I viali di circonvallazione
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Quei viali che vanno...
Una foto che svela lentamente un storia, dalla quale partono le prime descrizioni dei personaggi, uomini loschi accompagnati da donne poco signore. Ancora una volta la ricerca di un padre insolito, perso di vista dieci anni primi, più corretto sarebbe dire di un padre che lo abbandona, successivamente ad un episodio agghiacciante, che non descriverò per ovvi motivi. Il romanzo breve si può suddividere in tre parti a mio avviso: la prima una introduzione alla storia, un antipasto del rincontro; la seconda parte il passato, la vicenda del distacco, la terza parte un rincontro, nonostante tutto. Una storia narrata in maniera elegante e, come consuetudine, con classe e lineare essenzialità, pochi eventi chiave raccontanti in maniera talmente efficace da racchiudere un’intera vita. La ricerca di un padre, delle radici, di quella chiave che manca, la chiave che può aprire le porte, chiuse da tempo, una ricerca nonostante tutto, un’incursione in una vita di malefatte ed errori non ancora riparati. I viali di circonvallazione, quelle strade che ti portano ovunque, che di tanto in tanto di forniscono una svolta, un cambiamento di rotta, ma che in realtà possono farti fare sempre lo stesso giro, senza mai raggiungere una meta. Quei viali che ti ingannano e alla lunga ti fanno perdere completamente la direzione giusta, quelle strade che ti fanno addirittura dimenticare di essere padre, o ti rendono talmente ottusi da far finta di non essere padre.
Modiano, inutile ripeterlo, è eccezionale e porta ancora una volta alla luce il rapporto padre figlio, quel rapporto, così naturale per molti, ma anche così difficile e tormentato per altri. Forte il desiderio di ritrovare una specie di marginale rapporto con il padre, andando incontro a frequentazioni pericolose e ambigue, sui viali di circonvallazione che portano ovunque o non portano da nessuna parte.