Il diavolo e la signorina Prym
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La lotta contro il bene e il male
“L’uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui.”
Coelho, in questo romanzo, tratta la sfida tra il bene e il male, raccontando le vicende di un piccolo paese e dei suoi abitanti. L’arrivo di uno straniero, turberà la vita tranquilla della gente e della signorina Prym, la quale sarà portata da egli a prendere una scelta: commettere un delitto in cambio di ricchezza. La storica lotta tra il male e il bene, condanna l’umanità dagli albori dei tempi, a compiere una scelta verso uno dei due estremi. Non rimane che chiederci chi è lo straniero? Perché l’anziana Berta vede il diavolo camminare con lo straniero? Perché la giovane Prym non riesce a dormire e appare spaventata? Ancora una volta, l’autore si conferma come lo scrittore della “religione”, dedicando il suo tempo a far comprendere al lettore che la nostra dipende dalle scelte che ognuno di noi effettua. Condizionano la nostra esistenza e quella degli altri, in ogni individuo può prevalere sia il bene che il male, basta seguire la via giusta. Stupirà la reazione del popolo di fronte alle dicerie dello straniero anche se a dire il vero rispecchia quella della società industriale di oggi, sempre pronti a cercare un capo espiatorio.
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Il Bene e il Male
Uno straniero compare a Viscos. Berta, l’anziana del paese additata come strega, nota il diavolo accanto al viandante. La vita è stata tremenda con lui, Dio lo ha abbandonato, la vendetta potrebbe placare l’animo infuocato e inorgoglire il diavolo. Una scommessa macabra mette alla prova gli animi dei cittadini, nel momento del giudizio si vedrà chi è buono e chi è cattivo.
Parabola sull’essenza umana, sulla libera scelta fra bene e male, sulla volontà di essere angeli o demoni. La domanda che si pone Coelho risale ai tempi di Caino e Abele: l’uomo è fondamentalmente buono o cattivo?
Attraverso leggende, novelle, citazioni religiose, teologiche e filosofiche varie l’autore tenta di spiegare concetti non proprio alla mano. La morale quale è? Da quel che ho capito, nell’uomo convivono due forze contrapposte, in base ai momenti, alle situazioni, ai sentimenti provati dallo stesso, esse si scatenano con più o meno forza, a volte vince la luce, a volte le tenebre. Resta comunque all’individuo scegliere, Dio fornisce strumenti fin dall’origine, dissemina circostanze, crea possibilità, poi sta ancora a noi essere protagonisti o spettatori.
Il diavolo e la signorina Prym conclude la trilogia insieme a “Veronika decide di morire” e “Sulla sponda del fiume piedra mi sono seduta e ho pianto”, quest’ultimo è il migliore. Se negli altri erano sì presenti collegamenti “religiosi” e concetti sull’amore universale ma a dosi contenute tanto da lasciar prevalere l’idea del romanzo fine a sé stesso, quindi di piacere, qui le pagine sono impregnate di concetti sul Bene e sul Male, lasciando poco spazio ad altro.
Ottima l’idea di utilizzare parabole/novelle per esporre il proprio pensiero, sempre diverse negli scenari e ricche di spunti. Lo stile è buono, riconosco in Coelho un abile scrittore, colto e vissuto in grado di catturare attenzione e consensi. Ci sono righe esasperanti ed altre confortanti. Lo definisco da sempre un profeta, lui semina, qualcosa attecchisce e si sviluppa, qualcosa muore sul nascere.
Concludendo, non è un libro per tutti, solo per chi ama lasciare le porte aperte.
“Il Bene e il Male hanno la stessa faccia. Tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino di ogni essere umano”.