Il gatto che voleva salvare i libri
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Rintaro e Tora
Con i suoi anfratti e corridoi la libreria Natsuki è un luogo ove le anime solitarie sono solite ricoverarsi per trovare ristoro e coccolarsi tra le pagine dei libri. Gli amanti della letteratura qui trovano i capolavori di tutto il mondo nonché il posto perfetto in cui ristorarsi e staccare dal frastuono della quotidianità. Tuttavia, la notizia giunge inaspettata: il proprietario è venuto a mancare improvvisamente. A succedergli nella gestione è il nipote Rintaro, un giovane timido e introverso, un ragazzo con nessuna specifica e particolare qualità. Anzi. È un giovane nella norma, senza particolari talenti e molte molte lacune. Deve prendere anche una decisione importante, Rintaro. Perché la libreria è sull’orlo del fallimento, perché l’eredità che gli è stata lasciata è tutto tranne che piacevole. È in uno di questi momenti di riordino e meditazione sul da farsi che un misterioso gatto, di corporatura robusta e imponente, con la pelliccia a strisce ocra e marroni e il nome Tora, compare nella libreria parlandogli e convincendolo a compiere un viaggio inaspettato, un viaggio che li porterà a percorrere quattro diversi labirinti, ciascuno volto a risolvere e ad affrontare questioni esistenziali di diverso genere.
«Gli studiosi non fanno altro che sfogliare libri, alla fine perdono la capacità di pensare. Quando non stanno leggendo, non ci riescono più»
È da queste brevi premesse che ha inizio “Il gatto che voleva salvare i libri”; opera con la quale l’autore ci conduce per mano in quello che è un nostro itinerario completamente introspettivo. Tra queste pagine riscopriremo la gioia del leggere ma anche la sua importanza. Il narratore ci ricorda quanto la letteratura possa darci ma anche quanto questa sia in grado di arricchirci. Ci invita, ancora, a riflettere sul quanto sia fondamentale la condivisione nella lettura e quanto sia vitale il messaggio che da questa può giungere. Il contenuto va oltre le apparenze, va oltre le quantità o le collezioni. Quel che conta è il lascito ma prima ancora il viaggio che tra quelle pagine viene compiuto.
Un messaggio per ogni labirinto, una storia che si lascia semplicemente divorare.