Eguali amori Eguali amori

Eguali amori

Letteratura straniera

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Eguali amori è l’indimenticabile ritratto di una famiglia americana: Louise, la madre, nonostante una vita avara di gioie è una donna decisa e indipendente. Il padre, Nat, è un uomo sfinito dal matrimonio e dall’infelicità di fondo della moglie. I loro figli, Danny e April, avvocato di successo e cantante impegnata, sono testimoni passivi della lenta deriva del loro rapporto. Questa ordinaria vicenda familiare viene scossa dalla lunga malattia di Louise, che riporterà alla luce sentimenti profondi e nascosti, legami sfilacciati dal tempo ma ancora indissolubili. Leavitt sa raccontare con prodigioso realismo la tormentata storia di due genitori traditi dalla vita e la ricerca dei loro figli di altre forme d’amore e di famiglia. Eguali amori è un libro sullo straordinario che si nasconde nel quotidiano, sulle relazioni umane basate sul non detto, sul ciclo morte e rinascita che di continuo riaccende l’esistenza. Leavitt costruisce dei personaggi veri, gli stessi che tutti quanti noi interpretiamo nelle nostre vite familiari e di coppia.



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Eguali amori 2020-05-01 06:42:30 68
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68 Opinione inserita da 68    01 Mag, 2020
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Dissolvenza

Una famiglia americana degli anni’ 80 in cui tutto pare terribilmente difficile, complicato, indifferente, una famiglia che propone segreti che poi ritratta, genitori e figli appartenenti a generazioni diverse, con una diversa idea di peccato e vite distanti.
Il matrimonio di Nat e Louise non funziona da tempo, sfumato nell’ indifferenza di un amore al capolinea, vissuto come una dittatura, invischiato nella certezza acquisita del tradimento di lui, sfibrato dall’ idea di malattia che dopo vent’ anni continua ad occupare la psiche ed il corpo di lei.
Ed allora quale il senso di una sorte siffatta, adagiandosi sulla polvere di un tempo trascorso nella stessa casa che di anno in anno sembra diventare sempre più sfuggente ed una parte della loro storia.
Cosa non ha funzionato, incompatibilità caratteriali, egoismi protratti, cecità assoluta, opposte visioni del mondo?
Di certo Danny e April sono stati due figli complicati, accomunati da una omosessualità dichiarata, tollerata ma mai appoggiata. I due considerano individualmente la propria affettività, Danny vive con Walter, due avvocati arricchiti e socialmente inseriti che all’ interno della propria stabilità relazionale nascondono lo squallore di un tradimento virtuale a distanza, April è una cantante acclamata investita dai cocci relazionali, una femminista plasmata dalla durezza caratteriale e profondamente sola, una giovane donna che si sente poco amata.
I due fratelli si cercano, si lasciano, si riprendono, accomunati da un passato a tratti condiviso e da una essenza di fondo.
L’ inizio di questa dissolvenza e’ ristretto all’ ambito famigliare e sembra possedere un nome, Louise, una madre ed una donna con segreti celati, immersa nel desiderio di una altra vita e che da vent’anni convive con l’ illusoria e paralizzante idea del cancro, una malattia trasferitasi in casa loro, che vive con loro, siede con loro, e che si è fatta ordinaria, instillando una linea divisoria, un prima e un dopo.
Anche Nat ha la sua dose di colpa, un uomo solo senza grandi qualità oltre la propria materia d’ insegnamento ( l’ informatica ), che possiede un’ anima da guardiano ed un’ amante, di fatto occupato e preoccupato nel mantenere la propria routine.
Ci sarà un poi di nuovo calato in una malattia, questa volta vera, una resa dei conti che pare aprire ai veri sentimenti, quando un altro giorno di vita sarà qualcosa di cui essere felici, con il dubbio di un’ ansia da quietare dietro rassicurazioni apparenti.
Si affronteranno argomenti e verità sconosciute, o sottaciute, si accuserà l’ insensibilità altrui o solo la propria assenza, sprovvisti di qualcosa, senza un passato condiviso e lontani da una intimità vera, un improvviso e nuovo apparato famigliare a compensare il vuoto di una perdita, un equilibrio non sgradevole ne’ strano, solo più facile.
Ecco il primo Leavitt, quello di “ Ballo di famiglia “, che affronta temi a lui cari con indubbia qualità e profondità, di ragione e sentimento, personaggi veri, reali, credibili, molto ben delineati ( in particolare la figura di Louise ) che esprimono il proprio tempo, quell’ universo relazionale in grado di sorreggere e legittimare l’ intero impianto narrativo.
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