Dietro le quinte al museo
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ruby e il suo posto nel mondo
Il libro narra una saga familiare raccontato dal punto di vista della figlia minore Ruby, la cosa particolare che lo distingue da altri libri di questo genere è sicuramente lo stile narrativo, la scrittura ironica, divertente, molto irriverente e amara, a tratti forse anche troppo.
Si alternano capitoli raccontati in prima persona in cui Ruby racconta le vicende che segnano la sua famiglia, e capitoli in cui vengono raccontate le vicissitudini che vedono protagonisti i suoi parenti, a cominciare da quello che combinò la bisnonna Alice. Magari si tratta anche di episodi banali ma che delineano perfettamente il carattere dei protagonisti e il loro rapportarsi agli altri: Ruby è infatti figlia di un matrimonio infelice fra Bunty, madre anaffettiva, e George padre traditore seriale. Ruby ha delle sorelle maggiori Patricia che è una ragazzina scaltra e sveglia e Gillian, egocentrica e capricciosa, e poi c'è anche P... ma quella è un'altra storia.
Ripercorrendo le tappe della loro vita si ha anche uno spaccato molto realistico della società inglese più o meno per tutto l'arco del 1900, tra pregiudizi e avvenimenti storici, il tutto sempre raccontato con tono irriverente ma anche coinvolgente. Il libro, dopo una fase iniziale in cui non mi aveva convinto molto, mi ha tenuto incollata fino all'ultima pagina, anche se sono sincera: in alcuni punti mi è sembrato fin troppo irriverente tanto da lasciarmi un po' basita (non riferirò dove per non fare spoiler). L'irriverenza è però anche il pregio principale del libro: aiuta a leggere con un sorriso, anche se amaro, anche i momenti più bui e seri.
Indicazioni utili
Un punto di vista originale
Una vita raccontata in prima persona, una cronostoria di una famiglia qualunque, con la cornice di tanti avvenimenti storici importanti del XX secolo. Questa è l’ossatura del romanzo e questo è il punto di vista dal quale è stato scelto di raccontare questa storia familiare: l’idea dell’io narrante, che ci fa vedere il suo mondo attraverso i suoi occhi è originale e buona, però lo stile scelto mi è sembrato troppo familiare, quasi troppo semplicistico, eccessivo, quasi al limite di innervosirmi dopo i primi capitoli. I più belli, fra l’altro, perché il tutto inizia da quando la protagonista è stata concepita e quindi da quando, minuscola, galleggia e fa capriole nell’oceano della sua mamma e già ci parla. Complessivamente l’ho trovato un po’ troppo irriverente e comunque, a modo suo, davvero triste, perché tutti i personaggi sono profondamente insoddisfatti della loro vita.