Homer e Langley
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Alienazione
Vedere una parte della Storia attraverso gli occhi ciechi di Homer Collyer: è cosi che forse potrebbe riassumersi il contenuto di questo libro.
Tratto dalla storia vera dei due fratelli Collyer, il racconto si dipana lungo il periodo storico che comprende le due Grandi Guerre, e si spinge anche oltre. Ciononostante, pur essendo ambientato in una parte della Storia così densa di avvenimenti, questi arriveranno al lettore solo di striscio, così come di striscio arriveranno a Homer Collyer, che da quando è diventato cieco è relegato nella grande casa ereditata dai suoi genitori. Homer può infatti apprendere quel che accade nel mondo solo grazie ai giornali comprati compulsivamente da suo fratello e dalle poche persone che varcheranno la soglia di casa sua. Langley, dal canto suo, è tornato dalla Prima Guerra Mondiale profondamente cambiato, afflitto da strani disturbi che, seppur non pericolosi, accentuano l’alienazione di se stesso e di Homer, completamente dipendente da lui per ovvi motivi.
Dopo la lettura del romanzo ho scoperto che ai due protagonisti è stato intitolato un disturbo ossessivo compulsivo, noto appunto come “Sindrome di Collyer”, che ha come peculiarità l'accumulo patologico seriale. La loro grande casa, proprio a causa di questo accumulo di oggetti inutili, diventa presto invivibile: i Collyer diventano estranei al mondo e solo i pochi visitatori porteranno notizie del mondo esterno e della sua deriva, mentre a mano a mano gli vengono staccate elettricità e acqua, gettandoli in una vita buia, lurida, sciatta. Quando alla cecità di Homer (che è il narratore di questa storia) si aggiungono i primi accenni di sordità, il senso di alienazione già forte aumenta in maniera esponenziale e crea nel lettore un senso di profondo disagio. Il finale poi lo lascerà spiazzato, pur essendo l'unico possibile, considerata l’impostazione che Doctorow ha dato al romanzo. Pur deducendola, scoprire sul web i dettagli la fine dei fratelli Collyer è stato molto triste, ma ha dato un tocco di amara verosimiglianza e anche di valore al lavoro fatto dall’autore.
Un romanzo particolare, su cui non so pronunciarmi in maniera definitiva: è interessante approfondire il personaggio di Homer, cieco eppure capace di vedere nelle poche altre persone che conoscerà più di quanto suo fratello Langley potrà mai vedere. È curioso assistere alla particolare tenerezza che li lega, eppure sembra che a questo libro manchi qualcosa, forse un respiro universale; qualcosa che permetta al lettore di immedesimarsi. Ma forse è giusto cosi: intitolandosi “Homer & Langley" ed essendo i protagonisti segregati nel loro piccolo mondo cosi lontano da quello di tutti gli altri uomini, non ci si può stupire che il focus sia su di loro e poco altro. Sta ai lettori capire se un racconto del genere rientri nei propri interessi.
“Ogni giorno Langley frugava tra le notizie dei giornali. La storia stava venendo fuori un po' per volta sulle ultime pagine, senza alcuna comprensione dell'enormità di quell'orrore. «Questo concorda perfettamente» disse «con la politica immobilista del nostro governo. Perfino in guerra si raggiungono accordi, oppure, se proprio non ci si riesce, si bombardano i treni, si intralciano le operazioni, qualunque cosa pur di dare a quella gente la possibilità di salvarsi. O forse dobbiamo pensare che questa terra dei liberi e patria dei coraggiosi non vada poi tanto matta per gli ebrei? Certo i nazisti sono criminali mostruosi. Ma cosa siamo noi, se gli lasciamo fare quello che vogliono? E che ne è allora, Homer, della tua idea della guerra come lotta tra bene e male? Cristo! Darei qualunque cosa per non far parte della razza umana.»”
Strangers in the night
Il romanzo prende il via dalla storia vera dei fratelli Collyer, Homer e Langley, storia che colpì a suo tempo l'opinione pubblica americana per la sua singolarità e per il connubio tra diversità e grande intelligenza e genialità dei protagonisti. I due fratelli vennero ritrovati morti dietro una telefonata anonima di un vicino, in una casa strapiena fino all'inverosimile di oggetti accumulati da Langley( uno dei fratelli, quello che ci vedeva) in condizioni di grande degrado materiale.
La vita dei due fratelli attraversa il periodo storico delle due guerre mondiali. Le stranezze di Langley iniziano proprio dopo il ritorno dalla prima guerra di cui egli capisce la profonda follia, follia che lo induce a un primo istintivo rifiuto per il mondo esterno.Il romanzo va avanti con un alternarsi di aperture e chiusure al mondo, con incontri bizzarri. Le stranezze di Langley hanno la loro logica viste attraverso gli occhi del fratello Homer fin quasi alla fine del romanzo. Viste per modo di dire dato che Homer è cieco. Homer porta la musica e l'arte in casa. Langley porta la creatività sotto forma di eccentricità, di idee bizzarre. In un certo senso Langley porta il mondo a Homer dentro casa rendendoglielo visibile: ora si tratta di oggetti strampalati, ora di persone. Prima arrivano i vicini invitati ai the danzanti, poi i servitori giapponesi (in un periodo in cui i giapponesi erano considerati nemici e sospetti), poi i ragazzi figli dei fiori. Ma il mondo non si presenta sempre con l'aspetto confortante e benevolo dei figli dei fiori.Con il passare degli anni il contributo di novità e di positività degli incontri si assottiglia mentre giudizio sul mondo si fa più negativo. I giornali riportano fatti come l'omicidio delle bambine o delle suore, una delle quali è la dolcissima suor Mary di cui entrambi i fratelli sono stati innamorati. Tali notizie colpiscono terribilmente i fratelli fino fargli sentire il mondo esterno come aggressivo e cattivo e a spingere soprattutto Langley a voler vivere in totale isolamento e al buio (la corrente gli viene tagliata, comprano delle persiane nere). Ma se per quasi tutto il romanzo i due fratelli sembrano avere una logica loro, certo diversa, ma comprensibilissima, verso la fine del romanzo il contatto con la realtà si perde per entrambi i fratelli. Homer conosce Jennifer e la descrizione di Jennifer si fa a un certo punto ambigua. Anche in precedenza Homer ci aveva raccontato di un suo innamoramento per Mary e dei suoi sogni ad occhi aperti. Ma a questo punto Homer non sa dire se ha rivisto davvero Jennifer oppure no. E anche la follia di Langley si fa evidente fino a provocare indirettamente la tragica conclusione della vicenda. Coclusione inaspettata vista la pacatezza della narrazione che accompagna il lettore come una colonna musicale che cambia nel tempo in un repertorio che passa dal classico allo swing al rock per poi sfumare in un finale di assoluto silenzio.
p.s. attenzione Mondatori, pag 200 è montata al contrario . Cioè pag 199 e 200 sono scambiate di posto.
Indicazioni utili
Homer & Langley
Ispirato ad una storia vera, il libro racconta la nascita e il declino dei due fratelli newyorkesi Homer e Langley, che nell'arco della loro vita assistono e partecipano a diversi avvenimenti importanti della storia, dalle due guerre all'epoca peace&love, dalle serate nei jazz club presiedute dai gangster all'avvento dei primi ingombranti computer.... Il tutto filtrato dal loro particolare "punto di vista" (Homer è cieco, Langley è tornato con qualche "problemino mentale" dalla guerra) e vissuto dal loro palazzo al centro di New York, dove incamerano quantità spropositate di oggetti di qualunque genere fino ad avere sempre meno contatti con il mondo esterno, inimicandosi vicinato e Comune, attirando l'attenzione di curiosi e giornalisti fino all'inevitabile ... Non voglio rovinare il finale, chiaro! Comunque questo libro di Doctorow è senz'altro originale per trama e personaggi, scritto in modo semplice ma non banale, e man mano che si procede nella lettura aumenta la curiosità verso Langley(che una ne pensa e 100 ne fa!)e la tenerezza verso Homer... Consigliato