vita. La verità è che si predica bene ma quasi sempre si razzola male....siamo pronti a vedere con gli occhi del cuore? Forse dovremo fermarci un momento, e chiederci cosa è importante e "terapeutico" per la parte più bisognosa di noi....l'anima. Tra i tanti potenti messaggi racchiusi in queste poche pagine (qui chiunque può trovare quello che cerca) quello che mi ha colpito di più è stato quello di non giudicare mai una persona dall'aspetto esteriore ma per quello che ha da darti attraverso l'amore, l'amicizia e il rispetto. "Il mio amico si era limitato a lasciarmi scoprire il meglio di sé, per darmi la possibilità di scoprire il meglio di me".
Come dico sempre, il potere di certi libri, si può apprezzare solo se letti al momento giusto....questo è uno di quelli. E' importante leggerlo con una certa apertura mentale libera da pregiudizi.

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