Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato
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Vanessa
Vanessa Wonderman, sessantenne, scandisce le sue giornate tra le visite ai genitori anziani, alla figlia venticinquenne Glinda all’ottavo mese di gravidanza e all’ultimo di una serie di mariti, Asher.
Al fianco di questa eclettica protagonista troviamo Isadora, migliore amica nonché personaggio già noto a chi conosce le opere della Jong. Vanessa è una donna di mente aperta, non si vergogna di ammettere quanto la componente sessuale sia essenziale per lei e quanto l’avere al suo fianco un coniuge di 25 anni più grande sia un dettaglio fisicamente da non trascurare, tanto che decide di iscriversi a zipless.com.
Il romanzo ripercorre passo dopo passo la vita della protagonista passando dalla giovinezza e la spigliatezza nonché leggerezza dei suoi genitori, alle dipendenze quali droga e alcol, alla paura della morte, della solitudine, all’angoscia di sopravvivere al compagno. In particolare il terrore di passare a miglior vita è e resta l’argomento principale, timore a cui l’autrice tenta di sfuggire ricorrendo alla sessualità e alla nuova prospettiva di questa mediante social network, per poi giungere alla conclusione che non si può scampare a quel destino comune all’intero genere umano.
Stilisticamente il testo è fluente, ironico, spregiudicato quando serve, disincantato; contenutivamente lo scritto affascina il lettore, lo incuriosisce eppure non riesce ad entusiasmarlo completamente. Un libro intelligente, quindi, ma remore di qualche perplessità.
Indicazioni utili
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Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente s
Dall'autrice di "Paura di volare" sinceramente mi aspettavo di più.
Ma, giustamente, una signora di settantatre anni non può trattare i medesimi argomenti di quando era una giovane donna (fermo restando il suo femminismo e l'apertura mentale in argomenti sessuali).
La vediamo immedesimarsi in Vanessa, la protagonista, e in Isadora, la sua migliore amica - che già avevamo trovato nel suo famoso best seller - con i tipici problemi di donna sopra i sessant'anni: genitori anziani da accudire, vecchiaia incipiente propria e del marito ( che nel romanzo ha anche 15 anni più di lei), l'essere in procinto di diventare nonna, le passate dipendenze da sesso e alcol, il filo indissolubile che la lega alla propria madre sull'orlo del trapasso e leggiamo come Vanessa-Erica tenti di risolvere le problematiche quotidiane e di vita.
L'argomento principale resta, però, la paura di morire e la voglia di fuggirle, cercando sollievo in un sito di incontri sessuali senza impegno (zipless.com); quindi ancora il sesso come tentativo di fuga dalla realtà. Inutile dire che Vanessa si renderà conto che niente potrà aiutarla a sfuggire al destino di chiunque. Ho ritrovato in questo romanzo la spregiudicatezza e la libertà mentale dell'autrice, il suo umorismo disincantato e l'atteggiamento di affrontare la vita tipico di molti scrittori ebrei (che mi ha sempre affascinata). Libro, quindi, intelligente e ben scritto, ne consiglio la lettura, ma il mio giudizio non è esaltante.
Le frasi o espressioni che ho sottolineato:
"La vita è passione. Solo che ormai so quanto costa la passione, quindi è difficile prenderla ancora alla leggera";
"Ci vuole un certo ottimismo per cominciare una storia. Devi essere convinta che un altro uomo potrà fare di meglio. È questo diventa sempre più difficile mano mano invecchi";
"Spesso conoscersi rovina le fantasie";
"Mi ci sono voluti anni per trovare un matrimonio da cui non volessi scappare, eppure continuavo ad avere fantasie di fuga. Forse erano le fantasie di fuga a far sì che non scappassi. Forse la fantasia è l'unico sistema per far durare il matrimonio, o la vita";
"Per quanto possa essere politicamente scorretto, la verità è che rinunciare alla nostra volontà ci eccita. Quando non dipende dalla nostra volontà, non ci sono più né sensi di colpa, né incertezze. Ci consegnamo totalmente all'altro";
"Ma adesso, vedendo mia madre prossima all'estinguersi della coscienza, comincio a vedere il futuro. Forse il segreto è diventare parte del tutto";
"Nella morte c'è un'irrevocabilità che elude qualsiasi paura e qualsiasi preghiera";
"Ora devi cogliere la vita, non avere paura. La paura è uno spreco di vita".
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Invecchiare è un gioco serio
È un romanzo serissimo sulla violenza delle relazioni manipolative, sull’onnipotenza e sul limite degli esseri umani, sulla perdita, sulla evoluzione del desiderio sessuale.
La dissacrante, ironica, viva Erica Jong ci consegna il diario personale dei fatti, dei sentimenti, dei pensieri che accompagnano la sua esperienza consapevole di donna, di moglie, di madre, di figlia, di amica. E se la prima coscienza di sé manifesta la paura di volare, Fear of Flying, la coscienza dell’età adulta è Fear of Dying, è paura di morire. Scelgo di mantenere il titolo originario.
La libertà è il risultato della fatica di capire e di rimanere nelle situazioni, della fatica di scavare e di andare indietro. La libertà è l’onestà di dirsi le cose come stanno. Per questo dichiarare la paura di volare e la paura di morire è, in fondo, desiderio ed espressione di vita.
L’esistenza è esperienza di Eros e Thanatos, di vita e morte, di sessualità e dolore, di impotenza ed energia. L’indagine sull’evoluzione pubblica e privata del proprio sé, è accompagnata dalla presenza di Isadora Wing, amica di sempre, confidente fidata, grillo parlante affettuoso e non persecutorio.
“Gli antichi greci credevano che i sogni potessero curare. Se dormivi nel tempio di Esculapio, potevi guarire sognando”(p.23). L’essere umano è corporeità, è relazione, è immaginazione.
Vanessa Wonderman ha 63 anni “spacciati per cinquanta” (p.150) e scrive di sé e delle sorelle Antonia ed Emilia, preoccupate e indaffarate nell’accudire i genitori anziani. Scrive della figlia incinta, da accompagnare alle periodiche visite mediche e del marito, Asher, di quindici anni più anziano di lei, spaventato per la salute malferma, che perde memoria, mobilità, entusiasmo.
Tre generazioni di donne che si confrontano e che arrivano alla comprensione più profonda della felicità, ad una comprensione più triste e autentica della vita condivisa con chi è prossimo.
Al bando condanne, pregiudizi e sensi di colpa, la protagonista cerca legami e parole significative, complicità e supporto più che possesso e ipocrisia. Convince l’atteggiamento schietto e opportuno della donna, ricercatrice spaventata e meravigliata, eccedente, mai politicamente corretta.
Nella esperienza quotidiana, talvolta, manca il lavoro di lettura possibile, il discernimento e l’autonomia.
L’assenza di perdono e di protezione può diventare malattia. Offrirsi il permesso di pensare, di raccontarsi, di sperimentare le relazioni, significa generare nuovi significati, mettere al mondo opzioni colorate, attendere gioiosamente i cambiamenti verso l’età adulta e la vecchiaia.
Oltre la traduzione infelice e inappropriata del titolo, auguro il coraggio di godere del romanzo e dell’heure bleu, la sfumatura del cielo che spezza il cuore: non è più giorno e il tramonto occhieggia alla notte.
“Anch’io appartengo al Più Più Più Club.” p.184
“Quando sei giovane, la tua energia è così abbondante che pensi di fare qualsiasi cosa, ma è anche priva di una direzione specifica. Quando invecchi, devi incanalare la tua energia, perché è limitata.”p.109
“Quando sei giovane, ti manca la prospettiva. Pensi che la vita duri per sempre… pensi di non dover scegliere… Ma il tempo, già tuo amico, diventa tuo nemico… E tu vorresti solo poter tornare indietro e rifare tutto da capo, correggere gli sbagli, sistemare le cose”p.110