Il cuore degli uomini
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Recensione della Redazione QLibri
L'America ed i suoi sogni infranti...
Tre generazioni, tre piani temporali...e un comune denominatore: Nelson "il Trombettiere" e lo scoutismo.
Wisconsin.
Siamo nel 1962 e iniziamo a conoscere un Nelson tredicenne, durante una delle settimane più difficili della sua vita al campo scout, dove viene continuamente fatto oggetto di scherno e di violenza da parte dei suoi coetanei: essere uno bravo, sempre ligio al dovere, fedele ai principi di giustizia e lealtà, non ti rende popolare né benvisto dai pari...almeno fino al giorno in cui non dovrai calarti e nuotare in una latrina da campeggio per recuperare una monetina.
Nelson lo fa. Nelson non si sottrae mai al suo dovere, fosse anche uno stupisissimo pegno di gioco.
Lui, il trombettiere dalla tromba ammaccata (e pisciata dai compagni), non ha amici...tranne Jonathan, un quindicenne che riesce a concedergli qualcosa che si avvicina all'amicizia.
Nel 1996 ritroviamo Nelson e Jonathan adulti (la vita li ha separati, ma non persi) alle prese con Trevor, il figlio sedicenne di Jonathan...e il tentativo di suo padre di distruggere la sua purezza, il suo sguardo incantato, il suo amore pulito per Rachel...alla vigilia della settimana al campo scout.
Tette al silicone e una cicatrice di cesareo saranno il metodo scelto per l'iniziazione al disincanto.
Ed infine ci ritroviamo nel 2019, ancora al campo, ma stavolta ci sono Rachel e Thomas, figlio di Trevor...ed un Nelson ormai settantenne che si ritroverà ancora a combattere per il giusto, contro un'America che fa acqua da tutte le parti.
Sullo sfondo c'è la guerra in Vietnam, l'11Settembre, l'Afghanistan...
Ogni passaggio temporale rappresenta uno snodo importante per la vita dei protagonisti (qualcosa cambia per sempre) e per una terra che vede sempre piu i suoi sogni infrangersi...
Un romanzo tutto al maschile, sull'amicizia, sul coraggio, sulla crescita, sui rapporti matrimoniali e genitoriali.
Ne viene fuori l'immagine di un' America ferita, senza più sogni, guerrafondaia, che non ha più spazio per gli eroi, né per i boyscout e la loro solidità.
Un bel romanzo...Butler riesce a legarti ai suoi personaggi e ai suoi luoghi in un modo difficile da spiegare: è come se ti avvolgesse in una coperta calda, come se ti facesse entrare dentro una canzone che hai voglia di ascoltare fino alla fine.
Tuttavia, secondo me, non è riuscito a ricreare l'atmosfera intima di "Shotgun Lovesongs"...quella ballata struggente che avrei voluto non finisse mai.
Ma lui è uno bravo davvero.
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La formazione maschile degli scout e la crudeltà d
Il cuore degli uomini è il titolo efficace del romanzo di un narratore americano Nicholas Butler, pubblicato da Marsilio.
Nelson è il primo a scuola, il più volenteroso, lo scout più premiato, ma negli sport è una frana e questo fa sì che non abbia amici. Al suo tredicesimo compleanno, nel 1962, ha invitato tutti i ragazzi del gruppo scout, ma nel pomeriggio non si presenta nessuno. Le lacrime gli calano dietro le lenti da secchione. Il padre invece di consolarlo, lo sgrida duramente. Lo picchia con la cintura per la sua debolezza, come del resto sta facendo sempre più spesso in questi ultimi tempi. All’improvviso spunta, in ritardo, Jonathan Quick, il semidio della scuola. Quindici anni, e già un metro e ottanta, nuotatore di punta del team scolastico, attaccante della seconda squadra di football, interbase di riserva della formazione B di baseball, componente del coro e costruttore di modellini ferroviari. E’ in piedi nel vialetto, con una scatola incartata con le pagine delle vignette e un fiocco rosso. Lui è l’unico a difenderlo dagli scherzi e prepotenze. Lo chiamano Il Trombettiere, e lo emarginano, perché lo considerano un imbranato. Al campo, poi, giunge il momento della sfida a ruba bandiera. I ragazzi si dividono in due gruppi, la truppa che vince potrà ricevere 25 dollari. Alla squadra perdente tocca pure una punizione disgustosa: recuperare un nichelino gettato appositamente in una latrina. Inutile dire che la squadra di Jonathan perde e ad essere calato nella latrina sarà Nelson. Si muove coperto di escrementi , e vomita di continuo. Ma riesce nella impresa e recupera il nichelino. Gli altri ragazzi per la prima volta gli mostrano solidarietà, ma qualcosa lo ha scosso e comprende di avere più di un motivo di risentimento contro Jonathan e glielo dice.
Trent’anni dopo, nel 1992, un quarantanovenne Jonathan Quick, presidente ed amministratore delegato della Quick Trasporti, guarda il figlio Trevor che sta per partire per il campo scout, e ricorda. Il ragazzo pensa di essere innamorata di Rachel, una sedicenne fantastica, piena di talento, appassionata di esoterismo. Dice che gli sta facendo cambiare idea su tutto. Ma…. Spesso gli avvenimenti non sono quelli che appaiono. E’ attraverso questa sedicenne che si apprende come Nelson sia diventato un mito. Eroe in Vietnam tra i Berretti Verdi e leggendario capo scout, ha la spina dorsale tenuta insieme da frammenti di granata. Jonathan pensa al Trombettista. Lui, Nelson, dopo il Vietnam non si è più sposato e dirige la Riserva Scout Whiteside.
I due amici si incontrano e il cuore del romanzo è in quello che si dicono e non si dicono, soprattutto in quello che provano l’un l’altro. Amici d’infanzia. Ma è stato davvero così? I loro legami erano deboli, eppure Jonathan scoprirà di voler un gran bene a quell’uomo. Di essergli legato.
Un romanzo di formazione diviso in tre fasi, e due ragazzi cresciuti mantenendosi in fragile contatto che si ritrovano adulti, con tutto quello che questo implica. A mio parere, una lettura strettamente maschile, anche se intensa.