Il liberatore dei popoli oppressi
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Viaggio alla ricerca della liberta'
La lettura di un romanzo di Arto Paasilinna e' immediatamente riconoscibile per alcune caratteristiche esplicative e precipue: lo stile narrativo, che si avvale di un ritmo incalzante, di dialoghi veloci, vivaci, senza fronzoli, intrisi di umorismo e sano cinismo, come il carattere dei suoi personaggi.
I temi trattati, ovvero la descrizione di una realtà', quella finlandese, sua terra natale, partendo dalla singolarità' dei suoi abitanti, viziosi, goderecci, goffi, arruffoni, pur nella solidita' e nitidezza dei propri principi morali, dotati di senso civico e con il culto dell' amicizia, giramondo ma profondamente radicati nella propria terra d' origine, immediadamente riconoscibili anche ad occhio inesperto.
La denuncia dei mali del mondo, delle disuguaglianze, delle ipocrisie, del pressappochismo, del becero capitalismo accompagnato dall' impegno sociale, civile, dal rispetto per l' altro e delle proprie tradizioni, oltre che amore per la natura e per gli animali.
È' un mondo di persone speciali, sempre in viaggio alla ricerca di se' ed in lotta per affermare i propri sani principi, che possono contare su una forte auto-connotazione e riconoscibilità', proprio come lo stile narrativo dell' autore.
È' una miscela di tematiche serie e humour irresistibile, in un vortice di personaggi buffi e fortemente caratterizzati, fiabeschi, tremendamente accattivanti nella propria genuinita'.
È' per questo che ogni romanzo potrebbe essere uno dei tanti o, per contro, unico nella propria caratterizzazione.
In " Il liberatore dei popoli oppressi " il protagonista, il glottologo Viljio Surunen, membro di Amnesty International, in collaborazione con l' amata maestra Anneli Immonen, decide di salvare i perseguitati politici di aree del mondo segnate da dittature che non hanno colore politico, e parte per un viaggio con vista su Monterey, nel Centroamerica, paese capitalista con dittatura filo-americana e successivamente in Delatoslavia, paese filo-comunista dell' est europeo, attraversando anguste prigioni e manicomi, in un caos generalizzato e con l' appoggio di una moltitudine di personaggi stravaganti incontrati durante l' avventuroso viaggio.
Tra colpi di scena, risate e momenti drammatici, il viaggio si rivelerà' un successo e restituirà il protagonista agli affetti più' cari.
In conclusione, potremmo definirlo il classico racconto di Paasilinna, forse con minore verve ed inventiva rispetto al passato, credo che questa storia cosmopolita limiti i tratti di caratterizzazione e peculiarita' immediatamente riconoscibili nell' autore, ovvero la perfetta descrizione della realtà' finlandese e scandinava attraverso la miriade di personaggi e delle proprie rocambolesche professioni, che come sempre è' descrizione di se', considerata la sua avventurosa biografia, ma comunque rimane una lettura piacevole, veloce, tra situazioni tragi-comiche, colpi di scena e romanticismo mai melenso.
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L'eroe glottologo
“Il liberatore di popoli oppressi” , libro di Arto Paasilinna, narra la storia del glottologo (Viljo Surnen) che durante una riunione di Amnesty International incontra la maestra di musica Anneli Immonen;tra i due scatta subito la scintilla dell’amore; resa ancor più forte dalla reciproca promessa di salvare i prigionieri politici di tutto il mondo. Nonostante i due inondino di messaggi di protesta i leader di tre continenti, non ottengo alcun risultato positivo. Da qui la decisione del glottologo di andare lui stesso a salvare un prigioniero politico, il professore Ramon Lopez, detenuto ingiustamente da anni nel Centro America, più precisamente nel Morterey, dove un tiranno senza scrupoli asservito agli americani, impone uno dei peggiori regimi militari del Centro America. Il glottologo Surnen durante il suo viaggio verrà aiutato dai più improbabili personaggi ( un pinguinista russo, un montanaro campanaro, un vescovo ribelle, un reporter alcolizzato) che grazie alla capacità dello scrittore di renderli vivi e pieni d’ingegno ,riescono a far sorridere e riflettere il lettore, catturandolo all’interno della storia. Dopo l’avventura nel Morterey, Surnen si troverà alle prese con un regime comunista in Delatoslavia, nell’ Europa dell’Est, dove cercherà di salvare dei prigionieri politici dalla prigionia di un ospedale psichiatrico.
“Il liberatore di popoli oppressi” è un libro che si legge con grande facilità, grazie allo stile semplice e pulito dello scrittore, arricchito dalla presenza di strani personaggi che creano situazioni ironiche; inoltre il messaggio di fondo, è un “ironica” denuncia verso qualunque tipo di regime totalitario.
Arto Paasilinna ci mostra come, nonostante l’ironia dei personaggi, la sofferenza e la corruzione del potere siano reali e presenti nel mondo d’oggi.
In definitiva è un libro che consiglio, che si lascia leggere con gusto e fa riflettere il lettore con un sorriso.