Exit Exit

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Exit è una villa di campagna immersa nella natura. Un giardino lussureggiante, stanze e saloni arredati con gusto, quadri antichi, candelabri sul caminetto, lucenti cassettoni sui soffitti. Qui, nell’annuncio abbagliante della calura estiva, uno alla volta arrivano gli ospiti. Due giovani donne: Clarissa, fragile e intensa, l’elegante Pamela. Il finanziere Finn, la vedova Tevener, il poeta Léonard. In poco tempo diventeranno intimi e amici, pronti a vivere e a dissolversi nel gioco del destino e della passione. Gli ospiti sono stati accolti da due medici in camice bianco e dall’infermiera Matea, che prepara cene e pranzi squisiti. Tutti insieme, gli ospiti, i medici e l’infermiera, condividono colazioni e banchetti, passeggiate, escursioni, chiacchiere e battibecchi. Ma a cosa si stanno preparando, e perché hanno deciso di trascorrere in questo modo il loro tempo?



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Exit 2017-11-12 16:53:51 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Novembre, 2017
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Esseri viventi morenti

Questa è un’autrice che o amo o odio. In questo libro, che ho scoperto essere il suo primo romanzo, l’ho sia odiata, perché ci sono parti dove la volgarità è, per i miei gusti, eccessiva e fuori luogo, sia amata, perché, nella stessa storia di Clarissa e Pamela che ho prima maldigerito, ho poi scoperto semi di messaggi molto positivi che l’autrice ha voluto lasciare. La storia in Exit è originale: racconta la vita di persone che scelgono la morte e vogliono un aiuto esterno per varcare la soglia oscura, scegliendo un modo originale per andarsene di proprio pugno. Gli ospiti di questa casa sono accomunati da una profonda delusione esistenziale, il che rende la lettura estremamente malinconica. E se da una parte è vero che la fantasia è il vero segreto del progetto Exit, non bisogna dimenticare che, al di là delle scenografie, tutte queste sono persone che ad un certo punto della loro vita, per ragioni diverse, scelgono di morire, perché sono convinte che la morte sia meglio della vita che si ritrovano a vivere. Questo induce a profonde riflessioni umane. La parte più bella è il mondo che si apre conoscendo ognuno di loro, perchè ogni uomo è davvero un mondo.

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Exit 2013-11-19 14:33:09 Lonely
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Lonely Opinione inserita da Lonely    19 Novembre, 2013
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Libero arbitrio?

Ho letto molti libri della Bartlett: quasi tutti quelli della serie di Petra Delicado, e qualche romanzo.
Questo è uno dei suoi ultimi romanzi, decisamente originale nel contenuto, e fuori dal suo stile.
Devo dire che all'inizio mi ha coinvolta molto, ma una volta compreso lo scopo di tutta questa apparente messinscena teatrale, mi aspettavo qualcosa di più. Speravo in qualche riflessione più profonda per un tema così delicato. Forse perchè va contro le mie convinzioni, ossia che la vita va vissuta comunque fino alla fine, che non ci può stancare o annoiare di vivere, e che per quanto si è disperati c'è sempre una gioia, oltre il dolore, che ci fa tornare a sorridere, prima o poi. Invece per questi personaggi non c'è scampo, tutti vanno ineluttabilmente verso il destino che hanno scelto, niente li ferma, nè l'amore, nè i piaceri della vita, come se tutto questo non li sorprendesse più. Non hanno motivi, stimoli o scopi, sono solo in attesa di...
La vita sembra aver detto loro ormai tutto quello che aveva da dire.
La Bartlett fa un'analisi lucida, senza dubbi alcuni, della noia di vivere, alla quale non c'è rimedio, e dunque non rimane che offrire ai suoi personaggi l'uscita che desiderano.
Al di là, però, del libero arbitrio dell'essere umano, la Bartlett, forse perchè non ne è così convinta neanche lei, affianca il fato, il destino: sono previste 6 uscite? e 6 devono essere! E se per un caso fortuito una di esse venisse a mancare, eccone subito pronta un'altra a prendere il suo posto!

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