Il bambino rubato
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Abbie Taylor è nata a Waterford, in Irlanda. Laureata in medicina, vive tra Londra e Dublino, dove esercita la professione di medico. Il bambino rubato è il suo primo romanzo. L'idea per scrivere questa storia le è venuta un giorno mentre era seduta nella metropolitana di Londra, vedendo una donna che correva per prendere il treno e teneva in mano una borsa. Quando le porte si sono chiuse, la borsa è rimasta incastrata e la donna non si decideva a lasciarla andare. Allora Abbie si è domandata quale fosse l'unica cosa che non avrebbe mai potuto lasciare. E la risposta è venuta da sé.
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il bambino rubato
Veramente un bel romanzo, avevo voglia di cambiare un po’ genere e questa lettura mi ha soddisfatto.
Emma è una ragazza madre che cresce il suo bambino da sola con mille sacrifici e problemi, senza poter condividere con nessuno le gioie e i dolori della maternità, senza poter mai prendersi un po’ di tempo per se stessa, ma nonostante ciò non se la cava male e Ritchie è tutta la sua vita.
Una sera, di ritorno a casa Emma si trova nella metropolitana con Ritchie quando arriva il treno il piccolo sale, lei prende il passeggino e le borse, è un attimo, un attimo di troppo e il treno riparte lasciando lì Emma , lei sul marciapiede il bambino dentro la carrozza tra le braccia di una donna che le fa segno di vedersi alla fermata dopo. Lì infatti trova la donna con il bambino in braccio, dopo averla tranquillizzata vanno a bere in un bar , ma approfittando di un attimo in cui Emma si assenta per andare in bagno la donna così gentile e distinta scompare con il bimbo.
E’ l’inizio di un incubo, i giorni di sconforto e dolore si alternano a quelli dove si accende una flebile speranza, ma anche la polizia non le crede ciecamente, avanza dubbi sul fatto che Emma possa aver fatto qualcosa di male al suo bambino, forse i poliziotti non sanno quanto possa essere duro crescere un figlio da sola, e come a volte si dicono cose che non si pensano quando si è tanto stanchi e scoraggiati.
Con l’aiuto di un ragazzo che ha assistito alla scena in metropolitana Emma si mette alla ricerca del suo bambino, cacciandosi in qualche guaio.
Un romanzo che tiene veramente incollati, l’ho letto in tre sere, è fluido e scarno di inutili dettagli, come piace a me quindi lo si divora in fretta, interessanti anche i momenti in cui Emma ricorda il suo passato, l’amore provato per Oliver il padre di Ritchie , quasi ossessivo, il rapporto con sua madre e le amicizie del passato.
Un libro che mi sento di consigliare per passare qualche ora al cardiopalma .