Il giardino dorato
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L'amore; donare e donarsi
«Perché fossi tornato all’improvviso in quel punto remoto della mia vita mi è perfettamente chiaro, a ripensarci adesso: cercavo di allontanarmi il più possibile dal presente e da tutto il suo tormento. Guardavo indietro a un tempo e a un luogo che avevano significato a loro volta non poca infelicità, ma che, ciò nonostante, erano stati casa mia, con mia madre ancora in vita, i miei fratelli e le mie sorelle, gli amici, un sacco di amici.»
Con “Il Giardino dorato” giungiamo alla conclusione dell’autobiografia di Harry Bernstein e apprendiamo quelli che sono stati i fatti salienti della parte conclusiva della sua esistenza. In particolare l’opera si concentra su Ruby, sul grande amore che ha unito i due protagonisti per ben sessantasette anni di matrimonio e sul come, ormai novantenni, le loro strade sono venute a dividersi. Non solo, l’autore, affronta anche tematiche sociali di particolare rilevanza: attraverso i suoi ricordi riviviamo dagli anni della guerra fredda sino a quelli che sono stati i conflitti degli anni 2000. Il tutto avviene mediante una serie di flash back tra presente e passato a cui si aggiunge uno stile narrativo fresco, riflessivo e atto a tirare le somme di quello che è stato un longevo arco vitale. Bernstein, si è spento infatti per cause naturali a 101 anni nel 2011 e ha visto realizzarsi il suo sogno di essere uno scrittore pubblicato a 94 anni, ovvero ben 80 anni dopo aver cominciato a far delle parole la sua realtà.
Ha iniziato a scrivere “Il muro invisibile” dopo la morte dell’adorata moglie per vincere la depressione in cui era caduto, ma anche per lasciare una traccia del passato e di sé ai posteri. “Il giardino dorato” è stato scritto con la consapevolezza della fine, della vecchiaia che non lascia spazio al futuro, con la morte che ormai è una costante, con la consapevolezza che il tempo sta per giungere al termine. Per questo motivo parla anche del degenero fisico e mentale, di come in pochi anni da nonageriano l’uomo abbia dovuto far i conti con un deperimento inaspettato e ai suoi occhi impensabile. Il titolo del componimento trae origine invece del salice dorato che per il narratore ha simboleggiato l’amore allo stato puro. Dell’intera trilogia questo può considerarsi l’elaborato più riflessivo, lo scritto che “tira le somme”. Dopo aver imbastito la storia della sua nascita nel 1910 in questo paesino in Gran Bretagna, aver narrato dell’emigrazione negli Stati Uniti e degli anni dell’età adulta, il naturalizzato americano, conclude la sua impresa con un occhio maggiormente critico e clinico, bilanciando e trasmettendo emozioni forti. Soprattutto in merito a quel che significa una perdita, qualunque essa sia.
Il volume arriva, con forza disarmante. Commuove, fa sorridere, fa riflettere. Il lascito migliore, grazie Harry.
«Ciò che abbiamo amato profondamente e ci ha reso felici non potremo mai perderlo, perché tutto quello che amiamo profondamente entra a far parte di noi.» cit. Helen Keller
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Amore
Ho appena finito di leggere quest'ultimo capitolo della vita di Harry... che tristezza...
Qui Harry ci racconta la sua vita con la moglie, i figli le gioie e le delusioni di tutta una vita..
Alterna il passato con il presente... un passato popolato di interessi, progetti, aspirazioni, amici, parenti ,figli, e non ultima la sua adorata Ruby... Un netto contrasto con il presente popolato solo di fantasmi... Finché Harry non decide (per nostra fortuna) di mettere nero su bianco quei fantasmi e farli rivivere.
Quasi una terapia per cercare di uscire dalla profonda depressione per la morte di Ruby... ma fa da terapia ad ognuno di noi...
Se vogliamo ci insegna molte cose che solo la saggezza di un centenario ci può insegnare...
Quest'ultimo libro trasuda più che mai AMORE...
Amore per la vita... Amore per quella persona che ti accompagna e ti rimane accanto per tutta la vita...
Invece di guardare "l'erba del vicino" dovremo dare valore alla persona che abbiamo accanto...
Ci fa capire che la VERA gioia si prova nelle piccole cose, nei piccoli gesti di ogni giorno... nei successi condivisi...
Quest'ultima citazione che fa Harry riassume molto bene quello che lui ha costruito nella sua vita...
"Ciò che abbiamo amato profondamente e ci ha reso felici non potremo mai perderlo,
perché tutto quello che amiamo profondamente entra a far parte di noi".
Buona lettura!
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Chiusura della triologia
Ho aspettato più di un anno per leggere questo romanzo, mi era stato regalato, l’ho messo nella libreria e non avevo mai il coraggio di iniziarlo perché sapevo che con questo si sarebbe chiusa la storia di questa famiglia, la storia di Harry Bernstein,che tanto avevo amato.
Avevo imparato a conoscerlo bambino in Inghilterra con “il muro invisibile” per ritrovarlo poi adolescente in un’ America all’epoca della grande depressione , e in questa ultima sua opera ci racconta invece la sua vita con Ruby, la moglie tanto amata, morta anche lei ultranovantenne.
Il libro alterna il racconto degli ultimi anni di vita con la storia del loro grande matrimonio , le difficoltà economiche, l’arrivo dei figli, i viaggi per fare conoscere questa immensa nazione ai loro ragazzi, e l’amarezza per non essere mai riuscito a pubblicare uno dei suoi manoscritti.
Quando Ruby si ammala e muore per Harry è terribile, loro sono stati per più di sessant’anni un’unica cosa e lui si sente perso senza la sua metà, ed è proprio in questo triste periodo che scrive “il muro invisibile”, non ha più nulla da perdere, nessuno da deludere se il libro non viene pubblicato, per lui è solo un antidoto al dolore che lo attanaglia, ma finalmente il manoscritto trova il suo consenso presso una casa editrice Inglese e comincia per lui una nuova vita, finalmente a 94 anni dopo aver passato la vita a scrivere il suo sogno prende forma.
La lettura è veramente piacevole, lo stile semplicissimo, come per i romanzi precedenti, un vero toccasana per l’anima questo libro, sono contenta di averlo letto, e sono contentissima di aver apprezzato anche le precedenti opere, ora che so quanta importanza hanno avuto per lui acquisiscono un valore maggiore.
Leggetelo, per commuovervi un po’, per scoprire che esistono coppie che sono esattamente l’altra metà della mela, Harry Bernstein è morto ormai ma ci ha lasciato tre bellissimi romanzi per ricordarci che l’amore eterno esiste e che con la tenacia e il coraggio si può arrivare dove si vuole, si può vivere una vita felice, amando quello che si ha, quello che ci occorre per essere felici spesso è li vicino a noi ma non sempre lo riusciamo a vedere.
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Speravo in qualcosa di meglio
Leggendo le recensioni mi aspettavo molto, molto di più. Piacevole da leggere ma non da rileggere. La prosa non mi ha coinvolto più di tanto, un pò banale, un pò stile "tema di scuola". La storia è dolce. Questo lungo e appagante matrimonio è commovente. Ma questa vita incredibilmente lunga che abbraccia momenti così fondamentali per la storia dell'America e dell'Europa.... beh mi sarei aspettata qualcosa di più profondo. Non ho letto gli altri due libri, però in base a questo sono indecisa se acquistarli o no.
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Emozionante
Degno compendio de "Il muro invisibile" e "Il sogno infinito". Ancora una volta ci emoziona e ci commuove con la storia della sua vita. Veramente straziante il modo in cui descrive il dolore per la perdita della sua amata Ruby. Bellissima la descrizione della loro storia, quel loro essere sempre vicini e sempre innamorati, quel loro affrontare sempre uniti le vicessitudini della vita. E' la storia che ognuno vorrebbe vivere. Grazie Harry per le emozioni che ci hai regalato!
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... da leggere!
La lettura del terzo capitolo dell'autobiografia di Harry Bernstein è obbligata. I primi due romanzi, “Il muro invisibile” e “Il sogno infinito”, ci avevano introdotto ad un infanzia povera ma ricca di pregiudizi, per poi condurci alla scoperta di una vita vissuta all’ombra del sogno americano. “Il giardino dorato” è il racconto degli anni della maturità e della vecchiaia, il cui protagonista assoluto è l’amore simboleggiato dal salice dorato.
La scrittura semplice e vera di Bernstein è un tocca sana per l’anima. Seppur ritornino diversi elementi narrativi dei precedenti romanzi, lo scrittore riesce a non essere noioso e a catturare lettori fedeli e nuovi adepti con un manierismo di scrittura sapiente e candido.
Il racconto dolce e tenero dell’ amore senza tempo di Harry e Ruby ha un che di fiabesco e allo stesso tempo realistico, come fosse una storia narrata da nonno a nipote. È forse proprio la fragile tenerezza di un nonagenario ad emozionare il lettore, commosso dalle parole, poco consuete, di un uomo che ha fatto dell’amore il fulcro della propria esistenza e il più grande successo.
D’effetto la sospensione narrativa e temporale tra i capitoli. Utile ai lettori più giovani la ricreazione del quadro storico-politico. La trama, non avvincente in termini di intreccio, è tuttavia intrisa di un forte carico emotivo che rende la lettura coinvolgente al punto da strappare il fiato. L’identificazione con il protagonista-scrittore è pressoché inevitabile. Le immagini, incredibilmente vivide, fornite da Bernstein sono essenziali chiavi di lettura del dramma quanto della felicità di un esistenza piena e per certi versi invidiabile dell’uomo e dello scrittore.
Affascinante la storia, qui palesata, del Bernstein scrittore e dei suoi molteplici tentativi d’emergere. Il successo, arrivato all’età di 96 anni, è motivo d’orgoglio anche per il lettore de “Il giardino dorato”.
Condivido, tuttavia, la delusione di chi ha notato l’incongruente traduzione del titolo originale “The Golden Willow” ovvero “Il salice dorato”, che tanto avrebbe reso giustizia alla trama in cui il salice è protagonista simbolico.