Il giudizio di Paride
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TANTA, TANTA FILOSOFIA
Gore Vidal mi aveva piacevolmente stupito con il suo romanzo, La statua di sale, che ho letto diversi anni fa e poi anche consigliato a più persone.
La trama di questo che ho appena terminato mi ha incuriosito molto, tanto da andarmi a rileggere l'episodio della mitologia greca chiamato appunto il giudizio di Paride: Zeus incarica Paride, il più bello degli uomini mortali, a scegliere la Dea più bella; Atena gli offre sapienza, Era lo seduce con il potere e Afrodite gli promette l'amore della donna più bella. Paride sceglie quest'ultima e così Afrodite lo aiuta a rapire la famosa Elena di Troia dando così inizio alla famosa guerra.
In questo libro troviamo Philip, un bel ragazzo sui trent'anni, piacente e dalla personalità particolarmente riflessiva, che decide di prendersi una specie di anno sabbatico per decidere che fare della sua vita.
Durante questo periodo incontra tre donne diversissime tra loro che l'autore delinea molto bene, quasi meglio dello stesso protagonista che risulta leggermente apatico.
Regina è una donna di mondo, moglie di un uomo politico molto influente e cerca di convincere Philip a intraprendere appunto questa carriera; Sophia è una ricercatrice, dedica la sua vita alle rovine e alle antichità, fredda ai sentimenti e quasi schiva, trascina il protagonista alla ricerca dell'immortalità attraverso la storia.
Per ultima Anna, una donna sposata ma alla continua ricerca d'amore attraverso altri uomini, conquista solo con qualche frase il nostro Philip che ne rimane talmente ammaliato da partire per una breve fuga d'amore con lei.
Tornato all'origine del suo viaggio, ovvero Roma, Philip incontra le tre donne ad una festa e c'è una sorta di scelta che dovrà fare, anche se secondo me è abbastanza confusa come conclusione.
Il romanzo in sè è scritto davvero bene e l'idea di fondo mi è piaciuta un sacco ma in finale devo ammettere che il libro non mi è piaciuto molto, l'ho trovato lento e troppo prolisso in alcune delle riflessioni espresse dal protagonista o dagli altri personaggi che incontra.
Davvero un peccato perchè l'autore mi ispira, alcuni argomenti che tratta sono davvero interessanti e non sono le ordinarie storie che trovi normalmente nei romanzi.
Non mi sento di consigliarne la lettura perchè l'ho trovato pesante, ma non nego che a chi ama romanzi che tendono al filosofico potrebbe piacere di più.