Narrativa straniera Romanzi Il fucile da caccia
 

Il fucile da caccia Il fucile da caccia

Il fucile da caccia

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Quando, nel 1949, il critico d'arte e poeta Inoue Yasushi pubblica il suo primo romanzo, "Il fucile da caccia", ha già quarantadue anni. Ma tutti, da subito, capiscono di trovarsi di fronte a uno scrittore importante. E sebbene le numerose opere successive non abbiano fatto che confermare questa impressione, nessuna di esse ha mai eguagliato la folgorante perfezione della prima: qui, infatti, Inoue (che in seguito scriverà libri ben più corposi) trova nella brevità una misura ideale; e nell'oscillazione fra il detto e il non detto raggiunge un miracoloso equilibrio narrativo. Un equilibrio impervio come il gioco amoroso che tiene legati i destini dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, e che, pur appeso a un filo sottilissimo, li accompagna nel corso degli anni senza mai ledere la calma ritualità delle loro esistenze. E tuttavia il romanzo è attraversato da una tensione costante, da una rabbia sorda e trattenuta che non esplode neanche alla fine, quando ogni menzogna è stata svelata, ogni passione consumata, e a regnare è la consapevolezza che ogni essere è abitato da una vita segreta, inavvicinabile.



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Il fucile da caccia 2021-06-16 20:49:06 Gemma Pontini
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Gemma Pontini Opinione inserita da Gemma Pontini    16 Giugno, 2021
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Amore? Morte? Segreti? Un romanzo da leggere assol

Purtroppo ho finito ieri sera il romanzo di Inoue Yasushi “Il fucile da caccia”. Dico purtroppo perché è durato troppo poco, appena 100 pagine di pura letteratura. Scritto benissimo, traduzione perfetta (l’editore, neanche a dirlo, è Adelphi, secondo me l’unica casa editrice in grado di far tradurre molto bene i libri che pubblica – nel caso specifico la traduzione è affidata a Giorgio Amitrano).
I temi del romanzo sono l’amore, il tradimento, la fiducia/sfiducia, la morte. Le vite dei quattro personaggi, più una voce esterna che “innesca” il meccanismo del romanzo attraverso una sua poesia, ruotano attorno a questi argomenti.
Ma forse su tutto prevale l’amore. Un tema caro all’autore: un altro libro che raccoglie tre racconti, anch'essi meravigliosi, e anch'essi dedicati all'amore, è stato pubblicato sempre da Adelphi con il titolo italiano “Amore”. Un sentimento che in Inoue Yasushi percorre vie diverse, mai banali, mai scontate, e allo stesso tempo un sentimento che l’autore lega spesso a quello della Morte.
Amare o essere amata? Si chiede una delle protagoniste de “Il fucile da caccia”: “A chi Dio vorrà concedere il tranquillo riposo? Ed esiste, in questo mondo, una donna che possa dire davanti a Dio: io ho amato?”. Leggetelo e avrete la risposta.

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Il fucile da caccia 2008-07-14 12:46:42 Mara
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Mara Opinione inserita da Mara    14 Luglio, 2008
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Il fucile da caccia

"Il fucile da caccia" è un breve romanzo epistolare. L'autore affida alle voci di tre donne e alle loro lettere, il racconto di due storie d'amore, in cui a trionfare è il non detto, la solitudine esistenziale degli amanti, che dilaga e gela l'aria, creando atmosfere impalpabili e cristalline. Dalla lettura di queste epistole, esplode un dramma segreto durato tredici anni - il classico triangolo amoroso: un uomo, la moglie e l'amante di lui - visto attraverso gli occhi delle due donne, che sono cugine, e della figlia dell'amante. Si ha l’impressione di leggere una favola dove anche temi tristi, situazioni gravi, perdono il loro aspetto tragico e rientrano tra le altre cose della vita, riescono naturali, necessarie. E' un libro scritto magistralmente, una storia di rimpianti e di redenzione, di segreti e di bugie, di abbandono e di speranza, che esplora i cammini inaspettati della vera natura umana. Superba la scena dell'esame di inglese al liceo femminile (dalla lettera di Saiko), pagg. 96-98.

Buona lettura:)

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