I fratelli Rico
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Le regole devono essere rispettate
Eddie Rico vive in Florida, abita in un quartiere lussuoso, è felicemente sposato e ha una figlia che adora, è proprietario di un’attività di commercio all’ingrosso di frutta anche esotica che procede con regolarità, insomma è quel che si dice un uomo arrivato, contento del suo stato, ma non tutto è ciò che sembra. La bella casa, l’agiatezza nascondo una verità: Eddie è un uomo dell’organizzazione, una consorteria criminale che da noi viene chiamata mafia e negli Stati Uniti Cosa Nostra. Ha anche due fratelli, il solitario Gino che fa il Killer e il più giovane Tony, abile meccanico e che guida le auto che servono per missioni per così dire “speciali”. Insomma una bella famigliola di origine italiana invischiata nella malavita, che ha delle regole ben precise e che, come dice Eddie, sono fatte per essere rispettate. Tony è sparito, pare si sia sposato e pare sempre che possa spiattellare qualche notizia importante alla polizia. Deve perciò essere ritrovato e chi meglio del fratello Eddie può riuscire nell’impresa?
I fratelli Rico è un noir che Simenon scrisse nel 1952 nel corso del suo soggiorno americano e presenta le caratteristiche tipiche dei romanzi dell’autore belga: lo stile snello, accattivante, la perfetta descrizione dell’ambiente, la capacità di ricreare atmosfere, il ritmo equilibrato, l’abilità incontestabile di sondare gli animi che, nel caso specifico, è a dir poco sorprendente. Perché? Perche Eddie Rico cerca disperatamente di far di tutto per salvare il fratello pur sapendo che nella sua ricerca occhi invisibili lo spiano o addirittura lo precedono, ma la famiglia è la famiglia. Ma quale famiglia? Quella dei Rico, cresciuti sulla strada a New York e in cui solo Eddie è riuscito a raggiungere la posizione che desiderava, senza mai essere violento, ma con costanza e indubbie capacità? O l’altra famiglia, l’associazione criminale, che ha delle regole ben precise che devono sempre essere rispettate?
È un dramma di Eddie, piccolo boss, che raggiunta una posizione intende mantenerla senza patemi d’animo, ma che avverte anche il richiamo del sangue, il legame con il fratello e sterilmente cerca di salvarlo. Lunghi viaggi in aereo, anche in automobile, la verdeggiante pianura della Florida, la torrida California del Sud sono i palcoscenici di questa vicenda, in cui si segue il percorso di Eddie per ritrovare Tony, sempre in bilico fra rispettare le regole e trasgredirle per una volta, per amore verso il fratello. Questo travet del crimine non impietosisce, però, è solo un ingranaggio di una macchina di cui lui non è consapevole. Tutto lì deve procedere perfettamente, non ci devono essere intoppi, perchè esistono le regole e queste appunto devono essere rispettate. Come si comporterà allora Eddie? Leggete il romanzo e lo saprete, accompagnatelo nel suo peregrinare, assistete al suo dissidio interno fra obbedienza cieca e uno spiraglio di umanità, condividete con lui la tensione emotiva fino all’ultima pagina e credo proprio che al termine resterete più che soddisfatti.
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La malavita secondo Simenon
Ciò che ho sempre apprezzato in Simenon, e che continuo ad apprezzare tuttora specie dopo avere letto questo romanzo, è la sua grande versatilità letteraria, il suo talento nel dedicarsi a generi differenti, la semplicità nel mettere insieme le parole e quindi i periodi, costruendo trame assolutamente avvincenti. Si potrebbe dire che Simenon si trova a suo agio praticamente su tutto, riuscendo a spaziare dal giallo, con l'intramontabile commissario Maigret, al filone Western (Il ranch della giumenta perduta), passando dalla narrativa più "intimista" (Le campane di Bicetre) fino alle storie di mafia e spionaggio come nel qui presente I Fratelli Rico.
Senza dilungarmi sulla trama, chiunque fosse interessato può infatti leggere il riassunto proposto dalla redazione Q-libri, credo che l'aspetto più interessante sia la capacità di Simenon di giocare d'anticipo rispetto a quanto successivamente proposto dalla letteratura e poi dal cinema con la saga del "Padrino" e di tanti altri film che hanno trattato il tema delle lotte di potere e dei loschi affari della criminalità organizzata italo-americana. Siamo nel 1952, durante il soggiorno negli Stati Uniti di Simenon e lo scrittore belga decide di impostare un romanzo "on the road", con protagonista Eddie Rico, incaricato "dall'organizzazione" di trovare suo fratello Tony per convincerlo a non parlare, a non vuotare il sacco, perchè la prima regola è non tradire i compagni ed i pezzi grossi. Eddie è un uomo d'onore ma capisce di rappresentare un semplice ingranaggio manovrato da uomini più potenti di lui che controllano ogni suo movimento. Le pagine in cui Simenon lascia dialogare i vari personaggi con uno stle diretto ed asciutto sono tutte ben congegnate e descrivono abilmente i classici atteggiamenti intimidatori che usano i superiori ai vertici dell'organizzazione nei confronti dei cosìddetti pesci piccoli destinati ad obbedire, a portare rispetto, oppure a soccombere.
Allo stesso tempo risultano molto verosimili i momenti di incontro che coinvolgono i membri della famiglia: Eddie, i suoi fratelli, la loro madre.
In definitiva credo si tratti di un libri consigliato non solo a chi ama Simenon ma a tutti coloro che sono in cerca di storie ambientate nel mondo dei gangsters, del crimine ed in generale della malavita.