Narrativa straniera Romanzi E alla fine successe qualcosa di meraviglioso
 

E alla fine successe qualcosa di meraviglioso E alla fine successe qualcosa di meraviglioso

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Letteratura straniera

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Dopo una brillante carriera come editor, la quarantenne Brianda Gonzaga viene licenziata. Decide di non lasciarsi abbattere e di rifugiarsi, come ha sempre fatto, nel mondo delle possibilità infinite, quello delle storie. E dopo aver consultato gli adorati libri come un oracolo, sceglie di seguire la via che le hanno indicato: si lancia in una nuova, sconosciuta avventura alla riscoperta di se stessa. Ma il destino ha in serbo per lei ancora grandi sorprese. Ben presto si troverà così a lavorare nella libreria di Nuba - un paesino lungo il Cammino di Santiago - come braccio destro di Lorenzo, il libraio che diventa subito la sua guida spirituale. Ma anche l'amore farà capolino da dietro un angolo e sarà inatteso, travolgente e la turberà nel profondo. E alla fine... Alla fine succederà qualcosa di meraviglioso.



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E alla fine successe qualcosa di meraviglioso 2015-05-26 15:41:41 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    26 Mag, 2015
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Alla ricerca della propria opera d'arte..

Brianda Gonzaga è una giovane donna in carriera, ama i libri e ne ha fatto il suo lavoro realizzandoli come editor. La sua vita scorre frenetica sino a quando non viene licenziata e da un giorno ad un altro si ritrova a mettere in discussione tutto ciò in cui ha creduto. Come sempre quando un dubbio si affaccia alla sua giornata si affida alla letteratura per scegliere la strada giusta da imboccare e così, senza nulla aspettarsi, intraprende un viaggio che cambierà la sua vita. Troverà infatti in Nuba un nuovo inizio, vere amicizie, un inaspettato mistero da risolvere ed un grande amore: Tomàs.
“Per fare della mia vita un'opera d'arte” è il dogma sul quale si incentra il romanzo, intorno al quale questo ruota. Non a caso questo è il grande desiderio della protagonista che sente di aver finalmente trovato il suo ruolo da protagonista, il suo posto nel mondo. In Tomàs, don Lorenzo e (la cattiva di turno) Romilda, ho riscontrato i personaggi meglio caratterizzati; questi, ognuno con le proprie qualità, hanno dato spessore al testo (Tomàs con le sue poche parole, don Lorenzo con le sue metafore e citazioni, Romilda con la sua brutale umanità portata sino al limite del tollerabile). Brianda a sua volta è una creazione interessante, capace di rapire ed affascinare chi legge.
Stilisticamente l’opera è ben scritta e seppure si apra con una partenza lenta che non convince il lettore, dopo le prime 50 pagine cambia battuta, accellera, si anima di luce propria, prende vita sino a scorrere fluentemente e rapidamente per le restanti. Si esaurisce senza difficoltà nell'arco massimo di due giorni. Le vicende sono ben narrate ed anche il “colpo di scena” è ben strutturato seppur intuibile. Nel corso di una circostanza si comprende qual è il mistero e la vera tragedia ma senza che nulla più sia svelato. La ratio di ciò si scopre passo dopo passo, indizio su indizio in un delicato crescendo.
La pecca dell’autrice risiede nel fatto che il componimento, seppure nasca come romanzo leggero da cui non aspettarsi molto se non una storia piacevole e con il dichiarato intendo del lieto fine, si perde in descrizioni superficiali, ridondanti, laconiche e (passatemi il termine) manzoniane (riposi in pace e perdoni i tentativi di emulazione) che potevano essere sintetizzate. A questo si sommano le eccessive citazioni. Non esagero nel dire che vi sono almeno due riferimenti ad autori di ogni genere con annesse parole per pagina. Generalmente le apprezzo perché avvalorano lo scritto ma in questo caso sono fuorvianti, pedanti, fanno perdere di vista il messaggio che volevasi trasmettere. Avrei selezionato maggiormente dando più spazio a quelle veramente utili ed interessanti per il conseguimento dell'obiettivo prefissato tagliando le superflue. Particolarmente opinabile il titolo. Sinceramente se non fosse stato uno dei regali ricevuti nei mesi scorsi non so se lo avrei mai comprato con una tale presentazione. Resta un buon libro, piacevole e capace di tenerti attaccato al suo scorrere dall'inizio alla fine.

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E alla fine successe qualcosa di meraviglioso 2015-02-26 17:11:15 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    26 Febbraio, 2015
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E alla fine successe qualcosa di meraviglioso di S

Carino questo romanzo che parla del downshifting di Brianda, una editor quarantenne che decide di lasciare tutto per riscoprire la vera sé. Dopo il licenziamento decide di prendere in mano le redini della propria vita, cercando le risposte nei suoi adorati libri. Quindi ha inizio il suo cammino verso il nord della Spagna, lungo il percorso del Cammino di Santiago, finchè arriva al magico paesino di Nuba: un eden misterioso, dove il clima è diverso rispetto ai dintorni: una specie di paese delle fiabe. Non è un romanzo consigliato a chi cerchi una prosa elegante ed essenziale, ma a chi vuole leggere qualcosa di leggero, abbandonandosi alle sensazioni e alle citazioni di cui il romanzo è ricco. Ovunque sono menzionate fiabe popolari o citazioni di personaggi famosi, che Brianda ha trovato negli innumerevoli libri letti nella sua vita. Naturalmente non manca la storia d'amore appassionata e nemmeno una sorta di thriller... Insomma: ce n'è per tutti i gusti. Niente di eccezionale, ma carino.

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