Il negozio dei suicidi
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Lezioni di vita
Stufi dei metodi tradizionali?
Maniaci dei dettagli tanto da voler essere ricordati come tali anche in morte?
Il negozio degli aspiranti suicidi offre una vasta gamma di prodotti infallibili e idee davvero originali.
Preservativi bucati per chi decidesse di morire per mezzo di una malattia venerea;
praticissime lamette arrugginite per una rapida trasmissione del tetano;
antiche sciabole affilatissime per un harakiri glorioso e, per i più esigenti, veleni fatti in casa con tanto di ricetta.
Il tutto andrà a riempire buste da imballaggio biodegradabili dove spicca una frase:
"Hai fallito nella vita? Con noi non farai fiasco nella morte".
Eh sì! La famiglia Tuvache è proprio unica e la sua gestione del negozio è impeccabile ormai da generazioni.
Il loro motto è: " Morti o rimborsati", ma nessuno è mai tornato indietro a reclamare.
D'altronde la merce è garantita da fornitori di prim'ordine come la stimata ditta "Me ne frego della morte".
Ma chi sono i Tuvache?
Mishima, è il capofamiglia, colui che tiene le redini; sua moglie, Lucrèce, è l'addetta ai veleni; il primogenito Vincent, costantemente attanagliato da terribili cefalee, è il progettista del parco giochi per suicidi; la secondogenita Marilyn, è una ragazza complessata e depressa cronica e Alan, il più piccolo, è "la pecora nera".
Nato per sbaglio dal collaudo di un preservativo bucato, presenta un grosso difetto: é un portatore sano di felicità; dove gli altri detengono il primato di negatività e tristezza, lui contrappone sorrisi e buonumore.
I genitori sono disperati; questo figlio snaturato è inaccettabile ed è una vera calamità per l'attività dei Tuvache.
I clienti, ai suoi sorrisi, restano fortemente impressionati e potrebbero cambiare idea all'ultimo istante.
Come risolvere, dunque, questo "piccolo" inconveniente?
Jean Teulè, l'autore di questo romanzo breve, è stato prima di tutto un fumettista.
In effetti, leggendo si ha proprio l'impressione di essere catapultati in una tavola.
Nel fumetto ci sono le illustrazioni, i colori, la prospettiva, l'armonia e il ritmo narrativo. Nello stesso identico modo è stato concepito questo libro; mancano solo le illustrazioni ma con personaggi del genere e così ben congegnati, è impossibile non disegnarli nella testa.
Ogni capitolo è una vignetta esilarante.
Con stile fresco, immediato e brillante, l'autore affronta il tema della morte utilizzando toni dissacranti, fino ad arrivare a prendersene gioco.
Si finisce così per demolire l'aurea di sacro ed innominabile che si dà alla parola stessa. Personalmente, ho trovato l'idea del romanzo assolutamente geniale; una vera e propria favola noir per adulti che rinnova in ogni lettore l'amore per la vita e rilascia, generosamente, una nuova visione del mondo e un messaggio morale per nulla scontato.