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La trama e le recensioni di Human Punk, romanzo di John King edito da Guanda. È l’estate del 1977, a Slough, un grigio sobborgo londinese, e la scuola è appena finita: per il quindicenne Joe Martin e i suoi amici saranno tre settimane di lavoro a raccogliere ciliegie, ma anche di sbronze al pub, scazzottate, macchine rubate per godersi un sabato sera nei locali di Londra, a mangiare con gli occhi le ragazze in minigonna stretch. Quello che conta sono i Doctor Martens lucidi ai piedi e le spillette fluorescenti sul giubbotto. E soprattutto tanta musica: la prima ondata del punk britannico, i Sex Pistols e i Clash, ma anche il reggae e lo ska. Joe conosce a memoria tutti i testi: non è solo una moda, le canzoni interpretano i sentimenti di tutti quei ragazzi che non sanno cosa farsene della regina, dei politici, dei discorsi alla tele, della noia e della povertà dei sobborghi. Tutto sommato i mesi di vacanza trascorrono allegri, finché qualcosa si spezza. Joe e l’amico Smiles vengono aggrediti. Non è la solita rissa: si salvano per miracolo. Da allora Smiles non sarà più lo stesso, distrutto lentamente dalla follia. Per Joe sarà una ferita – e non la sola – che nei decenni successivi lo costringerà a fare i conti con quell’indimenticabile estate...

John King è nato nel 1960 e vive a Londra. Ha viaggiato nell'America centrale, in Asia e in Australia.



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Human Punk 2013-04-29 16:25:11 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    29 Aprile, 2013
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Il punk visto da King

Mentre navigavo in cerca di vinili del punk '77, che adoro, mi imbatto in una recensione che cita questo libro, così mi incuriosisco e dopo aver letto un paio di recensioni lo vado a comprare. Avevo già letto John King nella trilogia del football: Fedeli alla tribù, Cacciatori di teste e Fuori casa, e onestamente mi era piaciuto molto, sia per le storie originali e divertenti riguardanti l'hooliganismo inglese, sia per lo stile, diretto e che rendeva in pieno il carattere dei personaggi. Human Punk racconta della storia di un giovane punk, Joe, prima nel 1977, e cioè quando il giovane Joe aveva solo 14 anni e viveva con i suoi amici nella piccola cittadina di Slough, poco fuori Londra. In seguito, a causa di un'aggressione subita da lui e dal suo amico Smiles, lo troviamo ormai adulto, che vive ad Hong Kong (fine anni 80) in pieno regime comunista. Infine, ultimo capitolo, lo vediamo costretto, causa morte di Smiles per suicidio, a tornare nella sua Slough dove incontrerà il figlio, ormai adolescente del defunto amico. In tutto il libro c'è una forte critica al capitalismo e al sistema, che il protagonista appoggia attraverso il movimento punk, in particolare sono molto interessanti i vari riferimenti anche al regime totalitario cinese mentre attraversa la Siberia nella transiberiana, forse la parte più bella del libro. In realtà però a parte questo, soprattutto nella parte finale, il racconto tende ad appiattirsi e quasi si fa fatica a leggerlo fino alla fine. Infatti, sebbene nella trilogia del football, non mancavano mai i colpi di scena e le sorprese, qui il racconto superata la metà del libro, acquista interesse solo per le riflessioni del protagonista e non per la storia in sè. Lo stile è il solito di John King, molto schietto e diretto, rappresentando in pieno i personaggi, anche con coniugazioni verbali errate o errori grammaticali come "ma però" usati soprattutto con il Joe bambino ed i suoi amici. In sostanza un libro che si legge, ma onestamente, visti i precedenti di King mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto sotto il profilo della trama, un pò troppo scarna.

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