Il club delle lettere segrete
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Scrivere è terapeutico.
Se volete addentrarvi in una simpatica e soave storia di uno scambio epistolare segreto in un paesino arroccato sui monti, con l'unico nobile fine di evitare la chiusura dell'ufficio postale e il conseguente trasferimento della postina Sara, madre single con tre figli a carico e spodestata da posta elettronica, questo romanzo delizioso di Angeles Donate – autrice spagnola contemporanea - credo possa fare proprio al caso vostro.
In realtà poi nel libro troverete anche molto sull'amicizia e la virtù preziosa e intrinseca che essa apporta pure tra persone di età lontane, oltre che il valore benefico – frequente ma non scontato - del ritorno nei luoghi felici dell'infanzia; poi, se proprio vogliamo, tra le righe scoveremo pure un vago riferimento agli incontri karmici che ricongiungono e risolvono anime in difficoltà.
Per finire, le vicissitudini di una poetessa di fama mondiale in incognita nascosta in un vecchio casale del paese, la creazione del primo book-club locale e l'inizio di due belle storie d'amore, una frutto di seconde possibilità pertanto ancor più significativa di speranza.
Nei libri in genere si narrano drammi, omicidi o suicidi, amori (con la predilezione per quelli impossibili), oppure ci si avventura in passione e tradimento o anche traumi psicologici e conseguenze che ne derivano... insomma ce n'è davvero per tutti i gusti.
Qua troveremo molto di tutto questo, forse troppo (almeno a mio parere); pure una serie di citazioni famose di scrittori e poeti del passato sviolinate tramite lettere anonime spedite alla postina del paese, con un risultato che forse – alla lunga – rende l'insieme assai mieloso e quasi stucchevole.
Ma ripeto, potrebbe essere solo una mia impressione, non vogliatemene.
Di sicuro “Il club delle lettere segrete” è un'ode e un incitamento alla scrittura vecchia maniera, quella con carta e penna Bic (col calamaio è un po' azzardato...?) e senza l'artificio della posta elettronica o delle varie chat, oltre che un romanzo assai indicato per il mondo femminile in quanto la maggior parte dei personaggi sono proprio donne, femmine di ogni età che con la loro proverbiale forza sono capaci di rialzare sempre la testa, anche dopo pesanti fallimenti.
Concludendo, è la prima volta dopo tanto tempo che mi capita di non essere decisa né convinta se consigliarne o meno la lettura.
Mettiamola così, solo se non cercate storie troppo intricate (o intriganti).
LA SCRITTURA PUO' TUTTO
Tre aggettivi mi vengono in mente per descrivere questo libro: particolare, divertente, commovente.
Potrei aggiungere nostalgico, ma non lo farò: la scrittrice sta infatti attenta a non demonizzare la nuova tecnologia e i suoi progressi, mostrando tutta l'utilità di una chat che intercorre fra due dei protagonisti che sono, per forza di cose, molto distanti. Ci fa sentire la bellezza di un appuntamento fisso davanti allo schermo, la preziosità dell'immediata sincerità della mail appena spedita, l'attesa fremente per la risposta e l'inquietudine per i pochi secondi che intercorrono fra una frase e l'altra........ tutto incredibilmente vero, però... però non bisogna dimenticare la magia della lettera scritta, l'incanto del foglio bianco che via via si riempie di parole che ci vengono da dentro, lo stupore un po' infantile che vive il destinatario quando si vede arrivare la busta inaspettata..... Angeles Donate con questa trama, che inizia quasi per caso dall'insolita idea di una vecchietta di mandare una lettera per salvare da trasferimento una sua grande amica, riesce a far capire l'immenso potere della comunicazione scritta fra le persone, purchè si tratti di comunicazione vera e sincera, non di parole di "business", pubblicità o altro che, purtroppo, per lo più siamo costretti a leggere in tante svariate occasioni. Il foglio bianco come catarsi emotiva, esperienza unica e irripetibile per fermare quel momento della nostra vita e condividerlo con un'altra persona. Il pretesto del trasferimento dell'amica comune (non è proprio un pretesto, ma lo diventa man mano che la scrittura consente di far chiarezza verso sé stessi) è la molla per chiarire e raccontare quello che di noi è rimasto invisibile, nascosto, chiuso dentro le facciate e le maschere di ogni giorno. Una lettera, sembra dirci la scrittrice, è molto più di una serie di informazioni: una lettera è l'anima che si esprime, è un disegno di idee, un seme di rinnovamento. E, pur nella consapevolezza dell'importanza tecnologica, come cita l'autrice nel capitolo 4, "Una mail non può contenere l'alone di una lacrima"............
Indicazioni utili
La solidarietà fa bene
Tutto nel piccolo paesino di Porvenir procedeva come al solito, quando all’inizio dell’inverno, la scarsa affluenza di lavoro mette a rischio la postina Sara, che per mancanza di lettere può essere trasferita in città.
Sara è una donna con tre figli a carico, abbandonata dal marito, è nata e cresciuta in quel paesino di poco più di mille anime e la partenza per la città la spaventa e la preoccupa.
La Signora Rosa è la sua vicina; non avendo avuto figli, vede Sara come qualcosa di più di una semplice amica. Questa situazione la tocca così profondamente da decidere di mettere in gioco i suoi sentimenti e di creare una catena.
“In città dicono che non ci piace scrivere e ricevere lettere. Come si permettono!”
L’idea dell'originale vecchietta consiste nello scrivere lettere senza il mittente e mantenerne il segreto, e in poche pagine mettere nero su bianco qualcosa che a uno sconosciuto è più facile raccontare. L’importante è non interrompere la catena.
Angeles Donate ci porta fra le viuzze di un paesino in cui la maggior parte delle persone si conosce, ma fino ad un certo punto. L’autrice va oltre quella facciata, mettendo a nudo i suoi personaggi e rivelandoci qualcosa d’intimo di ognuno di loro.
La scrittrice parte davvero molto bene e per metà del romanzo mi sono anch’io sentita parte di quel progetto, ma nel momento più importante, qualcosa viene a mancare. Leggendo ti rendi dell'intento della scrittrice che vorrebbe dare quel qualcosa in più, ma spesso il troppo stroppia e sul finale sei consapevole che il meglio è già passato.
È un romanzo che parla di solidarietà, amore, responsabilità e rinascita. Di chi è partito, di chi è rimasto e di chi ritorna. Una lettura che forse vedo più vicina al mondo femminile.
Per concludere vi lascio con questa frase:
“Ma invece di scrivere la terza riga, la penna si è animata di vita propria…Le dita non obbediscono più a te, ma alla penna. Corrono leggere e tu diventi un mero spettatore che può solo leggere la scia che lasciano sulla carta”.
Questo è per scusarmi, in alcuni casi le mie recensioni sono lunghe perché le dita corrono sulla tastiera senza rendermene conto. Parto sempre con l'idea che voglio essere sintetica ma poi tutto diventa indispensabile.
Buona lettura!