Il mondo invisibile
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Ada & David
«[…] Ada percepì una tensione tra David e Liston. Anche se era giovane, ne conosceva la causa: il desiderio di Liston di proteggerla con l’onestà, il desiderio di David di proteggere lei da se stesso, con ottimismo, speranza e un po’ di beata ignoranza del destino che lo attendeva.»
Il rapporto tra Ada e suo padre David non è come il normale rapporto tra un padre e una figlia. Loro prima di essere una famiglia sono una coppia intesa come una squadra. David Sibelius è un uomo di grande spicco, lavora in uno dei più importanti e all’avanguardia laboratori di informatica nella Boston degli anni Ottanta e lavora a un programma dal nome Elixir, un programma che anticipa un po’ quello che sarà il progresso dell’intelligenza artificiale e che porta a replicare il linguaggio umano. Per Ada il programma rappresenta una sorta di diario segreto, di amico informatico con cui dialogare e che costantemente aggiorna. Il programma replica tutto quello che Ada dice, acquisendo vocaboli, struttura, dialogo. La dodicenne è cresciuta con costanti stimoli dal padre, quest’ultimo la porta con sé in laboratorio, le ha fornito una serie di codici da decrittare, le ha trasmesso il suo sapere. Per Ada lui è tutto. Liston e tutti gli altri membri del laboratorio ne sono appendici. È abituata a frequentare adulti ma non anche ragazzi, vede il mondo con gli occhi del genitore. Tuttavia qualcosa di inaspettato accade: David scompare. Si tratta di una scomparsa temporanea, dopo quarantotto ore tornerà a casa ma attorno a questo gesto si nasconde una più grande verità che porterà allo stravolgimento totale e completo del mondo di Ada. Una serie di circostanze la porteranno a vivere da Liston, a conoscere i suoi figli, a dividere uno spazio comune, a staccarsi da quel che è sempre stato. Tante saranno le crepe che si manifesteranno nel passato di David e scoprire quella che ne è la verità sarà uno dei più grandi obiettivi di Ada non solo da adolescente ma anche da adulta quando avrà un ruolo importante in una azienda della Silicon Valley.
«Decrittare la rinfrancava sempre: era una maniera semplice di restituire ordine all’universo, di raddrizzare qualcosa di storto, di rimettere il latte versato nella bottiglia. Era un’operazione che implicava giustizia.»
“Il mondo invisibile” di Liz Moore è un romanzo molto particolare per struttura e storia in sé. Lo sviluppo è ben cadenzato, il ritmo narrativo ben distribuito in un accelerare e rallentare costante. Lo stile è fluido, ben articolato. Ben strutturati anche i salti temporali che si alternano con maestria e senza difficoltà in quella che è una narrazione che porta il lettore a entrare a far parte di un mondo completamente sconosciuto ma intenso.
Tante le peculiarità che colpiscono e che vanno dal legame tra il padre con questa figlia al mistero che si cela nel loro passato e che riporta la protagonista al bisogno incessante di ritrovare le proprie radici.
«[…] Immaginava che per accettare la mano tesa di Liston avrebbe prima dovuto lasciare quella di David. E che, se l’avesse fatto, lui sarebbe precipitato a picco nell’abisso che si apriva sotto i suoi piedi.»
“Il mondo invisibile” è uno scritto in cui Liz Moore sviluppa in modo consistente le vicende e dove i personaggi sono vividi. Pagina dopo pagina il lettore è sempre più incuriosito da quel che legge e brama di sapere ancora e ancora. Non si è davanti a un elaborato scontato, anzi. È un componimento appagante e corposo, ricco di spunti di riflessione e magnetico. Un libro da non perdere, uno dei migliori dell’autrice. Un libro letto oltre un anno fa ma che resta indimenticabile.
Indicazioni utili
Ieri, oggi, domani
…” Lui fingeva di tornare al suo passato, ma in realtà stava guardando dentro una realtà alternativa, una versione diversa della sua storia, un mondo invisibile”…
Boston, primi anni ‘80, David e Ada, padre e figlia, una dimensione ristretta, forse non una famiglia ma una coppia e adesso neppure quello, gli adulti da sempre il proprio mondo, una donna pagata per essere una madre surrogata.
Questa la quotidianità di Ada sin da bambina, David a capo di un laboratorio che ha creato Elixir, un programma per replicare il linguaggio umano, ore di solitudine, fine settimana condivisi con un genitore che la educa a modo proprio, matematica, fisica, informatica, neurologia, sottraendola a una frequentazione scolastica che ritiene superflua.
Un amore incondizionato per un uomo veloce, arzillo, gentile, affettuoso, pieno di inventiva, la persona più retta che ci sia, un legame fatto di conversazioni, una vita condivisa e appagante, la sola da lei conosciuta.
David e’ l’unico in grado di capirla e conoscerla, eppure Ada soffre l’ assenza di rapporti con i coetanei, anni da sempre trascorsi in un mondo di adulti.
In lei è presente una conflittualità tra la razionalità e scientificità di chi la tratta come un piccolo calcolatore umano e la propria esigenza relazionale, il desiderio di una famiglia all’ interno di un mondo imperfetto, doloroso, emozionale, dal quale David ha sempre cercato di proteggerla.
Come conciliare i due aspetti, un giorno sarà necessario, quando Il padre se ne andrà affidando Ada alle cure di una collega, Liston, che la crescerà’ nella sua casa.
È allora che Ada dovrà rivedere se stessa, il passato, fare i conti con l’ irrazionalità, gli aspetti ondivaghi dell’ adolescenza, amori, relazioni difficili, senso famigliare, di appartenenza, la propria strana unicità, la solitudine, la relazione con una possibile madre e i suoi tre figli, gli scambi interpersonali.
Che cos’è una famiglia e quali dinamiche la attraversano? Dove si trova David, chi è realmente e che cosa gli è successo? E se fosse un impostore che ha ingannato tutti?
Ada ritorna al trapassato ricercando origini sconosciute, si proietta in un futuro lontano sulle tracce paterne, incontra una verità insita nella propria infanzia e una presenza parallela che aleggia sulla propria testa come un fantasma ( Elixir ), ma è l’ unico modo per rapportarsi con David.
Da bambina, al proprio ingresso nella famiglia Liston, ricercava qualcosa, conforto, protezione, cibo, la vicinanza di un adulto ( Liston ) dopo che
…” per la maggior parte della vita si era sentita semplicemente un cervello dentro un contenitore”...
molto tempo dopo continuerà il proprio dialogo a distanza con David, proseguendone gli studi, permettendo a Elixir di rapportarsi con la quotidianità.
La verità fa male, è espiazione, perdono, un nuovo inizio, sguardo differente sul passato e sul mondo. David si era speso nella costruzione di un luogo irraggiungibile e segreto per se’, per Ada e per Elixir, libero da ingiustizie in un mondo che superasse la fallacia e la follia umana perché
…” solo gli esseri umani sono i grado di farsi del male tra loro, solo gli esseri umani vacillano e si tradiscono con frequenza straordinaria e spaventosa”…
C’è un futuro lontano in un mondo invisibile, virtuale ma tremendamente reale che ravviva i ricordi, una felicità sconfinata nel benessere, nel quale l’ intelligenza artificiale ha superato il quoziente intellettivo umano. C’è una creatura in grado di generare immagini, di ricostruire mondi e sensazioni vissute, di attraversare e restituire esperienze, sensoriali, gratificanti, emozionali, una creatura che si nutre di conoscenza.
È immortale, onnisciente, cangiante, perfetta ma in fondo si annoia, interessata alla propria origine primaria, vissuta da essere umano, al proprio creatore, con una storia da scrivere, costruire, raccontare, rivivere, istanti, conversazioni, ricordi, una trama che potrebbe interrompere, cambiare, sostituire, mentre scorrono le immagini di una stanza in cui c’è un uomo che parla…
“ Il mondo invisibile “ è un romanzo stratificato e polimorfo, percorso da sbalzi temporali. Scienza, famiglia, società, umanità, robotica, un linguaggio tecnico e informatico in una dimensione intima e lirica, l’ accurata rappresentazione di un mondo difficile da incasellare e di un futuro già scritto ma aperto alla speranza in un umanesimo dissolto.
Gli strumenti tecnologici sembrano bastare a se stessi, valicare pensiero e rappresentazione umana, mostrare un contingente sfavillante dove tutto appare e nulla è irraggiungibile ma rimane un quid inesplicabile, respiro intrinseco condiviso, un sentimento presente e inafferrabile, unico nella propria non rappresentatività.