Donne che comprano fiori
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sex in the city a Madrid
Mi ha consigliato questo libro una tassista che con entusiasmo mi ha detto che le ha cambiato la vita. Parto subito col dire che a me non l'ha cambiata e in realtà non mi ha poi nemmeno così tanto coinvolta. Vanessa Montfort ci racconta di uno strano negozio di fiori situato in un vecchio cimitero nascosto tra le stradine di Madrid. Qui arriva Marina. una donna rimasta vedova da poco che fatica a lasciare andare l'uomo che ha amato per tanti anni. Viene accolta da una fioraia bizzarra che la introduce in un gruppo di donne altrettanto sopra le righe. Donne che di base hanno problemi irrisolti con gli uomini che le incrociano e che alla moda di sex and the city adottano una terapia a base di serate alcooliche, battute volgari e approcci aggressivi verso i maschi. In tutto questo Marina, spinta dalle nuove amiche decide di partire con le ceneri del defunto marito per un viaggio in barca a vela al limite del tentato suicidio. Una rincorsa di flashback tra passato e presente ci conduce a un finale banale e scontato. Ho letto questo romanzo cn una certa fatica. Poche sono le pagine che mi hanno coinvolto e mi hano invogliato a proseguire per vedere che cosa succede dopo. Più spesso mi sono distratta, o sono arrivata alla fine di una pagina per poi tornare indieto visto che avevo perso il filo. Eppure Ci sarebbe tanta carne al fuoco: una serie di donne con un sacco di esperienze alle spalle, un'avventura in barca a vela verso l'ignoto, un mistero nascosto dentro il tronco di un albero. Probabilmente molte idee non sono sufficienti a fare di un libro un buon compagno.
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Dillo con un fiore
Nell'era contemporanea dove il quotidiano persiste in febbrile modalità 'on', sempre accesa e su di giri, piena zeppa di stress, problematiche e manie, può anche darsi che ad alcuni di noi, una cosa semplice come il simbolismo dei fiori e in particolare il messaggio che è possibile esprimere regalando il fiore giusto, possa essere considerata assolutamente demodé, per non dire una banalità o una roba 'da sciocchi'.
Ebbene, in questo romanzo, con semplicità e naturalezza si esalta l'importanza della comunicazione tramite i fiori, usanza ottocentesca ormai perduta, inducendo e accattivando chi non ne fosse a conoscenza ad un approfondimento sull'arte della florigrafia.
E poi si racconta di un viaggio, avventuroso e in solitaria, una faticosa traversata in mare.
L'esistenza stessa è un viaggio, è risaputo, e in questa storia di amiche al bivio dei quaranta la protagonista compie un vero e proprio lavoro di ricostruzione personale, una sfida col mondo fuori dal suo sé, che non ha mai assaporato a pieno per la pigra scelta di vivere da 'copilota' lasciando le decisioni agli altri, e lo fa tramite la navigazione in solitaria dello stretto di Gibilterra con la barca a vela lasciatole dal marito, morto da un anno.
Le quattro donne si conosco al Giardino dell'Angelo, un posto quasi magico dove le piante e i fiori regnano mentre la proprietaria del negozio, Olivia, una donna più grande e navigata, suggerisce loro in maniera indiretta e delicata certi preziosi accorgimenti di vita.
Siamo a Madrid nel quartiere più bohémien della città, dove pare abbiano vissuto anche Cervantes e Lope de Vega, in un'ambientazione pertanto ricca di sapori e colori da atmosfera passata nonché di una corposa creatività anticonformista e il nostro Giardino dell'Angelo è un posto quasi magico, armonioso e piacevole, al cui centro si erge un antico olivo ove è appesa 'l'altalena della riflessione'.
E' attorno a quest'ultima che le nostre amiche, nei momenti più critici e decisivi, ritrovano se stesse, ricaricandosi di energie.
In sostanza le righe della Montfort sono un costante invito alla connessione con i ritmi della natura, la quale è grazia e notevole fonte di ricarica e di autorigenerazione.
Può darsi che nelle ultime pagine l'autrice si sia lasciata cadere in piccoli tratti di banalità (attraverso la bocca delle protagoniste) con l'enunciazione di pillole psicologiche da frasi fatte, tipo “Concentrati su ciò che hai e non su ciò che perdi” oppure “Vivere può sporcare ma non deturpa”, ma nel complesso questo è un libro piacevolmente leggibile anche se, a mio parere, più carezzevole e appetitoso agli occhi di una lettrice.
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Una fiorita amicizia femminile
Vanessa Montfort è scrittrice e drammaturga. Dopo una laurea in Scienze dell’informazione, ha pubblicato tre romanzi e diretto varie opere teatrali che spaziano dalla commedia al dramma, al musical e al genere fantastico. Ora pubblica Donne che comprano fiori, che a soli tre mesi dall’uscita ha già contato ben quattro edizioni. Una storia che prende l’avvio in un piccolo negozio di fiori pieno di incanto, nel centro di Madrid. Qui si incrociano le vite di cinque donne, ognuna con la propria storia di sconfitte e molta voglia di riscatto. Tutte comprano fiori per gli altri, mai per sé. Ma l’empatica fiorista Olivia le aiuterà a focalizzare affetto ed attenzione su se stesse finche le donne, diventate amiche, troveranno il coraggio di cambiare e di essere libere, assecondando le loro esigenze più intime. Donne che comprano fiori è una emozionante storia di amicizia femminile, e un appassionante viaggio nei sogni e nei desideri delle donne di oggi, nello stile di Dieci donne di Marcela Serrano. Un inno al coraggio di cambiare e di essere libere.
“Ci sono donne che comprano fiori, e altre che non li comprano. Questo è quanto.”.
Nel cuore del barrio de las Letras, il quartiere più bohèmien di Madrid, tra stradine pedonali e piazzette ombreggiate, proprio dove si narra abbiano vissuto Cervantes e Lope de Bega, esiste una piccola oasi verde ricca di fascino e profumi: il Giardino dell’Angelo, il regno fiorito di Olivia. Nel suo negozio, all’ombra di un olivo centenario, si incrociano le vite di cinque donne che comprano fiori. Tutte all’inizio lo fanno per gli altri, mai per sé: Victoria li compra per il suo amante segreto, Casandra per ostentarli in ufficio, Aurora per dipingerli, Gala per donarli alle clienti del suo showroom e l’ultima, Marina, per una persona che non c’è più. Dopo la perdita del marito, infatti, Marina si sente completamente smarrita: per troppo tempo ha accettato il ruolo della copilota, lasciando a lui il timone della loro vita insieme. Mentre cerca disperatamente un modo per rimettersi in piedi, si imbatte per caso in Olivia e accetta di lavorare nel suo Giardino. Lì conoscerà le altre quattro donne, molto diverse tra loro, ma che, come lei, stanno attraversando un momento cruciale della propria esistenza per motivi lavorativi, sentimentali, familiari o di realizzazione personale. Dall’incontro tra loro e l’eccentrica e saggia fioraia nascerà una stretta amicizia da cui dipenderà la svolta che prenderanno le loro vite.
Le donne che comprano fiori sono:
Marina. Sindrome del copilota: ha sempre delegato tutto al suo compagno. Fiore consigliato: violetta, che simboleggia l’umiltà e la timidezza, ma anche la fiducia in se stessa che deve conquistare.
Casandra. Sindrome della superdonna: il suo lavoro viene prima di tutto, anche della vita privata. Fiore consigliato: orchidea azzurra, simbolo del relax che le manca.
Gala. Sindrome di Galatea: crede che le donne di oggi abbiano tutti i diritti. Tutti, tranne quello di invecchiare. Fiore consigliato: giglio bianco, simbolo di una civetteria che non tramonta mai.
Aurora. Sindrome della bella afflitta: confonde l’amore con l’ossessione. Più soffre, più si convince di essere innamorata. Fiore consigliato: calendula, il fiore delle pene d’amore. Ma anche il simbolo della crudeltà che non osa commettere, nemmeno in piccole dosi, per difendersi.
Victoria. Sindrome dell’onnipotente: deve sempre primeggiare in ogni campo. Fiore consigliato: fior di pesco, il fiore della tentazione. La tentazione di rompere con tutto e liberarsi.
Donne che comprano fiori, in definitiva, è un romanzo intenso e pieno di passione, un viaggio nei sogni e nei desideri delle donne di oggi, alla conquista della propria indipendenza.