Il Grande Gorsky
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Vesna Goldsworthy è scrittrice tutta da scoprire .
Chi mi segue da un pò e conosce più o meno i miei gusti sono sicura si starà meravigliando non poco vedendo fra le mie letture un libro del genere, visto che i miei gusti letterari sono piuttosto a buon mercato, insomma diciamolo chiaro e tondo ... non ho gusti raffinati in fatto di letture, eppure anche a me ogni tanto prende la voglia di "cambiare", di mettermi alla prova con letture che variano molto dalle mie, così quando mi è stato proposto di leggere questo libro mi son detta "Gabri ecco lo spunto che aspettavi per provare qualcosa di un po' più raffinato del tuo solito" .
Così con un pizzico di paura e una buona dose di adattamento mi sono messa a leggere "Il Grande Gorsky" e all'inizio non vi nego che mi stavo un tantino annoiando , eppure man mano che leggevo cresceva in me la "curiosità" di saperne di più di questo strano e ambiguo personaggio che è Roman Gorsky, che per amore di una donna costruisce una casa bellissima ma soprattutto conoscendo l'amore per la letteratura e per l'arte della persona di cui è innamorato ,incarica lo squattrinato Nikola Kimovic' che lavora presso una piccola libreria di creare per lui la più grande e meravigliosa biblioteca privata che si sia vista in tutto il mondo, ricca di prime edizioni , di libri introvabili e soprattutto ricca di libri di arte.
Questa strana storia ci viene raccontata proprio da Nikola, che pur non essendo il protagonista è l'unico sguardo vivido che abbiamo sull'intero racconto, lo stesso Gorsky è, e rimane quasi sempre un personaggio chiuso, di lui sappiamo veramente ben poco ma quel poco è intriso di significato.
Secondo il mio punto di vista il vero "protagonista " di questo racconto potrebbe essere l'Inghilterra, punto di rinascita per alcuni dei profughi ,rifugiatisi come lo stesso Nichola, o la bella Natalia in un paese cosmopolita come l'Inghilterra appunto, ma nello stesso tempo la "Russia" potrebbe essere la co-protagonista , visto che Gorsky e Natalia sono entrambi russi, eppure hanno due modi differenti di vedere la grande Russia, Gorsky con una lieve nostalgia latente, e Natalia quasi con odio e rancore tanto da non voler più tornare a vivere là. Sono due modi opposti di vedere le cose, dato dal fatto che le esperienze dei due sono diverse .
La cosa bella in questo libro è l'amore profondo di Gorsky per la sua Natalia, un uomo che a distanza di anni continua ad amare così profondamente una donna è una cosa meravigliosa.
Non vi dirò che questo libro ha una storia d'amore bellissima, perché ha anche molto di più anche perché non è questa l'unica cosa che cattura l'attenzione, eppure per chi come me è abituata ad amare le storie in cui l'introspezione psicologia dei personaggi è molto accentuata , questo libro è stata un pò una delusione, l'autrice si sofferma molto di più a descrivere i celebri artisti russi e le loro opere come Puskin per citarne uno, o gli stessi palazzi e opere d'arte, che non i sentimenti dei personaggi e i loro pensieri più oscuri.
Come sicuramente avrete notato il titolo ricorda il celebre libro di Francis Scott Fitzgerald "Il Grande Gatsby" e ovviamente non è un titolo scelto a caso dalla Goldsworthy .
Detto questo , il mio unico consiglio è quello di lasciarvi trasportare dal vostro istinto, se volete provare a leggerlo allora avete tutto il mio rispetto.