Forrest Gump
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Sono Forrest, Forrest Gump
Ho visto molte volte il film di Forrest Gump, il libro però è ancora più bello anche se l’interpretazione di Tom Hanks è davvero unica.
La storia è simpatica, autoironica, mai monotona, ma anche molto triste.
L’autore ci racconta le vicende di questo ragazzone che ha un quoziente intellettivo molto inferiore alla media.
Forrest anche se viene definito da tutti “idiota” riesce a vivere una vita intensa e ricca di avventure.
Cresce sano e robusto e ha un forte legame con sua mamma e con una sua coetanea di nome Jenny.
Stringe una forte amicizia con Bubba, un amico che purtroppo perderà troppo presto.
Le sue esperienze lo faranno sempre emergere in una cattiva luce anche se Forrest fa di tutto per non mettersi al centro dell’attenzione.
Il romanzo narra trent’anni di storia americana attraverso gli occhi pieni di ottimismo del nostro protagonista.
Lo stile è molto semplice e la divisione in capitoli invoglia il lettore a terminare nel breve tempo questa storia.
In alcuni tratti la narrazione è un po’ lenta, ma mai pesante o troppo ripetitiva.
Gump ha capito tutto dalla vita, lui non è un idiota, anzi è molto più furbo di tante persone che hanno il quoziente intellettivo più sviluppato del suo.
La sua ingenuità, sincerità e candore ci faranno molto spesso ridere, ma anche commuovere.
La semplicità di questo ragazzo è unica e trovo che talvolta l’ingiustizia e la cattiveria di chi si crede normodotato sia davvero immensa.
Che dire? Non sempre chi si ritiene normale lo è davvero.
Mi sento di consigliarvi questo libro che con molta ironia ci fa riflettere sulla storia di questo ragazzo un po’ bruttino e con uno scarso quoziente intellettivo.
Buona lettura!
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ottimo libro da cui è stato tratto un altrettanto
Devo dire innanzitutto che il film è COMPLETAMENTE diverso dal libro. Non solo per gli episodi, ma nelle caratterizzazioni dei personaggi stessi. Inoltre nel film prevale un senso di purezza e innocenza che circonda il protagonista, Forrest Gump. Nel libro invece si nota una sottile ironia e la consapevolezza di avere un quoziente d’intelligenza piuttosto basso. Se nel film il tema ricorrente è “stupido è chi lo stupido fa”, nel libro dice di sé stesso:” Non sono stupido, solo idiota.”
Ho iniziato questo commento facendo il paragone col bellissimo (almeno per me) film, in quanto presumo che quasi tutti lo conoscano. Molto probabilmente però, non si può dire la stessa cosa del libro. Come dicevo, è la consapevolezza di “essere un idiota” che rende il protagonista aperto e schietto come solo un bambino può essere. E proprio con questa sincerità Forrest, dagli anni Cinquanta agli Ottanta, diventa asso del football, un eroe della guerra in Vietnam, un campione di ping pong, di lotta, un musicista... Sempre cade, ma sempre si rialza, facendosi “trasportare dalla corrente”. Divertente la scena con Raquel Welch nuda, Forrest vestito da mostro della palude e l’orango maschio Sue che cercano un negozio di vestiti per l’attrice in costume adamitico, in piena Rodeo Drive...
Per quanto riguarda gli altri personaggi, non hanno lo spessore di quelli del film. La madre ad esempio, è piuttosto incline al pianto e seguita a torcersi le mani, ben diversa dalla battagliera donna del film. In questo modo viene esaltata la personalità del protagonista, il quale avrebbe anche le idee chiare, ma non riesce ad esprimerle e quando cerca di “...parlare o scrivere viene sempre fuori un gran casino...”.
E’ una lettura piacevole, che sa fare compagnia e che dimostra come la filosofia dell’ “afferrare le occasioni” possa portare a grandi cambiamenti, ma anche a dolorose cadute. L’importante è non arrendersi mai.