Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb
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Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb
E' un libro tormentato e crudele. Un romanzo di alienazione e solitudine, che non sconosce salvezza, né vie di uscita.
Peter Crumb è il protagonista, un moderno Dr. Jekyll, destinato a dibattersi tra le anime opposte che abitano in lui: da un lato l’essere mite, pavido e schivo, dall’altra il diabolico e sanguinario vendicatore, che sembra prendere il sopravvento, in una lenta e terribile discesa all’inferno. Un episodio violento, la morte della figlia Emma, sarà il fattore scatenante della follia omicida di Crumb, che lo porterà a riversare il suo odio sul genere umano.
Questo è un romanzo doppio: doppia è l'anima di Crumb, doppio lo stile di scrittura di Jonny Glynn, volgare e aulico, doppio è l'impatto emotivo del protagonista sui lettori.
Forse, la pecca del libro, sta nell'iperrealismo dei dettagli di sangue, con episodi che rasentano la quasi necrofilia. Bello e particolare il finale. Buona lettura:)
Indicazioni utili
Macabro
Avevo grandi aspettative su questo romanzo di esordio di Jonny Glynn. Devo dire che dalle presentazioni che avevo letto sulla stampa credevo si trattasse di un libro sul tema del suicidio e che quindi fossero presenti riflessioni filosofiche profonde... in realtà si tratta del racconto di come un uomo, impazzito e disperato per aver perso una figlia per mano di un omicida, decide di compiere ogni follia prima di togliersi la vita. Le riflessioni sono ben poche, il romanzo racconta con particolari spesso macabri e fin troppo realistici scende di omicidi e violenze. Originale, ma direi soprattutto che si tratta di una grande occasione mancata.