Il castello dei Pirenei

Stein e Solrun si rincontrano casualmente dopo molto tempo. Anni prima erano stati fidanzati e sembravano due persone destinate a rimanere insieme per sempre ma un “misterioso” avvenimento, che ci viene piano piano rivelato, li ha cambiati e bruscamente allontanati. Nonostante sia passato molto tempo ed ognuno abbia la propria famiglia, si ha come l’impressione che il loro amore abbia resistito al tempo e non sia mai finito. Lui materialista, lei credente. I motivi alla base del loro modo di pensare diametralmente opposto si rivelano nel corso del romanzo e spiegano anche la causa della loro separazione. L’eterno dilemma tra fede e ragione domina tutto il romanzo e non trova una soluzione. Il tragico epilogo ci pone infatti ancora la domanda se esista una vita oltre la morte o se la morte sia veramente il termine di tutto.

Buona l'idea del racconto tutto epistolar-informatico, intrigante all'inizio dover scoprire quale episodio abbia separato i due protagonisti, ma... Personalmente non amo le disquisizioni filosofiche e matematiche su mondo, aldilà etc, preferisco sentimenti più "di pancia" e quotidiani, amore e odio, tristezza e gioia, quindi questo romanzo senza dubbio non fa per me! Tuttavia penso che gli amanti di Coelho e gli appassionati di mistico possano trovare piacevole seguire il confronto tra il matematico e la credente, con scienza e fede ancora una volta in contrapposizione.