Il colore dei soldi
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Soprattutto soldi
Il colore dei soldi più che una continuazione sembra un remake dello spaccone con personaggi di trent'anni più vecchi. Problemi di vista, di colesterolo, qualche acciacco e difficoltà in più nel fronteggiare i giovani squali del biliardo. Il gioco è cambiato, non più 125 ma palla 9. Ma gli ingredienti sono i soliti: talento, grinta, determinazione, fiducia in se stessi. Manca però l'ingrediente segreto, per cui questo libro è più morto degli altri come se Tevis si fosse rifiutato di fare quell'operazione indispensabile per dare vita al capolavoro cioè metterci dentro qualcosa di intimo che dia il soffio vitale al romanzo. L'unica cosa che si percepisce è questo desiderio comune a Tevis e a Eddie di soldi che attraversa tutto il romanzo. Credo che la necessità sia stata la molla che ha spinto alla scrittura un autore che si era stancato di condividere se stesso nelle sue opere. Comunque il romanzo non è assolutamente brutto, anzi è ben scritto e piacevole. Come nella regina degli scacchi e nello spaccone sappiamo già che c'è un genio, il cui talento dovrà emergere e per rendere più gustoso il trionfo saranno necessari degli ostacoli. E' come una partita a scacchi che segue uno schema con qualche variante.
EDDIE COME l'autore ormai non deve dimostrare niente se non di essere ancora migliore dei giovani. Gioca per soldi e non per respirare e per trovare il suo posto nel mondo per cui il suo trionfo è meno coinvolgente per il lettore. Anche la sua storia d'amore è meno interessante di quella con Sara del giovane EDDie dello spaccone. Arabella, donna bella, sexi, quarantenne, molto presa da se stessa e dalla propria realizzazione è un po' antipatica. Anche lei ha obiettivi senili: soldi, soldi, soldi ( e arte da commerciare). La storia d'amore è comoda, non coinvolge troppo i sentimenti, casomai solleva problemi di prestazione. Come al biliardo, anche in questo campo Eddie deve darsi da fare per segnare punto, ma questi problemi senili sono meno coinvolgenti degli slanci dell'animo ( e viceversa delle chiusure dell'animo) giovanili.