Narrativa straniera Romanzi Il grande inverno
 

Il grande inverno Il grande inverno

Il grande inverno

Letteratura straniera

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Quando Ernt Allbright torna dalla guerra del Vietnam è un uomo profondamente instabile. Dopo aver perso l’ennesimo posto di lavoro, prende una decisione impulsiva: trasferirsi con tutta la famiglia nella selvaggia Alaska, l’ultima frontiera americana, e cominciare una nuova vita. Sua figlia Leni, tredici anni, è nel pieno del tumulto adolescenziale: soffre per i continui litigi dei genitori e spera che questo cambiamento porti a tutti un futuro migliore. Mentre Cora, sua moglie, è pronta a fare qualsiasi cosa per l’uomo che ama, anche se questo vuol dire seguirlo in un’avventura sconosciuta. All’inizio l’Alaska sembra la risposta ai loro bisogni: in un remoto paesino, gli All­bright si uniscono a una comunità di uomini e donne estremamente temprati, fieri di essere autosufficienti in un territorio così ostile. Però quando l’inverno avanza e il buio invade ogni cosa, il fragile stato mentale di Ernt peggiora e il delicato equilibrio della famiglia comincia a vacillare. Ora, i tanto temuti pericoli esterni – il ghiaccio, la mancanza di provviste, gli orsi – sembrano nulla in confronto alle minacce che provengono dall’interno del loro nucleo famigliare. Chiusi in un rifugio angusto, ricoperto di neve e immerso in una notte che può durare fino a diciotto ore, Leni e sua madre devono affrontare una cruda verità: sono sole. In quel luogo feroce, ai confini del mondo, non c’è nessuno che possa salvarle.



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Il grande inverno 2020-04-25 08:59:32 Giulian
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Giulian Opinione inserita da Giulian    25 Aprile, 2020
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Quando la natura diventa la protagonista

È un testo dalle molte anime: nella prima parte può sembrare un romanzo di formazione per ragazzi, con pagine che potrebbero comparire (e forse compaiono) nelle antologie scolastiche delle scuole medie inferiori; assume poi i toni di un libro di denuncia sociale, soprattutto riguardo alla violenza sulle donne; è un testo di contemplazione ambientale (la descrizione della selvaggia e meravigliosa natura dell’Alaska ha un ruolo centrale); diventa ad un certo punto un vero e proprio thriller; è anche un romanzo d’amore, che acquisisce soprattutto nel finale le sfumature struggenti del racconto “rosa”. In tutti questi passaggi non viene meno il coinvolgimento del lettore, che segue con interesse l’evoluzione della situazione della famiglia Allbright.
Su tutto domina l’elemento “insicurezza”: da un lato incombe la minaccia costituita dalle turbe psichiche di Ernt, il padre, cui nessuno è riuscito a dare un valido supporto psicologico dopo il suo ritorno dal Vietnam; e dall’altro i pericoli del lungo e ostile inverno alaskiano, che la famiglia affronta senza alcuna preparazione.
Si legge volentieri e permette di conoscere un ambiente affascinante nella sua inospitalità, ben noto all’autrice che vi ha vissuto a lungo. E in fondo è proprio questo ambiente a caratterizzare il romanzo, che altrimenti risulterebbe un po’ scontato e a volte poco credibile.
Lo stile dell’autrice è piacevole, ma sicuramente molto “femminile” (lo si nota ad esempio nella descrizione piuttosto pedante di abiti, colori e acconciature dei vari personaggi). Ho trovato il finale un po’ troppo struggente e mieloso. Comunque nel complesso un libro che soddisfa.

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Il grande inverno 2020-04-10 09:49:54 Viola03
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Viola03 Opinione inserita da Viola03    10 Aprile, 2020
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Il tocco della neve sulla pelle

Tra i tanti romanzi letti che si posano per un po’ poi volano via, “Il grande inverno” si ferma, fa il suo nido e decide di restare.
Oltre ad uno stile ricco, pieno di descrizioni vivide, c’è una storia intensa, ricca e forte.
È quella di Ernt Allbright, reduce di guerra, che combatte ogni giorno la sua personale lotta contro i propri demoni finché intravede una possibilità di salvezza in un trasferimento in Alaska, terra remota e solitaria dove poter ricominciare da zero.
È quella di sua moglie Cora, che farebbe di tutto pur di ritrovare l’uomo che ama, in quella pallida ombra che vive ora al suo fianco.
Soprattutto però, è quella della loro figlia Leni, l’unica che sarà veramente capace di stringere un patto con l’asprezza della natura e della vita in Alaska.
Dopo un arrivo all’impronta dell’ottimismo e un’estate che sembra promettere buoni frutti, la famiglia deve affrontare l’inverno, il desolato, gelido e lunghissimo inverno dell’Alaska.
Oltre ai problemi pratici di un isolamento totale – il cibo, il riscaldamento – la vera battaglia è quella con il buio, oscurità esterna che è il riflesso dei demoni e delle paure di ognuno, che si trovano così stipate in quattro strette mura e costrette al confronto.
“Il grande inverno” regala intensità, permette quasi di vedere con i propri occhi i paesaggi, sentire l’odore del salmone fresco, provare il brivido gelido di una ventata sul viso e il tocco della neve sulla pelle.
Regala una storia, che è quella della famiglia Allbright, ma anche quella di un paesino, è la natura selvaggia, è morte ed è amore.
Se non fosse chiaro, quanto mi sia piaciuto questo romanzo, aggiungo soltanto che dopo averlo letto, ho deciso di fare un viaggio in Alaska.

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Il grande inverno 2019-02-01 17:09:04 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Febbraio, 2019
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Fuori dal comune

Splendido libro, che tocca tante corde emotive. Racconta la storia di una famiglia che si trasferisce in Alaska, un luogo fuori dall’ordinario, senza confini, di una bellezza selvaggia e spettacolare e che richiede una forza fisica e d’animo fuori dal comune per potervi sopravvivere. Loro sono alla ricerca di un nuovo inizio, ma molto presto ci accorgiamo che i pericoli vengono più dall’interno che dall’esterno. Emergono prepotenti le figure delle due donne protagoniste, la mamma e la figlia, intrappolate nella loro famiglia ed innamorate l’una dell’altra, forti perché così tanto legate l’una all’altra. Solo un amore di sangue può essere così forte. La storia ha esiti imprevisti. Ci mette di fronte a quanto può essere dura ed imprevedibile la vita, ma anche a quanto può essere splendida e ricca. L’Alaska è di una bellezza aspra e senza compromessi. Questo libro è altrettanto bello per gli stessi motivi. Una nota di merito per lo stile dell’autrice: estremamente elegante lascia tanto spazio agli aspetti descrittivi e nello stesso tempo emoziona davvero. Un libro davvero fuori dal comune, per stile, espressività e vita.

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