Narrativa straniera Romanzi Il luogo senza confini
 

Il luogo senza confini Il luogo senza confini

Il luogo senza confini

Letteratura straniera

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Un romanzo eccentrico e scandaloso, ambientato fra le stanze di un bordello di campagna, ultimo avamposto di svago e libertà nella decadente cittadina di El Olivo. Morta la Giapponese Grande, la casa è gestita adesso da Manuela, un travestito dal passato oscuro, e dalla Giapponesina, sua figlia. Ma il latifondista don Alejandro Cruz, che possiede tutti i terreni del circondario, punta ad acquistarla per diventare il signore indiscusso della zona. Una narrazione che gioca con lo specchio ingannevole del sesso, in un posto senza tempo dove le passioni dei protagonisti e dei variopinti personaggi di contorno (le prostitute Lucy, Cloty, Nelly; l'attaccabrighe Pancho Vega) vengono raccontate con una pirotecnica vivacità di linguaggio e di stile che sovverte ogni tradizione.



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Il luogo senza confini 2017-02-20 07:54:28 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    20 Febbraio, 2017
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Votate don Alejio per un mondo migliore!

Il romanzo ha le atmosfere dei film di Almodovar. Racconta la storia di Manuela, un trans socia tenutaria di un bordello insieme alla figlia, la giapponesina, avuta per una scommessa dalla Giapponese, ex amante di don Alejandro. Il luogo senza confini è una metafora spiegata nella citazione all'inizio del testo: l'inferno. Il romanzo è colorato, vivace, scanzonato, oscuro sul finale. Preso in senso letterale il racconto è piacevole ma quella letterale è solo una chiave di lettura nel senso che il romanzo vuole anche essere una metafora della lotta tra Dio (don Alejandro) che è di umore strano e sta per liberare i suoi pericolosi cani (cavalieri dell'Apocalisse) e i suoi angeli ribelli prepotenti e poco simpatici. Il serioso don Alejandro vuole portare la luce elettrica, si crede un dio, ma farà o gli si augura di fare nel testo, una brutta fine. Il bordello resterà al buio, nel buio assoluto anche se la giapponesina non è molto adatta al luogo e al mestiere. Però è legata al posto e non vuole cederlo a don Alejandro.
Il romanzo è molto carino soprattutto quando racconta di Manuela, la trans. Infatti si parla di lei al femminile quasi sempre ma per la giapponesina è uomo (il padre) e per sua madre è a volte uomo e a volte amica in una confusione grammaticale molto interessante per cui in una stessa frase si può parlare di lei al femminile e al maschile in una grande bolgia pronominale. A inizio romanzo conviene sapere che Manuela è un trans se no si fa fatica a seguire certi passaggi. Carina anche la storia dell'amicizia tra la giapponese (madre della giapponesina) e Manuela. Un romanzo colorato e scanzonato ma non volgare. Nel romanzo molti personaggi, giapponesina compresa, non sono particolarmente simpatici.
La conclusione è opprimente: il luogo buio, la giapponesina sempre persa a far di conto, eppure simile al padre, i prepotenti che hanno la meglio, i cani che ululano. Insomma le due parti in causa non sembrano granché. La voce narrante sembrerebbe quella di parte degli avversari politici di don Alejandro. I personaggi più simpatici sono quelli delle donne, ma le donne più donne non sono donne: la giapponese immagina di essere un uomo e il trans è una donna solo nella fantasia. E' come se le donne per essere donne dovessero esserlo soprattutto nella fantasia e non nella realtà. Infatti l'immagine della Giapponese oscilla tra quella di una bomba sexi e di una donna sfatta mentre l'immagine di Manuela va daquella di un uomo secco come un manico di scopa oppure della vecchia (così la chiamano verso la fine) e quella di una matta irresistibile, per uomini e donne.Soprattutto per gli uomini però.

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