Giochi da ragazzi
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Un mondo celato
…”Se si guardava Dynmouth in un certo modo la si vedeva bella, se invece la si guardava in un altro modo c’era Timothy Gedge”….
Una corazza di imperturbabilità, quiete, perbenismo che rilascia una vita tranquilla può degenerare in uno stato di incertezza, paura, smarrimento, sovvertendo l’ ordine costituito.
E allora tutto è in discussione, le domande più disparate incombono, la certezze si sgretolano in un senso insensato, la vita cambia colore.
Questo quanto accade nella tranquilla cittadina di Dynmouth, sulla costa del Dorset, una piccola località di mare ben conservata raccolta attorno a un porticciolo di pescatori che si è estesa negli anni all’ entroterra aprendosi a una nuova attività industriale e alberghiera.
Qui vive Timothy Gedge, un ragazzo di 15 anni reso sgraziato dall’ adolescenza, viso spigoloso, guance scavate, spalle larghe e corti capelli di un biondo quasi bianco, con uno sguardo famelico che gli da’ un aspetto avido, uno strano ragazzo sfaccendato incline allo scherzo, prossimo all’ eccentricità, che vive con la madre e con la sorella,
…”uno di quei bambini che, di ritorno da scuola, trovano ad aspettarli solo un appartamento vuoto”….,
che devono badare a se stessi, attraversati da una solitudine che sembra essergli entrata dentro.
Suo padre se ne è’ andato da anni, Timothy non ricorda nulla di lui e con il passare del tempo ha iniziato a non fidarsi più della madre e neppure della sorella perché
…” da loro non riceve mai risposta”…,
abituandosi all’idea che senza di lui in casa si respirerà un certo sollievo.
Timothy vuole partecipare a uno spettacolo nell’ annuale festa Pasquale della parrocchia, “ Scopri il talento “ e per mettere in scena la propria parte è disposto a tutto, ricatti, richieste impossibili, appostamenti, intrusioni, denunce, bugie, artifizi, trasformandosi nel più cinico e crudele nemico degli abitanti di Dynmouth.
Nessuno è perfetto, ciascuno custodisce segreti e malefatte, è disposto a cedere al ricatto per conservare una parvenza di credibilità. Timothy è fuori controllo, sgretola nuclei famigliari, percuote i singoli, popola gli incubi altrui, un ragazzino solo abbandonato dagli affetti più cari, forse vittima del sistema, di un destino avverso, novello Lucifero, cinico egoista, mascalzone impenitente.
Quale il confine tra realtà e finzione, quale verità nelle sue certezze, come considerarle, negazione, incredulità, dolore, riconsiderando una parte di se’ ovattata e rimossa, il peso di una verità ingombrante, l’ inammissibile, un senso di solitudine in un grande vuoto dentro.
Lo strascico delle sue illazioni per alcuni è insopportabile, per altri una semplice costruzione artefatta, chi siamo veramente e come abbiamo potuto vivere non conoscendo? Timothy pare ovunque, la sua voce stridula ci percuote dentro, avvolto da una sottile ironia che rivela autocompiacimento, un “ diavolo “ onnipresente predisposto allo scherzo, vittima e carnefice, illusionista e Machiavellico, una serpe in seno,
…”una verità che punta come un’ erbaccia in un giardino”…,
dentro di se’ senso di smarrimento, rabbia inespressa, sensi di colpa, la voce di una coscienza dimenticata, l’eco di un pazzo.
Difficile dirlo quando la vita ci ha dato così poco, rendendoci quello che siamo, noi stessi attori involontari, ignari di chi abbiamo accanto, di cosa stava accadendo, e chi oggi ci denuncia e ci ricatta è ricoperto di una corazza di necessità. Tante domande, poche risposte, una certezza, quello stato di cecità evidente.
William Trevor, attraverso una prosa fluida e lineare, personaggi ben congeniati
e caratterizzati, costruisce una sottile trama psicologica che origina da una visione politica e sociale per scoperchiare un’ intimità nebulosa e complessa. La tranquilla routine nasconde altro, ciascuno deve fare i conti con se’ stesso, la realtà non è come sembra, la paura ci trattiene e ci sovrasta, vittime e complici, ciascuno impegnato a conservare e a preservare il proprio piccolo angolo di mondo.