Narrativa straniera Romanzi Il postino di Neruda
 

Il postino di Neruda Il postino di Neruda

Il postino di Neruda

Letteratura straniera

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Mario Jiménez, un giovane pescatore, decide di abbandonare il proprio lavoro per diventare il postino della Isla Negra, nella quale l'unica persona che riceve e invia corrispondenza è il grande poeta Pablo Neruda. Mario ammira Neruda e vorrebbe che il poeta gli dedicasse un libro e che la loro relazione fosse qualcosa di più di un educato scambio di battute con mancia finale. Quando il suo desiderio diventa realtà, tra i due nasce un'amicizia che conduce Neruda a strane, e apparentemente poco poetiche, avventure. Nel frattempo, il clima politico del Cile di quegli anni fa precipitare gli eventi...



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Il postino di Neruda 2022-02-23 09:56:53 GiuliaAsta89
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GiuliaAsta89 Opinione inserita da GiuliaAsta89    23 Febbraio, 2022
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Cacchio! Come mi piacerebbe essere poeta!

«Ebbene, questa è una metafora». «E perché, se è una cosa così semplice, ha un nome così complicato?». «Perché gli uomini non hanno nulla a che vedere con la semplicità o la complessità delle cose. Secondo la tua teoria, una cosa piccola che vola non dovrebbe avere un nome lungo come farfalla. Pensa che elefante ha lo stesso numero di lettere di farfalla, ed è molto più grande e non vola», concluse Neruda esausto. Con un ultimo scampolo di energia gli indicò la rotta per la caletta. Ma il postino ebbe la baldanza di dire: «Cacchio! Come mi piacerebbe essere poeta!».


La storia di questo libro è arcinota grazie al film di Michael Radford.
Mario Jiménez, giovane pescatore abitante di Isla Negra (Cile) decide di cambiare mestiere e di diventare postino. L'unico a ricevere corrispondenza in questa piccola isola di pescatori è il poeta Pablo Neruda, che ben presto diventerà il centro della vita lavorativa e dei pensieri del giovane Mario, ossessionato dall'idea di diventare amico del vate, come lo chiama lui.
120 pagine circa che si leggono tutte d'un fiato, impossibile staccarsi prima della fine. Un libro dolce e a tratti anche divertente, specialmente nei primi timidi approcci che Mario tenta di avere con il poeta. Impossibile leggere le avventure del giovane postino senza pensare a Massimo Troisi, scomparso 12 ore dopo aver terminato le riprese del film, che tra l'altro gli valse una nomination all'Oscar.

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Il postino di Neruda 2018-11-09 06:08:55 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    09 Novembre, 2018
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Una strana amicizia

Un piccolo centro di pescatori sulla costa cilena fa da sfondo alla breve ma coinvolgente storia della strana amicizia che lega uno dei più grandi poeti di tutti i tempi ad un giovanotto sfaccendato. Il primo non ha bisogno di presentazioni, basti sapere che di nome fa Pablo e di cognome Neruda. Il secondo è tal Mario Jimenez, figlio di pescatori che, per sfuggire alle fatiche dell'attività di famiglia, si fa assumere come postino. Armato di bicicletta e borsa di cuoio, ogni mattina parte per consegnare la posta. Il suo giro tuttavia dura poco, visto che la maggior parte della popolazione è semi analfabeta e l'unico a ricevere corrispondenza è il grande poeta. L'arrivo di Mario è un fulmine a ciel sereno per il vate, rifugiatosi lì per concentrarsi sulla poesia e condurre una vita di isolamento e discrezione. Tra una lettera e un verso, tra una metafora ed un telegramma, il postino, con la sua bonaria invadenza, la sua bizzarra simpatia e la sua stralunata voglia di vivere, riuscirà a vincere la ritrosia di Neruda e ad instaurare con lui un solido rapporto di amicizia che accompagnerà i due fino alla fine dei giorni dell'artista. Tra la prima lettera consegnata e l'ultimo respiro di Don Pablo, ne succedono di tutti i colori. Innamoramenti, matrimoni, clamorose vittorie politiche, premi Nobel, nascite, partenze e ritorni. Antonio Skàrmeta mescola con grande maestria comicità e poesia, amore ed erotismo, storia e politica, intervallando pagine di riflessione ad attimi di puro divertimento, regalando bellissime descrizioni e dipingendo simpatici personaggi tra i quali spiccano la bella Beatriz, la vulcanica Rosa vedova Gonzàlez e il bonario Don Cosme. Se il mare, con i suoi colori, i suoi suoni e i suoi profumi, è tra i protagonisti indiscussi di questa piccola ma intensa opera, la politica gioca un ruolo meno poetico ma altrettanto fondamentale. Aspetto inevitabile, visto che siamo in un periodo storico particolare per il Cile, dalla campagna elettorale che culminò con la vittoria di Allende fino al golpe militare, e visto che Neruda fu uno dei maggiori esponenti della sinistra dell'epoca. Dopo tante risate, dopo feste e momenti di gioia, è proprio la politica a segnare le ultime, commoventi pagine del libro, così come ha segnato gli ultimi istanti di vita del vate che non ha lasciato questo mondo abbastanza in fretta da non vedere il Generale Pinochet calpestare i suoi ideali, il suo paese, la democrazia e la legalità. "La sua casa di fronte al mare e la sua casa d'acqua che ora lievitava dietro quei vetri, che erano acqua anch'essi, i suoi occhi che erano anche la casa delle cose, le sue labbra che erano la casa delle parole e già si lasciavano felicemente bagnare dalla stessa acqua che un giorno aveva squarciato il feretro di suo padre dopo aver attraversato letti, balaustrate e altri morti, per accendere la vita e la morte del poeta come un segreto che ora gli si rivelava e che, con la casualità propria della bellezza e del nulla, sotto una lava di morti dagli occhi bendati e dai polsi insanguinati gli deponeva una poesia sulle labbra, che egli non seppe se recitò, ma che Mario udì quando il poeta aprì la finestra e il vento sguarnì le penombre: «Io torno al mare avvolto dal cielo, il silenzio tra l'una e l'altra onda stabilisce una sospensione pericolosa: muore la vita, si acquieta il sangue finché irrompe il nuovo movimento e risuona la voce dell'infinito»".

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Il postino di Neruda 2012-05-22 13:02:32 Cla93
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Cla93 Opinione inserita da Cla93    22 Mag, 2012
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Ingredienti: leggerezza, gabbiani, onde, amore...

Ammetto che non mi sono innamorata di questo libro.
È un libro capriccioso.
Improvvisamente vieni catapultato in Cile, in una casa sull’oceano, dove vive il famoso poeta Neruda.
Mario è un giovane ragazzo che, pur di non pescare con il padre, accetta di diventare il postino personale del poeta: non deve recapitare lettere ad alcun altro, ma solo a lui.
I primi incontri con il poeta sono imbarazzanti: egli si limita a prendere la propria posta e poi sbatte la porta in faccia al ragazzo.
Ma poi un giorno il ragazzo trova coraggio e inizia a parlare al poeta: ha incontrato una ragazza bellissima, Beatriz, e vuole conquistarla a tutti i costi.
Da quel momento si istaura un rapporto di amicizia tra i due, fondato su metafore delle volte esilaranti.
Mario riuscirà a conquistare Beatriz grazie al famoso poeta?
Ed ecco che qui la situazione si blocca.
Inizialmente le pagine scorrono leggere, ma poi il libro diventa meno entusiasmante e coinvolgente.
Forse non mi è piaciuto solo perché non è il mio genere; l’ho trovato troppo allegro e leggero.
Ammetto però che lo stile dello scrittore non è male: trasporta con facilità.
Insomma, ve lo consiglio per un leggero pomeriggio d’estate, magari accompagnato da un buon gelato, sotto l’ombrellone.

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Il postino di Neruda 2011-07-28 21:26:04 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    28 Luglio, 2011
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Ardente pazienza

Cile, 1969. Mario Jimenez è un ragazzo di diciassette anni che vive in un piccolo e anonimo villaggio di pescatori sull'Isla Negra. Solo che Mario, a differenza di suo padre e dei suoi compaesani, detesta l'attività della pesca e tutte le volte che può si finge malato o indisposto pur di non aiutare tutti gli altri pescatori. Eppure deve trovarsi un lavoro, come gli dice sempre suo padre, e l'occasione non tarda ad arrivare: leggendo un annuncio in cui si cerca un postino, non esista a presentarsi per ottenere il posto. Siccome però su Isla Negra sono quasi tutti analfabeti, il destinatario delle lettere portate dal postino è uno solo: il celebre poeta cileno Pablo Neruda.
Affascinato dalla sua persona e dalle sue poesie, Mario, oltre ad acquistare e leggere le "Odi" del poeta, a poco a poco costruisce un rapporto di sincera e grande amicizia con Neruda che gli trasmetterà la bellezza e la magia di poesie e metafore, maturando nel giovane postino il forte desiderio di diventare anch'egli un poeta. E'grazie proprio alle "parole di carta" di Neruda che Mario conquista il cuore della bellissima Beatriz Gonzalez di cui s'innamora perdutamente a prima vista, riuscendo a vincere l'ostilità della suocera.
Quando il poeta parte, Mario sente immensamente la sua mancanza e seguono momenti bellissimi seppur malinconici e nostalgici al tempo stesso: la nascita del figlioletto di Mario e Beatriz, l'appassionata registrazione dei vari suoni dell'isola da parte del postino su richiesta di Neruda, l'allegra festa organizzata da Mario per Neruda che ottiene il premio Nobel per la letteratura, finchè nell'anno del Golpe e della caduta del governo di Allende....

Il titolo originale di questo romanzo breve è "Ardente paciencia",
perchè tratto da una frase (anche se il poeta cileno la definisce una "profezia") molto significativa del poeta Rimbaud e ripetuta da Neruda stesso: " All'alba, armati di ardente pazienza, entreremo nelle città splendide".

Devo dire che questo libro è molto bello e la storia molto profonda, anche se sarebbe stato bello se l'autore avesse approfondito di più alcuni passaggi come la difficile e ostacolata storia d'amore di Mario e Beatriz (almeno inizialmente) e anche un pochino il rapporto padre/figlio tra il postino e il suo piccolo che chiama Pablo Neftali Jimenez Gonzalez in onore del poeta che ha segnato profondamente la sua vita.
Inoltre devo aggiungere che il finale è un po'ambiguo: non sono riuscita a capire che cosa succede a Mario alla fine della storia (o sono io che sono un po'tarda oppure è lo stile semplice di Skàrmeta che mi ha fatto questo effetto. Chi lo sa?), ma forse è proprio per questo che ho apprezzato molto questo piccolo grande libro. Spesso, secondo me, un finale così contribuisce ad aumentare la bellezza di un romanzo...

Apro una piccola parentesi per dire che il film "Il postino" tratto da questa storia è un capolavoro e mi è piaciuto molto di più del libro (forse perchè l'ho trovato più dolce, poetico e commovente). E poi Troisi e Noiret erano meravigliosi nelle interpretazioni dei loro rispettivi ruoli....

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Il postino di Neruda 2011-02-21 21:39:21 barch76
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barch76 Opinione inserita da barch76    21 Febbraio, 2011
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Il postino Cileno

1969 Mario Jimenez è uno scapestrato sognatore di Isla Negra nel Cile,la svolta del suo destino si trova su “un avviso sull’invetriata dell’ufficio postale”del suo paese,diventa postino,l’unico cliente il Vate,Pablo Neruda. Mario impara attraverso le metafore e l’amicizia del poeta a incanalare i suoi sogni,a concretizzarli,la sua vita prende una svolta definitiva,un senso,un ideale,e soprattutto l’amore,che si concretizza nelle splendide fattezze di Beatriz Gonzalez. Sono gli anni lieti di Mario,di Neruda che vince il premio Nobel per la letteratura,per il Cile che in Allende,primo governo Marxista democraticamente eletto,trova la sua guida tanto agognata. Ma saranno anche gli anni del Golpe militare di Pinochet,e Mario Jimenez ,attraverso lo splendido romanzo di Skarmeta diventa,come il Don Pablo insegnò al suo postino,la metafora del popolo Cileno. Sono 120 pagine di serenità,di sole,di amore,di amicizia,condite da qualche sana scenetta di sesso esplicito,lo stile è scorrevole,ammiccante,ironico,ma la vera grandezza del romanzo si percepisce solo dopo aver letto le ultime tre pagine. Un monumento di Skarmeta al suo Cile , ma soprattutto ai Cileni.
P.S. Non ho visto il Film,e ne sono felice,non amavo Troisi,e la Cucinotta mi stà sui co…i!

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