Il lago
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Recensione della Redazione QLibri
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Un té davanti al lago
E' trascorso quasi un trentennio da quando l'allora giovanissima Banana Yoshmoto scrisse "Kitchen" che la fece conoscere in tutto il mondo. Da allora venne pubblicato quasi un libro all'anno, spesso non all'altezza delle aspettative.
Il nuovo romanzo "Il lago" sicuramente rappresenta una gradita sorpresa, capace di non deludere neanche i lettori più esigenti.
Il Giappone conta una tradizione letteraria ricca di scrittori d'alto livello. Questo libro s'inserisce in essa, soprattutto per la leggerezza della scrittura e per la rappresentazione quasi zen della natura e del paesaggio, come luogo essenzialmente da contemplare : "la superficie del lago era increspata da piccole onde"; la fioritura dei ciliegi intorno l'avrebbero "coperto da un velo rosa". Tanta lievità si riverbera sull'approccio esistenziale, effetto riscontrabile in autori grandissimi quali Kawabata, come rispecchiamento dell'essenzialità tipica della cultura nipponica : "era così bello da somigliare alla tristezza. Alla sensazione che si prova quando ci si rende conto che (...) il tempo che ci è concesso su questa terra non è poi così lungo" . La caducità della bellezza che porta a contemplare l'attimo come unico e non ripetibile. Approccio lontanissimo dalle bramosie del consumismo occidentale; anzi con animo di pacata e distesa armonia, come riflesso di una dimensione cosmica.
Protagonisti sono una ragazza trentenne, artista pittrice di murales, e un giovane ricercatore in medicina. Si tratta di individui che portano ferite interiori (in lui, profondissime), uniti da un fragile sentimento, tanto prezioso quanto non omologato agli stereotipi diffusi.
Personaggi 'minori' , ma di forte e duraturo impatto, i due amici della casa davanti al lago, che "custodivano con discrezione (...) la modestia e la grazia", in totale armonia con l'essenza del luogo, tanto da costituire una realtà di riferimento semplice e altamente simbolica.
Le altre figure significative invece appartengono essenzialmente al passato, fantasmi la cui presenza così radicata nell'interiorità permane indelebile in una dimensione ben più profonda della semplice memoria.
La nostra Autrice è bravissima nel cogliere l'indeterminatezza dei frammenti d'ignoto che qua e là emergono; a riannodare esili fili spezzati dell'esistenza; a captare il dettaglio che apre spiragli sulla complessità umana. Non altrettanto a raccontare fatti, avvenimenti, azioni. Ma questi, in fondo, formano solamente la superficie delle cose : lo sappiamo, non costituiscono tutta la realtà, non la più importante, non la più interessante.
Indicazioni utili
letteratura giapponese e/o letteratura contemporanea straniera
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Il minimalismo fatto ad arte
Il minimalismo che caratterizza questo romanzo è spiazzante quanto bello e intrigante. Ti fa leggere le pagine tutto d'un fiato. Si può considerare come un monologo interiore della protagonista, la quale lungo tutta la narrazione compie un percorso di consapevolezza della sua vita, attraverso la vita del suo nuovo ragazzo. Lei prima viene dipinta dall'autrice come una pessimista, ma poi leggendo un paio di pagine si iniziano a vedere le sfumature della sua vera personalità. Personalità che viene fuori ed è risaltata, dalla conoscenza e scoperta di un ragazzo, che è sempre stato accanto a lei fisicamente, divisi da una semplice strada. Questo ragazzo ha il processo inverso durante la narrazione. Attraverso la conoscenza della protagonista si rende conto che non tutto è perduto e che il suo passato farà sempre parte di lui, ma è presente anche un futuro fatto di affetti che le sono venuti a mancare durante la sua vita. Non sono d'accordo con la frase lasciata sul retro-copertina del libro "scoprirsi innamorati", in questo libro i due protagonisti si “scoprono vivi". Tutti questi cambiamenti dei personaggi sono descritti in una narrazione minimalista, senza troppi colpi di scena, ma quel tanto che basta per farti provare emozione e non farti staccare gli occhi dalle pagine. E' per questo che il minimalismo di questo romanzo è stupendo, con una frase riesce a descrivere un lago intero e quello che trasmette ai personaggi. E' arte perché dipinge nella tua testa piccole immagini che hanno un grande significato.