Il libero mercato dell'amore
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Ha sbagliato titolo
Dopo aver letto l'intero romanzo, che conta ben 500 pagine, vi posso assicurare di non aver trovato nessuna "traccia" che possa riportare alla parola amore.
Probabilmente, un titolo più adatto e secondo me più appropriato, sarebbe stato "Il libero mercato del sesso".
Devo ammettere che ho dell'amore una concezione forse un pò antiquata; per come lo intendo io dovrebbe almeno comprendere: il sentimento, il rispetto (fedeltà) e la condivisione.
Grunberg invece ne ha una concezione molto più moderna e cinica.
Il protagonista è l'economista Roland Oberstein, olandese di 41 anni, che senza consultare la moglie, accetta di trasferirsi in America, per fare il professore e continuare le sue infinite ricerche sulla bolla (gli economisti sanno di cosa parlo).
In Olanda non lascia solo quella che diventerà la sua ex moglie, ma anche il suo figlioletto e la sua "amica".
Tutto il romanzo ruota intorno a questo personaggio e si divide fra America e Olanda.
L'economista è un uomo egoista, inaffidabile, egocentrico e con una concezione un pò particolare dei sentimenti e del termine "cortese". Appassionato di Olocausto, non avrà mai una "dimora" accettabile.
Dopo tutto questo però devo dire che l'ho letteralmente divorato, Grunberg sa scrivere; è riuscito a tenermi lì anche se l'argomento per me era più irritante che piacevole. Affronta purtroppo la cruda realtà, senza tralasciare niente, credo proprio che sia riuscito ad includere quasi tutto il peggio di quello che si trova nella nostra società ed è riuscito a farlo in maniera non volgare.
Non è facile affrontare un argomento del genere e non finire nel volgare, la società purtroppo ci da molti spunti sull'argomento. Leggerò sicuramente ancora qualcosa di lui.
Lo consiglio, ma non fidatevi del titolo.
Buona lettura!