Dio odia il Giappone
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Autore del bestseller Generazione X (1997), Douglas Coupland è uno dei più popolari scrittori contemporanei. Isbn Edizioni ha pubblicato i suoi romanzi Generazione A (2010), Tutte le famiglie sono psicotiche (2012) e Le ultime 5 ore (2012), e la biografia Marshall McLuhan (2011).
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Opinioni inserite: 2
E io amo questo libro!
Questo splendido libro, tra l'altro corredato da bellissime e buffe illustrazioni interne, è scritto in prima persona e sostanzialmente si divide in due blocchi stilistici: il primo puramente narrativo e cronologicamente lineare, mentre il secondo è scritto in forma di diario.
Attenzione però! Hiro Takata, nonché protagonista della vicenda, non scrive queste pagine del secondo blocco iniziando con il tipico “Caro diario” ma bensì con “Caro clone”.
“Perché mai?” vi chiederete voi. Beh, oltre che per descrivere meglio se stesso e la propria persona, il nostro Hiro immagina costantemente un ipotetico futuro di progresso scientifico nipponico (positivo o meno) che culminerà con la clonazione umana e di conseguenza anche la propria. Quindi, perché non fornire istruzioni personali e di sopravvivenza ad un nuovo me per aiutarlo a trionfare in questo Giappone odiato da Dio?
Perché è esattamente questa la Terra del Sol Levante degli anni Novanta ivi raccontata: immondizia. Un paese di false speranze, sogni infranti, vizi, peccati, sbornie, droghe e illusioni, segnato dalla crisi economica e dove migliaia di persone faticano a trovare, e a conservare, un lavoro.
Ed è qui che il protagonista nasce, cresce e si forma. Da bambino egli diventa ragazzo e infine uomo solo dopo un lunghissimo e difficile processo.
Bisogna proprio dirlo: Hiro Takata è semplicemente indimenticabile oltre che adorabile! E’uno di noi, seppur in versione molto comica ed esagerata, ed è impossibile non aver mai provato almeno una sola delle cose capitategli. Sfortunato in amore e in lavoro (appena ne trova uno lo perde con estrema facilità dopo pochi giorni per i motivi più assurdi), desideroso di essere accettato dagli altri, pieno di dubbi e insicurezze sul mondo, sulla società, e in particolare sulla propria identità, molto legato ai propri cari ma soprattutto… Simpaticissimo! Tutte le disavventure che capitano al povero Hiro sono raccontate con una verve talmente umoristica che non possono assolutamente lasciare indifferenti, essendo la dolce semplicità di una vita, condita con uno stile di scrittura non complesso e uno humor brillante, ciò che c’è di più bello quando si ride.
E quando qualcosa va bene… Che altro si può fare se non commuoversi per quel gran mito di Hiro dopo tutte le delusioni che ha dovuto ricevere?
Poche volte mi è capitato di ridere e piangere contemporaneamente leggendo un libro. Ebbene, dopo tanto tempo ho nuovamente sorriso fra le lacrime mentre il mio sguardo lucido si posava su questa meravigliosa storia.
“Dio odia il Giappone” non è solo un libro: è l’esaltazione stessa dei sentimenti di ogni tipo, accompagnata dal loro richiamo, rimpianto e rifiuto da parte di ogni personaggio.
Che altro dire, quindi? Tuffatevi insieme ad Hiro in questo Giappone decadente e divertentissimo! Non ve ne pentirete!
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Premetto innanzitutto dicendo che non consiglio affatto il libro a chi non è mai andato in Giappone almeno un paio di volte: lo troverebbe noioso ed abbastanza privo di significato.
Di primo acchito non mi aveva convinto, forse perchè non ho mai letto nulla di Douglas Coupland e non ne conoscevo lo stile, che è piuttosto particolare BARRA originale. Pagina dopo pagina invece inizia a conquistarti e cominci ad apprezzare il suo essere folgorante e comico, radicale e un po' profetico.. Alla fine la storia è alquanto surreale, ma senza accorgertene ti lascia dentro emozioni intense e consapevolezza verso una società che all'apparenza è una cosa, ma che dal di dentro ne è un'altra.
Fluidissima la scrittura; buoni gli spunti per riflettere anche sulla propria adolescenza e sul futuro che si prospetta ai nostri figli.
Promosso.