Gli ultimi giorni di Smokey Nelson
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Corale romanzo americano
Romanzo corale dove gli eventi vengono narrati da tre personaggi direttamente coinvolti nei delitti, brutali e senza senso perpetuati da Smokey.
E senza senso rimarranno queste morti fino alla fine, perché non è l'omicidio il fulcro del romanzo, bensì gli incastri casuali delle vite delle persone coinvolte.
Dalla cameriera che arrivando sul posto di lavoro incontra questo ragazzo simpatico e bello e ci fuma un paio di sigarette assieme, un momento di pace scanzonata prima di cominciare il lavoro e scoprire cosa ha fatto l'attraente ragazzo che le aveva regalato una pausa tanto affascinante, un orrore che non le lascerà più la mente e diventando la principale testimone dell'accusa, al ragazzo nero accusato all'inizio di essere l'assassino perché "un negro vale l'altro, una storia la sua affascinante e descritta a livello stilistico in maniera piacevolissima e infine il padre e nonno della donna uccisa insieme ai suoi figli, un uomo talmente infarcito di religione da far parlare Dio al suo posto. Tre personaggi, tre narrazioni stilistiche molto differenti e create sugli aspetti caratteriali dei personaggi, un approccio stilistico molto interessante. E infine l'ultimo capitolo è dedicato a lui a Smokey, ma di lui non parlo, leggetevelo.
"La vita era stupida. Alla fine un ragazzo nero del Sud, estraneo al freddo, un criminale dal corpo e dall'anima neri e sporchi sognava una tempesta di neve e battaglie immacolate".
Consigliato perché propone un modo diverso di vedere un condannato a morte, attraverso le vite che ha involontariamente cambiato, e non parlo dei morti ma dei vivi.