Frutti d'oro Frutti d'oro

Frutti d'oro

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Un tempo c'era solo la foresta vergine dell'Amazzonia, lussureggiante e selvaggia. Ma con i frutti d'oro del cacao è arrivata la ricchezza: e alle povere baracche incalzate dalla giungla s'è sostituita Ilhéus, una città affascinante e corrotta dove convivono gli aspetti più diversi dell'esistenza. Sulle piantagioni Ilhéus ha costruito la sua realtà e i suoi sogni: la ricchezza degli esportatori e dei fazendeiros, ma anche la dura lotta per la sopravvivenza dei salariati, il sogno del benessere e la miseria, l'eccitazione dei bordelli e del gioco d'azzardo e le sopraffazioni di chi crede solo al diritto del più forte.



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Frutti d'oro 2013-05-20 15:35:01 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    20 Mag, 2013
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C'era una volta il cacao

Il romanzo “I padroni della terra” vide la luce nel 1944 ed in Italia venne pubblicato col titolo “Frutti d'oro”.
Amado ci accompagna a sud di Bahia, dove la foresta amazzonica fu sacrificata per trovare terreni fecondi e utili per avviare la coltivazione della pianta del cacao, mettendo in moto negli anni '30 e '40 un'economia fiorente e redditizia per esportatori e fazendeiros.

La penna di Amado seppur ricca di connotati epici, narra con colore e vigore il dramma umano legato al boom economico; le tinte usate da Amado non ammettono sfumature, ma ritraggono un mondo di ricchezza e miseria, di potere e di lotta per la sopravvivenza, di uomini “padroni” e di uomini “schiavi”.
Ecco che tra queste pagine prende forma la città di Ilhèus, sorta dalle ceneri della verdissima foresta, simbolo dell'incontro-scontro tra il sopraggiunto benessere dei pochi e la fatica di salariati e piccoli proprietari terrieri.
L'aria che si respira è greve e carica di disperazione. E' l'aria che respirano i braccianti straziati da un lavoro usurante per pochi soldi. E' l'aria che respirano donne e bambini sfiancati dal lavoro.
E' l'aria carica di speranza per un buon raccolto ed una buona quotazione del cacao.
E' l'aria che si respira nelle bettole dove l'alcool diviene anestetico contro i mali della vita.
E' l'aria che ristagna nei locali dove si gioca d'azzardo, pronti ad uccidere.
E' l'aria dei bordelli, dove aleggia il profumo di donne che si vendono.

Il mondo di Amado è animato da una galleria di personaggi che rappresentano la società del tempo, minata da corruzione, soprusi, inganni e violenze. A tratti diviene un mondo surreale e naif, ma il cuore profuso dall'autore nel parlare della sua terra è palpabile e verace, senza risparmiare qualche stoccata dal sapore politico.

Questo romanzo appartiene alla primissima produzione letteraria dell'autore, in cui Amado si fece carico delle scottanti questioni sociali che dilaniavano il suolo brasiliano. Si tratta di una lettura dall'alto valore storico, in quanto denunzia il lato oscuro e abietto del potere economico e svela conseguenze non positive per la maggior parte della popolazione locale.
Se indubbio è il valore del contenuto di una simile opera, in merito allo stile narrativo occorre dire che la lettura a tratti richiede un notevole impegno, divenendo ruvida come i volti che sta disegnando o coloratissima come le distese degli alberi dai frutti d'oro del cacao giunti a maturazione.

Una voce che merita di essere conosciuta e ricordata per aver immortalato i volti del suo Brasile, con passione, sagacia e originalità.

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