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I doni della vita I doni della vita

I doni della vita

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Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un'altra. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia - e sposa la donna che ama. Comincia così il romanzo di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent'anni di storia francese.



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I doni della vita 2021-08-15 10:04:19 archeomari
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archeomari Opinione inserita da archeomari    15 Agosto, 2021
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Senza rimpianti verso il passato, senza sogni per

SENZA RIMPIANTI VERSO IL PASSATO, SENZA SOGNI PER IL FUTURO

“Erano i primi giorni di guerra, quando ci si dispera per tutti i caduti e si piange per tutti quelli che partono. Più tardi, ahimè, ci si farà l’abitudine. Si penserà a una persona soltanto, al proprio congiunto. Ma all’inizio di una guerra il cuore è ancora completamente puro, non di pietra.”

Rispetto alle altre letture dell’autrice affrontate finora, “Il ballo”, “ Il malinteso”, “David Golder”, “Il vino della solitudine”, “ in quest’opera, non solo non ho trovato il filone tematico materno/paterno che attinge dallo scrigno autobiografico familiare dell’autrice e che a tratti rende le sue opere ridondanti, ma ho trovato qualcosa di diverso, innanzitutto il finale (che non mi aspettavo, ma non faccio spoiler) e lo sfondo storico, molto più presente, più incisivo e prepotente, anche più del racconto “Come le mosche d’autunno” che pure ho molto apprezzato.

La storia comprende l’arco delle due guerre mondiali, si ambienta in Francia e ha come protagonisti Pierre Hardelot e Agnès Florent, l’uno “era il rampollo delle Cartiere Hardelot di Saint-Elme. I genitori di Agnès erano fabbricanti di birra. Solo un estraneo, qualcuno che non fosse della zona, avrebbe pensato che i due potessero sposarsi”.
Eppure si amavano, anche se Pierre, quando comincia la storia è fidanzato con Simone Renaudin, paffuta e lattea fanciulla che, pur non dimostrandolo apertamente, (scopriremo nel corso degli avvenimenti) era accesa di vera passione per lui e non perdonerà il suo tradimento.

Pierre e Agnès rappresentano la coppia che, nonostante le due guerre mondiali che li separano e lacerano i loro cuori con l’angoscia e il vuoto, trae forza dalla presenza l’uno dell’altra.
Il loro è un amore che, nonostante la passione di gioventù, ha basi su qualcosa di più solido, sin dall’inizio:
“Ma non era il piacere che gli aveva dato a legarlo così intensamente a lei. Era qualcos’altro, qualcosa che traeva origine da una zona più fluida della carne, più calda dell’anima. «Dal nostro sangue» mormorò. «Nasce dal sangue».”. Sono i pensieri del giovane Pierre dopo la prima notte di nozze.

“I doni della vita” è la storia di più famiglie, non soltanto quella di Pierre e di Agnès, ma anche di Simone, che sposerà poi un uomo libertino che la farà soffrire, è la storia anche dei genitori di Pierre, che, all’indomani dello scoppio della prima guerra mondiale illustreranno per primi al lettore i “doni della vita”:

“ma so bene che cosa, nella sua divina saggezza, la Provvidenza intende per felicità. Tante responsabilità, tante angosce, tante prove: insomma, i doni che la vita ci offre, cara Marthe…”

Alla fine dell’opera torneranno ancora questi “doni della vita”, con un’altra consapevolezza e un sapore più intenso, poiché il lettore avrà conosciuto meglio, palpitando per le sorti della coppia, del loro figlio Guy, il carattere dei protagonisti, dei loro slanci, nonostante le brutture delle due guerre mondiali.

La bellezza e la grandezza di questo libro sta nel ripercorrere i sentimenti che ha vissuto la stessa Némirovsky, che purtroppo però, non riuscirà a vedere la fine del secondo conflitto mondiale: l’ansia nell’ascoltare i notiziari alla radio, quella sensazione di sospensione quando non si sa quando lasciare la propria abitazione e quando restare, l’attaccamento tutto borghese (?)agli oggetti preziosi o meno tanto cari, ai propri beni, la propria abitazione…le lacrime di delusione delle giovani donne nel guardare quel bel vestito che non potranno più indossare.

«Già,» disse Pierre «un prezzo così alto non lo si paga due volte».

Ma noi sappiamo invece che non è stato così.

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Gli altri dell’autrice. Se si desidera conoscere il filone tematico materno, consiglio “Il ballo”, “La nemica”, quello paterno immancabile è “David Golder”
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I doni della vita 2017-02-12 11:46:27 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    12 Febbraio, 2017
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La grande forza dell’amore

Non c’è che dire: la Némirovsky sa toccare le corde giuste e ogni pagina riserva una particolare emozione, senza tuttavia mai esagerare, senza scivolare nel melodramma. I doni della vita è un’ appassionante saga di una famiglia dell’alta borghesia, gli Hardelot, lungo un arco di tempo che va dagli inizi del XX secolo, fino al 1940. I contrasti insanabili fra le classi sociali sono ben rappresentati, con il padrone del vapore che vuole comandare in tutto, anche negli affetti, ma per fortuna che c’è un nipote che si ribella per sposare la ragazza dei suoi sogni, un’esponente della piccola borghesia. La rigida presa di posizione del grande vecchio, l’acquisita consapevolezza che qualcosa deve cambiare del figlio imbelle, padre del giovane ribelle, la tenera storia d’amore di quest’ultimo con la delicata Agnes, il dramma della Grande Guerra che travolge ogni certezza, ma che non riesce a sradicare un’ottusa mentalità capitalistica, l’invasione tedesca della Francia nel 1940 scorrono sotto gli occhi del lettore come in una pellicola cinematografica, con descrizioni degli ambienti e approfondimenti psicologici che risultano di grande efficacia, seppure espressi con uno stile per nulla ridondante, anzi semplice, e perciò immediato. La Nèmirovsky riesce a parlare di tutto, a mostrarci la vita come essa è, senza banalità, ma con precisione e delicatezza, tanto che sono frequenti le pagine di vera e propria poesia. É evidente che parteggia per il giovane ribelle e che confina il grande vecchio nel suo cuore di granito, una costante direi della sua produzione che ha sempre avuto come bersaglio il potere e la ricchezza per il potere. La descrizione dell’incedere della guerra, la fuga disperata degli inermi cittadini di fronte al nemico creano uno stato d’animo incredibile e così si finisce con il trepidare con questa gente che non sa che fare, se non scappare. E poiché in questa saga si racconta vita, ci sono le morti, ma anche le gioie e, soprattutto la gioia più grande, l’amore. Fra il giovane rampollo Pierre e la dolce Agnes é un idillio capace di vincere le difficoltà, perché l’amore reciproco è un sentimento che dà forza, che consente di saper cogliere quelli che, se non sono molti, sono pur sempre i doni della vita.
Per alcuni aspetti, il romanzo può sembrare una prova per quello che sarà, benchè incompiuto, il grande capolavoro della narratrice: Suite francese. Tuttavia sarebbe ingiusto ridurlo a un semplice canovaccio, a un mero esperimento, perché mostra delle grandi qualità, tanto da raccomandare la sua lettura.
Non ve ne pentirete, perché I doni della vita finisce con l’essere, esso stesso, un dono della nostra vita.

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I romanzi di Irène Nèmirovsky.
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I doni della vita 2015-07-24 07:56:00 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    24 Luglio, 2015
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Quando le immagini si fanno poesia

“Era la stagione dei lillà, e ce n’erano in ogni casa, nei quartieri popolari grandi mazzi ornavano le tavole apparecchiate per la cena, visibili attraverso le tende di merletto a trama larga”.

Questa storia è narrata con una tale poetica delicatezza che sembra quasi di scorgerla, come i mazzi di lillà, attraverso il merletto delle tende alla finestra.

Protagonisti sono due giovani innamorati che si sposano sfidando le convenzioni di una Francia di inizio Novecento e cercano di costruirsi una famiglia, passando attraverso i dolori e le incertezze di due guerre mondiali, le difficoltà economiche della borghesia, i quotidiani problemi familiari dell’essere prima nuora, poi mamma, poi suocera.

Sembrerebbe impossibile riuscire a raccontare trent’anni di vita in una manciata di pagine, per forza mancherà qualcosa nella caratterizzazione dei personaggi, nei dettagli delle descrizioni, invece questo libro trova l’equilibrio perfetto tra il detto e il non detto, tra storia e poesia, tra essenzialità e particolare. Basta qualche pennellata per sentire il cuore di un personaggio, per capire l’essenza di una vicenda, se quella pennellata è in grado di cogliere, come in questo caso, quell’immagine capace di far vivere il tutto con la propria forza suggestiva.

Nel corso delle pagine ci vengono raccontati “la ricchezza, l’amore, il riso e il pianto”, i doni della vita appunto, che i protagonisti hanno “seminato e riposto nel proprio granaio”. Non ci sono avventure grandiose o passioni sconvolgenti, è l’autenticità dei sentimenti, nella loro estrema semplicità, ad essere eclatante.

E sembra quasi una forma di rispetto non scandagliarli con mille parole, ma guardarli dalla finestra, lasciando che vivano attraverso le immagini che ci vengono via via regalate, lasciando che ci entrino nel cuore.

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a chi vuole regalarsi l’emozione della semplicità
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I doni della vita 2013-10-02 07:05:07 respiroparole
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respiroparole Opinione inserita da respiroparole    02 Ottobre, 2013
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PARLA DELL'AMORE COMUNE... MA STRAORDINARIO

Un libro che pur con una storia senza colpi di scena o avvenimenti fiabeschi, rende partecipe il lettore delle vicende di questo paesino e della famiglia.
Ma è il lettore stesso che non vuole immergersi completamente per lasciare quell'intimità che solo le mura domestiche racchiudono.
Il tipo di amore che viene celebrato è quello delle coppie comuni, di 2 ragazzi che crescono insieme, ma la fiamma non si spegne nè li consuma.
Si ritrovano valori talora perduti, il sacrificio di sè, il sacrificio dei propri averi in cambio di una vita insieme.
Ho scelto questo libro anche per la storia dell'autrice stessa..
Magnifico.

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a chiunque cerchi una lettura impegnata ma che finito il libro sospiri e continui a sperare
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I doni della vita 2013-08-07 18:20:00 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    07 Agosto, 2013
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IL REGALO PIU' GRANDE : L'AMORE RICAMBIATO.

Immaginate di essere di fronte ad una bellissima cascata...che cosa vedreste? Sicuramente sareste visivamente attratti dal scintillio e dal brillio dell'acqua fresca che spinta da una gran forza, copre tutto ciò che è sotto...persino il fango grigio e scuro...
In questo meraviglioso romanzo , l'acqua fresca che sgorga prorompente è la storia d'amore di Agnes e Pierre ...di un amore grande e autentico che , nato con potenza, cresce sempre più e con maturità si rafforza a tal punto da diventare esso stesso fonte di altro amore per altre persone ... un amore vincente!
Il fango è rappresentato dagli ostacoli e dalle difficoltà incontrate e affrontate.
L'andare contro una società che vedeva matrimoni combinati e vissuti come una forma d'amore che, mettendo a zittire il cuore, non diventava che una caricatura dell'amore coniugale ; il vivere salvaguardando sempre le apparenze, mettendo a sottacere i sentimenti e i veri piaceri semplici e innocenti...
Sullo sfondo di tutta la narrazione le due guerre mondiali, volute dai pochi malati di potere e vissute dai più con inerzia, come uno spettro continuo, invisibile e riconosciuto veramente solo sotto i suoi devastanti effetti...
Mi resterà nel cuore questa storia ... mi resterà impressa la forza di quest'amore...voluto al di la' di tutto e tutti, desiderato, atteso, conservato e custodito con la viva speranza e la preghiera fiduciosa; un amore di una tenerezza stuggente e di una potenza che niente e nessuno potrà indebolire...neppure la guerra.
Un amore che è un dono di vita...uno dei regali più belli che la vita ci possa regalare.
Augurando a tutti di poter vivere un simile regalo prezioso e unico, invito alla lettura di questo libro di un'autrice, Irene Nemirovsky, che ormai alberga nel mio cuore...talentuosa nello stile, che ha tatto e sensibilità nel raccontare, ma soprattutto che sa indagare con discrezione, semplicità e rispetto , tutti quei sentimenti e pensieri che ogni persona con patetico pudore tiene e custodisce gelosamente nel proprio intimo.
Buona lettura per un'esperienza che merita di essere vissuta.
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I doni della vita 2013-06-11 04:38:48 maria68
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maria68 Opinione inserita da maria68    11 Giugno, 2013
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Pierre e Agnes un amore indissolubile

'Erano insieme ed erano felici'
così ha inizio il racconto di Irene Némirovsky considerata la più grande scrittrice francese del 900 nonostante non le sia mai stata riconosciuta la cittadinanza. Il racconto è stato pubblicato per la prima volta nel 1947 in data postuma.
Pierre appartiene a una ricca famiglia di cartai ed è per questo che non ha alcuna possibilità di sposare Agnes una Florent orfana di padre e con una minima dote.
A Pierre è stato già pianificata la vita, il fidanzamento con Simone la quale ha il solo merito di possedere una cospicua dote che andrebbe ad aggiungersi al capitale degli Hardelot, un posto di lavoro nella ditta con una rendita mensile...
tutto filerebbe liscio se i due non contravvenissero alle regole di quel tempo, ma come si sa' nulla si può all'amore...
E non importa se Pierre verrà diseredato perché loro si amano ed è questo quello che conta.
Eventi catastrofici si abbatteranno su di loro: le due guerre mondiali che li avrebbe diviso, momentaneamente; la perdita della fabbrica...non scalfiranno il loro amore.
"l'essere umano trae la forza dalla sventura, e più la sventura è grande,  più è grande questa forza"
se leggerete questo libro vi accorgerete che è proprio così.  

Ma per convincervi a leggere questo libro ho scritto qualche riga in più:
La storia è ben equilibrata, fondamentale per non lasciare avanzare la noia.
La Némirovsky, seconda la mia opinione personale, non può essere eguagliata a nessuno nella descrizione particolareggiata degli accadimenti; un paradigma può essere, il rito del bagno al mare delle due madri, si ha l'impressione di osservare un  dipinto di Èdouard Manet.
La storia per certi versi risulta contemporanea, ciò si evince nel momento in cui emergono i problemi adolescenziali e in età matura del figlio Guy; qualsiasi genitore non può negare di non avere avuto grattacapi probabilmente meno drammatici della famiglia Hardelot ma non meno importanti.
Per chi predilige la vendetta c'è anche questa...
In ultimo mi sento di consigliare il libro per il linguaggio usato certamente non prolisso.

Fiduciosa di essere riuscita nell'intento non mi resta che augurarvi BUONA LETTURA

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Tutti i libri della I. Némirovsky
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I doni della vita 2013-01-13 01:27:33 petra
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petra Opinione inserita da petra    13 Gennaio, 2013
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I doni della vita

Ho letto “I doni della vita" mossa dalla curiosità su quest’autrice suscitata dai tanti commenti positivi che avevo letto. Be’, si è rivelata davvero una piacevole sorpresa.

La parola che mi viene in mente pensando a questo romanzo è “ forza”: una forza dirompente, interiore , travolgente, che non emerge nella violenza delle immagini e o nella crudezza delle scene, ma accompagna tutta la narrazione ,conferendole una potenza evocativa che ho trovato solo in pochi altri autori.

Energica e potente è la prosa così come la caratterizzazione dei personaggi ; estremamente incisiva è poi la critica dell’autrice alle meschinità della realtà piccolo- borghese. A fare da contraltare a quest’ultima, la vicenda cardine del romanzo: la nascita e lo sviluppo di un amore fra Pierre e Agnès, anch’esso solido, viscerale e profondo.

L’unione fra i due , inizialmente ostacolata dalle famiglie, si rivelerà invece tenace e sincera : i due vivranno insieme e si sosterranno con amore per anni, nonostante tutti gli ostacoli (e i doni) che la vita ha in serbo per loro. E di ostacoli ce ne saranno molti, visto che la vicenda si snoda fra le due guerre mondiali ; l’autrice, di lì a poco vittima della follia nazista, racconta con una sconcertante lucidità e forse con un tragico presentimento del suo destino lo stravolgimento che la guerra, ogni guerra, porta con sé.

Pierre e Agnès dovranno lottare, attendere, soffrire: Pierre dovrà combattere in battaglia, così come il giovane e sensibile figlio, Agnès sarà sola per tanto tempo e i due si ritroveranno a dover affrontare le enormi perdite e la distruzione che la guerra comporta, ma la fibra del loro amore non verrà scalfita.

Il loro sentimento è tratteggiato con le delicatezza e la raffinatezza di un’ acquerello, e , a mio avviso, proprio per questo è ancora più vero, più credibile. Splendido il rintracciare quelle frasi e quei gesti, magari minimi, non eclatanti, che possono condividere soltanto due persone unite da un legame davvero profondo e tenace.

Un romanzo che mi ha molto coinvolta e appassionata, stilisticamente sublime.

" Ma Agnès on avvertiva più nè dolore nè fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva accolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti".

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I doni della vita 2010-12-03 09:20:05 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    03 Dicembre, 2010
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I doni della vita.

Un amore grande una vita!
"Ma Agnes non avvertiva più nè dolore nè fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva raccolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Lei e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme."
Un libro veramente molto molto bello un amore grande che dura una vita intera hanno dovuto superare i pregiudizi e le imposizioni, Pierre già fidanzato con un'altra ragazza scelta per lui dalla famiglia perchè Agnes è senza dote il padre era morto presto...ma loro sfidano gli ostacoli e si sposano e il loro amore sarà grandissimo insieme affronteranno le difficoltà della vita e soprattutto due guerre quella del '15-'18 e quella del '40-'45!
La Nemirovsky è veramente molto brava a fare i ritratti, a descrivere un carattere, nei suoi libri usa tante similitudini per capire gli stati d'animo dei protagonisti, una scrittura lineare sempre incisiva e appassionante!

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I doni della vita 2010-11-03 20:57:53 Cristina V
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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    03 Novembre, 2010
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Appassionante.


Ho ricevuto in dono questo romanzo; non lo conoscevo, nè conoscevo alcun scritto di quell'autrice, e , per la verità, non ne ero neppure molto convinta.
Mi sono detta:-Sarà uno di quei romanzetti d'amore un pò fanè, ma devo rendere conto della mia lettura alla donatrice!
l'ho iniziato durante una vacanza: letto in due giorni, in ogni momento possibile. Un romanzo incantevole.
E non perchè fosse d'amore (ebbene sì: io amo le storie d'amore, senza happy end, però!), ma perchè era ...completo: d'amore, di guerra -soprattutto di guerra!- di sentimenti, di addii, di perdite, di incontri, di emozioni profonde...
La storia di questa famiglia borghese, attraverso le due guerre mondiali, mi ha preso il cuore.
Bella la figura della protagonista Agnés, donna forte , che passa attraverso prove di ogni genere, e ne esce vittoriosa, nonostante i colpi della vita....
Ma la vera protagonista, per me, è stata la guerra.
Guerra che si respira in ogni riga.
Argomento per me pieno di attrattive: mi riporta ai lunghi racconti del mio nonno adottivo , ragazzo del 99, che combattè, come il protagonista Pierre, in entrambe le guerre, e come lui tornò tutt'e due le volte a casa.
Ci sono, in questa storia, molti brani sull'argomento, che ho letto e riletto, perchè mi hanno toccato le corde....
Uno a caso.

..."La gente aspettava la guerra come l'uomo aspetta la morte: sa che non le sfuggirà, gli sia concessa soltanto una proroga.
- D'accordo, verrai, ma aspetta un pò , aspetta che abbia costruito questa casa, piantato quest'albero, fatto sposare mio figlio, aspetta che non abbia più voglia di vivere.-
Alla guerra si chiedevano le stesse cose...."

Un finale struggente.
Un romanzo che ho amato, pagina dopo pagina.
Consigliato.

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I doni della vita 2010-01-10 15:09:09 marina
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Opinione inserita da marina    10 Gennaio, 2010

da leggere!

Scrittrice scoperta tardi ma apprezzata moltissimo sin dalle prime pagine. Vivi i personaggi, delineati con leggerezza e insieme profondità. Di ciascuno emerge un'umanità piena, fatta di pregi e difetti senza che mai l'autrice si ponga come giudice.
La storia è solo lo sfondo, ma da essa è impossibile prescindere. Insomma, equilibrio perfetto e prosa gradevolissima.

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