Il colore trasparente della notte
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Pam Jenoff è nata nel Maryland ed è cresciuta a Filadelfia, dove vive con il marito e i tre figli. Laureata in storia e in legge, ha lavorato al Dipartimento della Difesa, e poi al consolato americano di Cracovia. Qui ha conosciuto diversi superstiti dell'Olocausto, raccogliendone le testimonianze. I suoi romanzi sono bestseller internazionali, e Il colore trasparente della notte è il primo a essere tradotto in Italia.
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GRANDISSIMA DELUSIONE
Penso che raramente ho fatto così fatica a finire un libro…più di una volta mi è venuta voglia di interrompere la lettura e addirittura, anche nelle ultime pagine, ero tentata di saltare qualche riga.
Purtroppo la storia non decolla mai, i personaggi non sono ben definiti e anche la storia di fondo non è un gran chè.
Roger, un uomo ormai anziano, è accusato di aver mandato a morire il fratello Hans e centinaia di bambini ebrei che Hans stava cercando di salvare dai campi di concentramento.
Ad occuparsi del caso Dykmans, sono Charlotte, Jack e Brian che armati di pazienza (considerato che Roger non ha mezza voglia di difendersi e farsi difendere), attraversano mezza Europa alla ricerca di qualche indizio per scagionare Roger.
Ovviamente il motore delle varie scelte e vicissitudini di Roger è una donna di cui non si sa che fine abbia fatto.
La vicenda si articola in tempi e luoghi diversi, s’intrecciano le vite di vari personaggi che hanno in comune solo una cosa… possedere un orologio che sembra essere unico al mondo ma, più di una volta le cose vengono lasciate a metà.
Insomma, per quanto mi riguarda, non mi sono appassionata nè alla storia di Roger nè a quella di tutti gli altri.
Un libro davvero lungo e difficile da digerire nonostante le sue modeste 300 pagine.
Indicazioni utili
IL SEGRETO NELL'OROLOGIO....
Primo libro pubblicato in Italia di Pam Jenoff, che ha alle spalle un’importante bagaglio di studi e lavorativo (Ad Es: nel 1996 ha lavorato c/o il Consolato americano a Cracovia, occupandosi dei rapporti tra popolo polacco ed ebreo, nei tempi della Seconda guerra mondiale, ed Olocausto).
Questo libro raccoglie spunti veritieri e credibili, dal vissuto stesso dell’autrice, e della propria esperienza, per questo la storia risulta credibile e ben costruita, se pur non entri in maniera molto specifica nelle dinamiche belliche, di deportazione, o nei campi di detenzione.
Lo scritto si sviluppa su tre piani temporali, il 2009 con ambientazione Filadelfia, i primi del Novecento con ambientazione in Europa centrale e gli anni intorno al 1940 sempre tra Germania e Polonia.
La parte più articolata e ricca di personaggi è quella relativa al passato.
Nel presente, Charlotte, avvocato d’ufficio a Filadelfia, donna single dedita al suo lavoro, delusa anni prima da Brian anch’egli avvocato che a lei ha preferito Danielle, attuale moglie in attesa di un figlio, viene improvvisamente ed inaspettatamente travolta dal passato. Nel suo ufficio si presenta Brian in persona, chiedendole il grande favore di aiutarlo ad orchestrare la difesa di Roger Dykmans, anziano tedesco, imprigionato ed accusato di aver tradito il fratello e di aver così fatto uccidere lo stesso e molti ebrei.
L’anziano respinge ogni accusa, ma non proferisce parola in merito al produrre prove che portino al suo rilascio. In questa corsa contro il tempo Charlotte ritrova anche il fratello di Brian…..
Perché mai Roger non vuole parlare? Che significato particolare ha, nella storia di Roger, l’antico orologio detto dei quattrocento giorni (perché necessita di essere caricato solo ogni quattrocento giorni..), forgiato a mano e preziosissimo?
La lettura è gradevole, in primo piano viene posta la vita dei personaggi sia del passato che del presente… Curioso che verso la fine ci sia un piccolo cammeo che fa riferimento al Lago di Como.. (la mia terra…)