Due storie del porto di Bahia
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DADAUMPA! DADAUMPA !
Schiocca malandrina la pacca sulla natica di quella guapa ammiccante che ondeggia con passo incerto sul ponte di una nave, ha il fruscio dei nervi tesi di un giovane atletico che calcia il pallone sulla battigia, ulula della resurrezione di un gruppo di vecchietti che scoprono il telescopio ed il buon esito cui puo' condurre se puntato sulla playa.
Ne DUE STORIE DEL PORTO DI BAHIA, Amado ci propone per primo un divertente racconto lungo, dove un rispettabile buon uomo un bel giorno si rivolge a quelle arpie di moglie e figlia e al grido di "VIPERACCE !" scompare . Naufrago felice di una vita di allegra dissolutezza, nemmeno la morte riuscira' a separarlo dai suoi compagni di bevute.
A seguire un romanzo vero e proprio per narrar le vicende del Comandante Vasco Moscoso de Aragao, capitano di lungo corso.
Siamo a Periperi, piccolo assembramento di casette dai colori vivaci in riva al mare , dove gli abitanti son per lo piu' anziani pensionati che dei tre mesi turistici fan ragione di vita e pettegolezzo per tutto il resto dell'anno. Impettito nella sua divisa elegante giunge il capitano di lungo corso, che nel silenzio curioso e traboccante di stima dei compaesani, narra incredibili avventure accumulatesi nei decenni attraverso le acque del mondo.
Ma quando l'ultimo arrivato diviene la star del borgo, non manca di proliferare l'erba gramigna degli invidiosi, il comandante Vasco Moscoso de Aragao non puo'essere che un impostore !
"In fin dei conti lorsignori dicano, dove si trova la verita'' ? Nei piccoli eventi quotidiani o non risiede essa nei sogni che ci e' dato sognare per fuggire la nostra triste condizione ?"
Satura e' l'atmosfera di ormoni carioca, di postriboli, di corna e cornuti, di schiamazzi , festini e bevute, la scrittura come al solito e' un poco ostile, sebbene cio' che conta con Amado e' il bilancio finale.
In questo caso romanzo un po' troppo grottesco per i miei gusti, ma le ultime pagine son veramente belle.
Buona lettura.