Il club delle cattive ragazze
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Gruppi di lettura
Ci sono momenti del nostro vivere caratterizzati da un comune denominatore comune: la lettura. E cosa c’è di meglio se questa è accompagnata da brownies al cioccolato, torte di mele, caffè, cioccolate calde e tanti amici con cui condividere le proprie impressioni su un titolo? Estelle ha un locale ed è a causa di piccole difficoltà economiche che decide di coniugarlo all’uso del suo personalissimo gruppo di lettura. Da qui gli iscritti: Gracie, giovane bibliotecaria e super femminista, Rebecca, insegnante trentenne sposata ma non soddisfatta dal proprio matrimonio dal punto di vista sessuale, Sue, neopensionata che cerca di vivere il troppo tempo che si trova a disposizione e Reggie unico uomo del gruppo e presente agli incontri per lavorare alla propria tesi. Un numero un po’ esiguo di partecipanti che certo non riesce a risollevare immediatamente le finanze di Estelle ma che certo porta alla nascita di una serie di lettori eterogenei chiamati a cimentarsi con la letteratura erotica.
Da qui, presso il Cafè Crumb, hanno inizio rocambolesche avventure che vedono protagonisti i nostri eroi in un connubio di gag e situazioni diversificate. Si tratta di una lettura molto leggera, piena di cliché, dal finale scontato ed eloquente sin dalle prime pagine, che scade nella letteratura rosa con tendenze erotiche e che porta il lettore a reazioni diverse. Francamente ho avuto occasione di leggerlo in quanto sono state le mie libraie a proporlo quale testo per iniziare le letture del loro personalissimo nuovo gruppo di lettura. Una iniziativa che cercavano di realizzare da anni e che è stata ritardata anche a causa della pandemia.
Leggere o non leggere questo titolo? La scelta è certamente soggettiva, dipende da tanti fattori, tra cui anche il cosa si sta cercando. Se siamo alla ricerca di una lettura leggera potrebbe rivelarsi adatta, se al contrario non si è affini con il genere e/o si prediligono titoli meno scontati e più di sostanza, è da sconsigliarsi.
Semplicemente, per chi volesse leggerlo, è necessaria una contestualizzazione: il titolo ha l’obiettivo, a prescindere dalle situazioni narrate, di ricordare che la lettura unisce e crea ponti di comunione tra lettori ma porta anche i non lettori a trovare e scoprire in questa la magia delle parole. Una sincera riscoperta cioè anche per chi è meno avvezzo alla lettura.