Narrativa straniera Romanzi Fiori nel fango
 

Fiori nel fango Fiori nel fango

Fiori nel fango

Letteratura straniera

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Nella primavera del 1939, Laura Chappell incontra per la prima volta a Memphis Henry McAllan. Lei, piccola e scura, con marcati lineamenti francesi, ha trentun anni ed è ancora vergine: una "zitella sulla via della pietrificazione", come ironicamente si definisce. Insegna inglese in una scuola privata per ragazzi, canta nel coro della Calvary Episcopal Church e fa da baby-sitter ai suoi nipoti. Lui, quarantunenne che dimostra tutti i suoi anni soprattutto per via dei capelli candidi, ha mani forti, una solida aria di sicurezza e la deliziosa parlata del Delta del Mississippi. Quando Henry McAllan le propone di sposarlo, Laura accetta di buon grado, certa che il primogenito di un clan rurale come Henry non possa che essere un buon marito e un padre premuroso dei suoi figli. Il giorno in cui Henry decide di ubbidire al "richiamo della terra" dei McAllan e di trasferirsi col vecchio padre in una fattoria sul Delta del Mississippi, Laura lo segue fedele, portandosi dietro le due bambine nate un paio d'anni dopo il matrimonio. Sul Delta del fiume, però, la vita si rivela completamente diversa dall'idillio che Laura aveva immaginato.



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Fiori nel fango 2017-12-28 10:38:34 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    28 Dicembre, 2017
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Il richiamo della terra

Siamo nell'America dell'immediato dopoguerra, un'America che viaggia a due velocità progressista e lanciata dal boom economico ma allo stesso tempo con idee profondamente retrograde e razziste. Laura, ormai non più in giovane età, sposa Henry McCallan e con lui forma una bella famiglia. Tutto scorre senza problemi fino a quando un giorno Henry decide di cambiare radicalmente vita trascinando con sé tutta la sua famiglia: compra una fattoria molto decadente nel delta del Mississippi e lì si trasferisce con moglie, figlie e l'odioso padre per dedicarsi a una piantagione di cotone. La vita di campagna non è esattamente un quadretto idilliaco, Laura è molto infelice fortuna che può contare sull'aiuto di Florence, moglie di un fittavolo di colore che lavora per i McCallan.
Un giorno ritorna dalla guerra Jamie, fratello di Henry, uomo profondamente cambiato dagli orrori che ha visto in guerra tanto da essere diventato dipendente dalla bottiglia. Jamie col suo fascino porterà scompiglio nella famiglia e nel cuore di Laura, ma i veri guai inizieranno quando Jamie diventerà amico di Ronsel, figlio di Florence, anche lui appena tornato dal fronte e molto segnato da ciò che ha vissuto. Il razzismo è ancora profondamente radicato e un'amicizia fra un bianco e un nero è inaccettabile, nonostante i vari avvertimenti ricevuti, Jamie e Ronsel se ne disinteressano ma questo non farà altro che dare il via alle violenze da parte dei razzisti, primo fra tutti il padre di Jamie e Henry.
Il libro è molto scorrevole e si fa leggere bene, il fatto che ciascun capitolo sia narrato da un punto di vista differente aiuta a rendere più scorrevole la narrazione e a mettere il lettore a conoscenza di pensieri e particolari che aiutano a comprendere più intimamente i personaggi. E'una storia amara, alla fine lascia tanta rabbia dentro, rabbia e impotenza perché sicuramente storie di questo tipo sono accadute troppo spesso negli anni e tutto ciò solo a causa della ferocia e dell'odio che animava le persone e che le anima ancora, oggi più che mai il razzismo è un tema purtroppo attuale.

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Fiori nel fango 2011-07-05 14:20:44 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    05 Luglio, 2011
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Lago di Fango

Innanzitutto bisogna dire che in questo romanzo, ambientato nel Mississippi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, non esistono un solo protagonista, un solo narratore e una sola storia. I protagonisti sono sei e ciascuno di essi, in modo irregolare e a volte non cronologico, racconta le "proprie" storie, emozioni, sentimenti, gioie e dolori. Per la precisione i personaggi sono tre bianchi e tre neri. I bianchi sono Laura, Henry e Jamie, rispettivamente moglie, marito e il fratello di quest'ultimo. I neri sono Florence, Hap e Ronsel, ovvero moglie, marito e il loro figlio maggiore. I bianchi sono i padroni, i proprietari terrieri, e i neri sono i loro fittavoli.
Bisogna inoltre aggiungere che, poichè gli argomenti trattati in questo libro sono tanti, è difficile esporre con precisione una trama lineare. Razzismo, morte, guerra, sofferenza, fatica, cambiamento, disperazione, abbandono, illusione, rimorso e sensi di colpa e piccoli e rari momenti di gioia.... Parlare di tutto ciò è sicuramente difficile.
Io ci provo: dimenticate per un momento i prati verdi in campagna e i campi coltivati con tante diverse piantagioni e specie di fiori. Dimenticate le risate, i sorrisi e le corsettine in stile "Heidi" e "Tutti insieme appassionatamente" se volete immaginare la cruda e dura realtà di questo romanzo (e di uno stile di vita ormai passato, almeno così si spera) perchè tra le pagine di "Fiori nel fango" i personaggi sono più reali di quanto sembri: c'è Laura, figlia di una famiglia benestante di Memphis, con tutte le sorelle e i fratelli sposati e con figli. A trentun anni lei è ancora nubile e teme di restarlo per sempre finchè nella sua vita non compare Henry, l'uomo che ella sposerà.
Dopo la nascita delle loro due bambine, Henry propone alla moglie di andare a vivere con lui nel Mississippi, vicino ai suoi possedimenti terrieri di piantagioni di cotone. Laura accetta con la speranza di cominciare una nuova e felice vita, ma purtroppo non è così: ben presto deve fare i conti con la dura e pesante vita nei campi dove piove spesso e a lungo, dove il fango è pronto a inghiottire tutto ciò che lo calpesta, dove non c'è acqua corrente nè elettricità e dove una vecchia e malridotta baracca sarà la loro casa (e che verrà da lei denominata "Lago di Fango"). Mentre Laura odia terribilmente quella vita, Henry è felice di essere diventato un proprietario terriero, avverando così il sogno che aveva sempre avuto fin da bambino.
Nelle sue terre vi sono anche i mezzadri: c'è Hap, uomo di colore saggio, intelligente, buono e forte, incapace di oziare e star fermo e sempre chino a coltivare il suo pezzo di terra con l'aiuto dei figli ignorando la fatica e lo sforzo. C'e Florence, sua moglie, donna superstiziosa ma di buon cuore e sempre pronta ad aiutare chi ha bisogno. Poi c'è Ronsel, il loro figlio: ex combattente nel Battaglione Carristi durante la Seconda Guerra Mondiale. E'sicuramente il personaggio che mi è piaciuto di più: durante quel periodo di profondo odio, violenza e razzismo nei confronti dei "negri" (così chiamati nel romanzo) lui sopporta, resiste, si umilia e fa finta di nulla grazie alla sua determinazione e al suo carattere forte e coraggioso, sempre più desideroso di allontanarsi da quella triste e monotona vita dei campi e di andare in qualche posto lontano a vivere un'esistenza diversa più che migliore.
E infine c'è Jamie, fratello minore di Henry, pilota e aviatore durante la guerra, un ragazzo simpatico, allegro e capace di piacere a tutte le persone che incontra e conosce, anche se questa piacevole corazza nasconde un animo profondamente ferito e devastato dalla guerra ormai finita e che, per tentare di dimenticare tutti gli orrori, le morti e i dolori da essa causati, si abbandona all'alcol e a donne che non ama e che non lo amano, convinto che ormai non ci sia più speranza per niente e nessuno.

Cosa sono i fiori nel fango? O meglio, chi sono? Sono i sei protagonisti, ciascuno un fiore, circondati dal fango delle loro rispettive difficoltà, emozioni e problemi da cui cercano di uscire. C'è chi ci riesce da solo o con l'aiuto di altri e chi ci rimane.
Queste forti tematiche mi hanno fatto apprezzare moltissimo questo libro forte, crudo, toccante e terribilmente reale che consiglio vivamente agli appassionati del genere.

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