I vagabondi del Dharma
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Opinioni inserite: 3
una recensione non semplice
Difficile recensire l'opera di uno scrittore peculiare come Kerouac senza tenere conto del background dell'autore. Mi spiego meglio, nessuno si sognerebbe di stroncare l'opera di E.A.Poe in quanto "troppo malinconica e lugubre", corretto?
In questo senso i temi cari a Kerouac fungono a tratti da filo conduttore, a tratti paiono una dannazione dalla quale JK non riesca a scollarsi.
Il viaggio come scoperta di se, l'alcool, le droghe, le esperienze "extra-sensoriali", elementi comuni a molte opere di Kerouac come dicono anche gli altri recensori. Qui però il viaggio non è in auto ma prevalentemente a piedi, l'alcool e le droghe sono rituali, i viaggi mentali sono portati dalla meditazione buddhista. Tutto sommato l'altra faccia della medaglia della Beat Generation (termine coniato proprio dal buon Jack), che aveva comunque un background fortemente religioso nella sua famiglia.
Venendo al testo specifico, si legge tutto sommato in fretta, alternando fraseggi ben riusciti ad altri vagamente infarciti di retorica e frasi ad effetto, personaggi a tratti vagamente troppo abbozzati\stereotipati (il "santone eremita" il "chiaccherone" "il donnaiolo"), che però regalano momenti autentici. Ottima la visione di una vita libera dalla civiltà, dal consumismo, dal troppo cibo, mi ritrovo nella felicità trovata in un sacco a pelo sotto le stelle o in una capanna nella foresta. La parte "buddhista" difficile da digerire se a digiuno (capirete a stento le parole che usa), diversamente suscita riflessioni sensate.
Personalmente ho apprezzato la lettura e mi riconosco nel pensiero dell'autore. Mi ritengo però di parte in quanto molto vicino a questo "modus vivendi".
Una bella lettura magari da affrontare in una bella vacanza nel verde o comunque lontano dallo stress quotidiano.
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delusione
Si parla di ragazzi vogliosi di una vita libera,ribelle,piena di meditazione,divertimento,sessualità,viaggi e sogni.Quei sogni di rock'n' roll gia trovati nel manifesto appunto del genere quale e' SULLA STRADA.
Stavolta però le spiagge lasciano spazio alla montagna vera attrattiva dei nostri personaggi in questo romanzo che ho trovato a dir la verità abbastanza lento,a tratti molto noioso e deludente dal punto di vista della trama in sè...D'altronde dopo aver letto fiesta di Hemingway uno si aspetterebbe grandi cose da questo libro visto che sempre di vita mondana si tratta ,ma come dire non decolla,non cattura...così che la colonna sonora rockeggiante nella mia testa lascia il posto ad un sottofondo jazz innocuo per molti tratti..
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Senza Ritmo
Ennesimo libro di Kerouac, ennesima delusione. Scusatemi se lo amate, scusatemi se pensate che sia un grande scrittore...ma io non riesco proprio ad apprezzarlo. Dopo aver letto Sulla Strada ( che non mi ha comunque impressionato più di tanto) e I Sotteranei ( probabilmente uno dei peggiori libri che abbia mai letto) decido di leggerne ancora un altro, I Vagabondi del Dharma appunto. Il libro si puó considerare il continuo ideologico di Sulla Strada, in quanto il tema centrale è sempre lo stesso: il viaggio. In realtà poi andando avanti con la lettura si capisce che le differenze ci sono. La prima, quella che salta subito all'occhio è la differenza tra i personaggi, che sono completamente diversi da un libro all'altro. La seconda è la presenza del fattore religioso ( Buddista nello specifico) molto presente in questo libro, forse troppo, ed assente in Sulla Strada. Dico troppo presente perchè se già la prosa spontanea di Kerouac non aiuta la scorrevolezza dei suoi libri, il citare continuamente termini sconosciuti ai più serve solo a rallentare il tutto ulteriormente. La storia racconta delle escursioni e dei viaggi che fanno Ray ( Kerouac) e Japhy, suo amico, che passano la loro vita viaggiando appunto, meditando e seguendo i precetti Buddisti. Lo stile è quello per cui Kerouac è celebre, la prosa spontanea che, anche se più leggera e scorrevole de I Sotterranei, rimane comunque abbastanza lento. In sostanza, questo è un mio pensiero, credo che se avete letto Hemingway, Bukowski o Fante difficilmente riuscirete ad apprezzare Kerouac. Un libro che consiglio solo chi veramente ama questo autore, altrimenti fatene volentieri a meno.