Narrativa straniera
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Il generale dell'armata morta
Il generale dell'armata morta
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Vent’anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, un generale e un colonnello cappellano dell’esercito italiano ricevono un mandato gravoso e delicato: ritrovare i resti di molti nostri soldati caduti in Albania. La missione si infrange ben presto contro gli scogli di un clima ostile, di una terra impervia, cui si aggiunge la freddezza di un popolo fiero per il quale la guerra sembra essere una condizione di vita. Quando il generale sarà pronto a riportare in patria l’i>armata morta, si renderà conto di aver esumato, oltre ai poveri resti (ma molti mancano al silenzioso appello), anche diffidenze e rancori antichi, atavici in un popolo diverso per usi, costumi, senso della vita, della morte e dell’onore, che «ha sempre avuto il gusto di uccidere e di farsi uccidere». Rievocando gli orrori della guerra nel paese delle aquile, Ismail Kadaré costruisce un romanzo di grande intensità.
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Opinioni inserite: 1
Il generale dell'armata morta
2011-09-21 19:57:38
Rosaliaa
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La repubblica delle Aquile
È un romanzo gelido, non solo per l'ambientazione perennemente innevata, ma per il progressivo raffreddamento interiore di protagonisti che, per una missione arrogante e dispendiosa come la riesumazione di cadaveri dei soldati da riportare in patria (quella patria che, incurante dei suoi uomini da vivi, li abbraccia da morti), si ritrovano a vagare per gli altipiani albanesi. L'interesse storico e umano è acceso e dettagliato, come solito è nella scrittura di Kadaré, e pervade tutta la narrazione, che è subordinata a questa indagine. Gli scorci creati regalano al lettore tutta la durezza, la freddezza, l'assurdità della missione e dell'inverno albanese, e il calore e la fierezza dei suoi abitanti.
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