I guardiani della notte
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Il cantico di Bahia
Il cantico di Bahia ha il suo solista d'eccellenza, si chiama Jorge Amado e si esibisce per noi.
I GUARDIANI DELLA NOTTE e' una splendida rappresentazione di quello spicchio di cuore brasiliano dove in un triste passato confluirono orde di schiavi africani.
Il romanzo si colloca nel tempo ben oltre la fine della schiavitu', eppure affonda e gorgoglia polposo e fertile nel substrato piu' umile, piu' povero e disperato della popolazione. Sono i miserabili di Bahia, uomini e donne e bambini che nel solco delle orme di antenati in catene poggiano i piedi e si erigono avidi di sopravvivenza. Se e' piu' facile lasciarsi morire che lottare contro la fame, le malattie, le prevaricazioni tutte, eccoli i baiani irriducibili. Che non solo sopravvivono, ma vivono con gioia. E cantano e ballano e sorridono, il samba che smaltisce i quattro fagioli raccimolati,nella favela una tettoia di latta rovente che pero' rivolge l'ondulata spiovenza al mare luccicante.
Il romanzo e' strutturato su un unico filone narrativo e mantiene gli stessi personaggi, benche' sia spezzato in tre grandi episodi. Il matrimonio del caporal Martin con la splendida Marialva, tanto bella e tanto brava che ogni uomo di Bahia vorrebbe sposarsi. Con Marialva, ovviamente.
Il battesimo del figlio di Negro Massu, tra le mura della chiesa il rito cattolico si fonde coi canti del candomblè ai margini della foresta, osanna alle divinita' e agli spiriti dei morti.
Infine Jesuino Gallo Pazzo e l'intrepida sua combriccola di diseredati a occupare abusivamente la collina del miliardario Pepe Ottocento, così chiamato per i kg da ottocento grammi utilizzati nelle sue panetterie.
Insomma un tripudio di folklore brasiliano ai limiti dell'incontenibile, tra postriboli di ogni sorta, fiumi di cachaca e rituali religiosi, buffonerie e disgrazie, corruzione e grandi amori in cui con la sua scrittura volutamente ampollosa e sapientemente arcaizzante Amado fonde ironia e polemica in un giubilio di vitalita' carioca che sconvolge e diverte e commuove.
I titoli di Amado depenno con tristezza ogni volta, ben conscia sia uno di quegli autori che vuoi per la forma, vuoi per il contenuto , vuoi per l'enfasi, terminata la sua bibliografia egli sara' insostituibile.
Chiudi il libro e di nuovo mi resta un abbraccio. L'abbraccio di Jorge alla gente di Bahia.
Buona lettura.